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IL DAZIO È TRATTO: L’UNIONE EUROPEA È PRONTA A FARSI PENETRARE DALLE MERCI CINESI – XI JINPING OSPITA IL PREMIER SPAGNOLO PEDRO SANCHEZ E ANNUNCIA UNA NUOVA ERA DI PARTNERSHIP CON L’UNIONE EUROPEA: “DOBBIAMO FARCI CARICO DELLE NOSTRE RESPONSABILITÀ E RESISTERE INSIEME ALLE PREPOTENZE UNILATERALI” – BRUXELLES AVVIA I NEGOZIATI CON PECHINO PER ABOLIRE I DAZI SULLE AUTO ELETTRICHE, MENTRE URSULA VON DER LEYEN FA LA FACCIA DURA CONTRO WASHINGTON: “SENZA UN’INTESA SIAMO PRONTI A TASSARE LE BIG TECH”

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VON DER LEYEN, 'SENZA INTESA PRONTI A TASSARE LE BIG TECH'

URSULA VON DER LEYEN

(ANSA) - L'Ue è pronta a introdurre "una tassa sui ricavi pubblicitari digitali" che colpirebbe le Big Tech, se i negoziati con Donald Trump per raggiungere un'intesa commerciale dovessero fallire.

 

 Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in un'intervista al Financial Times. Durante la tregua di 90 giorni sui dazi, Bruxelles cercherà un accordo "pienamente equilibrato" con Washington. La leader tedesca ha escluso la possibilità di rivedere le norme chiave Ue sul digitale (il pacchetto Dsa-Dma) o il regime dell'Iva. "Questi aspetti non rientrano nel negoziato perché sono decisioni sovrane", ha evidenziato.

 

PEDRO SANCHEZ XI JINPING

UE, IN CONTATTO CON CINA SUL SUMMIT, SARÀ DOPO 15 LUGLIO

(ANSA) - "Ci stiamo coordinando con la Cina per stabilire una data dell'incontro, che è previsto tenersi in Cina, nella seconda metà di luglio": lo spiega un portavoce del Consiglio europeo in merito alle indiscrezioni, circolate in questi giorni, su un summit dei vertici comunitari con Pechino. Il summit dovrebbe tenersi subito dopo il vertice tra Ue e Giappone, che dovrebbe avere luogo nel Paese asiatico.

 

XI A SANCHEZ, 'CINA E UE CONTRO PREPOTENZE UNTILATERALI'

(ANSA) - La Cina è pronta a costruire un partenariato strategico completo con la Spagna più focalizzato e dinamico, utile a migliorare il benessere tra i due popoli e "a dare impeto alle relazioni tra Cina e Ue". Il presidente Xi Jinping, nel mezzo delle tensioni sul commercio e sui dazi con gli Usa, ha detto, incontrando a Pechino il premier Pedro Sanchez, che Cina e Ue "dovrebbero farsi carico delle proprie responsabilità internazionali, mantenere insieme la tendenza della globalizzazione economica e l'ambiente del commercio internazionale, e resistere insieme alle prepotenze unilaterali", nel resoconto dell'agenzia statale Xinhua.

I DAZI DI DONALD TRUMP - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA

 

PECHINO, CONGELAMENTO DEI DAZI USA IN PARTE PER PRESSIONI CINA

(ANSA) - La decisione di Donald Trump di congelare per 90 giorni i 'dazi reciproci' sulla generalità dei Paesi, ad eccezione però della Cina, è maturata in parte "grazie alle pressioni" esercitate da Pechino.

 

"Messi sotto pressione dalla Cina e da altre parti, gli Stati Uniti hanno temporaneamente sospeso l'imposizione delle tariffe reciproche su alcuni partner commerciali", ha affermato un portavoce del ministero del Commercio, precisando che si tratta "solo di un piccolo e simbolico passo".

 

CINA, 'IGNOREREMO ULTERIORI RIALZI DEI DAZI USA'

DONALD TRUMP VOLEVA ESSERE UN DURO - MEME BY EMAN RUS PER L ESPRESSO

(ANSA) - La Cina ha chiarito che "ignorerà ulteriori giochi sui numeri dei dazi statunitensi" che avranno "perso la loro giustificazione economica". Lo riferisce il ministero delle Finanze, precisando che Pechino tutelerà comunque "con forza i suoi diritti'.

