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1.GENERALI/L’AD GRECO: “TERZI AL MONDO CON 65 MILIONI DI CLIENTI”
Giovanni Pons per “la Repubblica”
MARIO GRECO AD ASSICURAZIONI GENERALI
«Forse qualcuno non ha ancora capito che Generali con 65 milioni di clienti è il terzo gruppo assicurativo al mondo, è presente in 60 Paesi, ha fatto 3 miliardi di acquisizioni negli scorsi anni, sta investendo sulla crescita organica e dunque non ha alcun bisogno di fare altre operazioni di m&a». Mario Greco, ceo di Generali dal giugno 2012, si scalda un po’ quando gli si chiede quale sarà l’ulteriore salto dimensionale per la compagnia.
I suoi punti di riferimento sono la tedesca Allianz e la francese Axa, che valgono di più in Borsa grazie a una redditività molto superiore a quella del Leone di Trieste. Con i suoi 28 miliardi di capitalizzazione, però, Generali non teme di essere preda in futuro e neanche di doversi difendere e dunque Greco vuole concentrarsi sulla gestione dell’azienda in modo da recuperare quel gap di redditività da cui dipende il valore di Borsa.
Già con i risultati semestrali presentati ieri, molto positivi, il titolo ha guadagnato l’1,76%, avendo aperto la seduta oltre il 3%. Nei primi sei mesi 2015 Generali ha registrato un utile netto in aumento a 1,3 miliardi (+21,6%) con un risultato operativo in crescita dell’11,3% a 2,8 miliardi, il migliore degli ultimi otto anni. La previsione per fine 2015 è di «migliorare significativamente l’utile netto rispetto al 2014, mantenendo l’elevata crescita della redditività raggiunta al semestre», ha detto Greco.
A trainare i risultati è stata soprattutto il segmento vita che ha migliorato il risultato operativo (+13,2% a 1.713 milioni) grazie ai prodotti “unit linked” (legati a basket di titoli scelti dai clienti) che l’anno scorso sono arrivati a rendere anche il 20%. Sul fronte “Danni” dove il risultato operativo ha mostrato un incremento del 2,3% a 1.103 milioni, Generali punta a sviluppare, grazie alla tecnologia, l’area dei servizi diretti al cliente che in prospettiva può portare grandi risultati.
2.FINMECCANICA/IL GRUPPO TORNA A FARE UTILI E AVVIA IL PIANO DIVISIONI
Da “la Repubblica”
Sulle prime, Mauro Moretti non si era preso molto bene con investitori e analisti finanziari, non abituati al modo di fare diretto dell’ex numero uno delle Ferrovie dello Stato. Ma dopo un anno alla guida di Finmeccanica, Moretti sembra aver convinto: il primo conglomerato industriale italiano con i suoi 70mila dipendenti (sedi estere comprese) è cresciuta in Borsa, raggiungendo con la seduta di ieri i massimi dal 2009. E da quando Moretti è stato nominato amministratore delegato dal Tesoro, azionista di controllo, le azioni hanno guadagnato l’80 per cento.
Per la prestazione di ieri, con i titoli che hanno guadagnato il 2,9 per cento, la spiegazione sta nella semestrale presentata alla comunità finanziaria. La società ha confermato il ritorno all’utile: Finmeccanica ha annunciato un utile netto ordinario positivo per 91milioni rispetto ad una perdita netta di 61 milioni nello stesso periodo dello scorso anno. I margini sono positivi per 450 milioni con una crescita del 45 per cento. I ricavi crescono del 4,6 per cento a 5,973 miliardi mentre l’indebitamento netto si attesta a 4,8 miliardi.
Una nota negativa arriva dagli ordini previsti a 5,53 miliardi: sono in calo del 4,4 per cento anche se superiori alle previsioni.
A convincere, in questi mesi, gli investitori che sono tornati a scommettere sul titolo è stato anche il piano di riorganizzazione avviato da Moretti. A cominciare dall’uscita dal settore Trasporti (in verità, già avviato dal suo predecessore Alessando Pansa), che si concluderà a fine anno con il passaggio di AnsaldoBreda e Ansaldo Sts ai giapponesi di Hitachi. Questo consentirà di liberare risorse per i settori Difesa&Sicurezza nonché ridurre l’indebitamento.
La riorganizzazione societaria prevede il passaggio di tutte le controllate sotto Finmeccanica e la loro trasformazione in divisioni. Così, ieri il consiglio di amministrazione ha approvato i progetti di fusione per incorporazione di Oto Melara e Whitehead Sistemi Subacquei in Finmeccanica e i progetti di scissione parziale di Alenia Aermacchi, Agusta-Westland e Selex ES in favore di Finmeccanica. Il progetto di “divisionalizzazione - si legge in una nota - si propone di realizzare una più efficiente ed efficace operatività delle attività industriali e di ridurre i costi di gestione grazie a economie di scala ed alla massimizzazione delle sinergie ».
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