 

L’EUROPA SOSPENDE LA REAZIONE MA TEME NUOVE GIRAVOLTE

Estratto dell’articolo di Claudio Tito per “la Repubblica”

https://www.repubblica.it/economia/2025/04/11/news/europa_controdazi_usa_trump-424120759/

 

L’Unione europea sospende i contro-dazi ma non si fida di Donald Trump. La “pistola” la lascia sul tavolo e avvia il negoziato. Ma rispetto alle scorse settimane c’è un fattore che è venuto definitivamente meno: la fiducia.

 

Nei tre Palazzi delle istituzioni europee è completamente cambiato il clima nei confronti della Casa Bianca. «Il punto — spiega un alto funzionario della Commissione europea — è che nessuno più considera affidabile il presidente americano. Non sappiamo cosa aspettarci. Quale giravolta. E quindi il negoziato può essere fatto solo per atti formali».

 

MEME SUL CROLLO DEI MERCATI DOPO I DAZI DI DONALD TRUMP

Una vera e propria “rivoluzione” rispetto alle relazioni storiche transatlantiche. Un aspetto che sta toccando anche i mercati finanziari e di cui l’Ue sta tenendo conto. Nel mandato alla trattativa ricevuto dal commissario al Commercio, Maros Sefcovic, il nuovo contesto rappresenta una clausola preliminare: discutere l’accordo ma con la certezza che venga rispettato.

 

Ieri lo stesso Sefcovic ha nuovamente sentito al telefono il collega statunitense, Howard Lutnick, e il rappresentante al Commercio, Jamieson Greer: «La comunicazione costante e gli aggiornamenti quotidiani ci permettono di andare avanti».

 

Ma i negoziati devono essere «significativi». Così l’esponente dell’esecutivo europeo prepara un’altra missione a Washington per dopo Pasqua ma con un’agenda molto più rigida rispetto all’ultimo viaggio. Perché il tono dei colloqui non può più essere quello delle scorse settimane. La Ue vuole trovare un’intesa ma senza gli strappi e le vertigini di questi giorni.

 

DAZI SULLE AUTO ELETTRICHE CINESI

Ieri mattina, allora, la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha accolto «con favore» l’annuncio di mercoledì sera fatto dal Tycoon: «Un passo importante verso la stabilizzazione dell’economia globale».

 

Ormai però ogni valutazione Ue sugli Usa è accompagnata da un “ma”: «Sono essenziali condizioni chiare e prevedibili». Ha poi rilanciato «un accordo tariffario zero a zero tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti. L’Ue resta impegnata a condurre negoziati costruttivi con gli Usa, con l’obiettivo di raggiungere un commercio senza attriti e reciprocamente vantaggioso».

 

E ancora un altro “ma”: «Vogliamo dare una possibilità ai negoziati. In attesa di ultimare l’adozione delle contromisure dell’Ue che hanno ottenuto il forte sostegno dei nostri Stati membri, le sospenderemo per 90 giorni. Se i negoziati non saranno soddisfacenti, entreranno in vigore le nostre contromisure.

 

ursula von der leyen xi jinping

Come ho già detto, tutte le opzioni restano sul tavolo». E quindi le tariffe, l’intervento sulle “Big Tech”, lo strumento anticoercizione. Persino i quasi due mila miliardi di dollari di debito pubblico americano detenuto nell’area euro. Perché la reazione dei mercati hamodificato gli atteggiamenti anche in questo campo. A Bruxelles sono sicuri che la tensione tra il capo della Fed Powell e Trump possa riflettersi sulla credibilità della Casa Bianca nelle piazze finanziarie.

 

La fiducia non è più quella di una volta. E allora la Commissione adotta ogni precauzione per evitare un futuro incerto costruendo relazioni commerciali anche con altri Paesi che rappresentano l’87% degli scambi mondiali: «Questa crisi ha chiarito una cosa. Il mercato unico è la nostra ancora di stabilità e resilienza».

MEME SUL CROLLO DEL VALORE DEL DOLLARO BY TRUMP

 

 In questo quadro la porta è aperta verso la Cina, l’India, la Svizzera, il Sud Africa. Dopo il patto con il Mercosur, ieri è stato avviato un negoziato con gli Emirati Arabi Uniti «per un accordo di libero scambio». […]

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