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Sara Bennewitz per "la Repubblica"
Benetton Group si divide in tre, per dedicare più energie ai marchi e al prodotto. E la famiglia veneta è pronta a fare un passo indietro per lasciare carta bianca a un nuovo amministratore delegato, a cui sarà affidato il rilancio dell'azienda che porta il suo nome.
La dinasty di Ponzano Veneto ha sempre avuto difficoltà a delegare le scelte in Benetton Group. Tanto longevi sono stati alcuni manager che da anni lavorano per il gruppo, come Gianni Mion di Edizione Holding, Gianmario Tondato di Autogrill e Giovanni Castellucci di Atlantia (che ieri peraltro è convolata a nozze con Gemina), quanto vita breve hanno sempre avuto gli amministratori della Benetton.
In quest'ottica anche Alessandro, unico della seconda generazione con deleghe esecutive, sarebbe orientato a fare un passo indietro. Il figlio di Luciano era entrato in azienda nel 2003, ricevendo però i primi incarichi solo nel 2007, per diventare nel 2011 presidente del gruppo con deleghe esecutive. Ma ora Alessandro vorrebbe rimettere i suoi
poteri per lasciare il campo a un management completamente indipendente dalla famiglia.
L'idea di separare la Benetton Group in tre divisioni, negozi e real estate, industria e fabbriche e il cuore dello stile, dei marchi e della comunicazione, nasce da un piano di Boston Consulting Group a cui un anno fa Alessandro aveva commissionato uno studio per riorganizzare il gruppo.
A onor del vero, Silvano Cassano amministratore delegato della Benetton tra il 2003 e il 2006 aveva sempre voluto scorporare gli immobili e le attività industriali, ma allora per la famiglia i tempi non erano maturi. E così Cassano, che ha ristrutturato tutta la produzione del gruppo, lasciò il timone di Ponzano Veneto in disaccordo con i Benetton, per assumere la guida di Grandi Navi Veloci.
La scissione dei tre rami d'azienda sarebbe già stata approvata ai piani alti di Edizione Holding e verrà presentata a un consiglio di Benetton Group convocato per il 28 novembre. Il senso di questa scissione è quello di fare chiarezza sulle tre divisioni, in modo che non ci sia più commistione tra l'attività di abbigliamento, il rendimento degli affitti dei negozi di proprietà e quello delle fabbriche del gruppo, che un domani potrebbero lavorare anche in conto terzi.
Ognuna delle tre società avrà un suo amministratore delegato e un suo bilancio, anche se la parte degli immobili è destinata a fondersi con le atre attività nel real estate di Edizione Holding. Benetton Group era stata ritirata dal mercato nel 2011, da allora la società ha ridotto sensibilmente i debiti cedendo alcuni immobili, puntato sulla redditività a scapito dei ricavi, tagliato i costi e affrontato un brutto periodo di crisi.
Con il nuovo assetto, il gruppo di Ponzano potrebbe anche trovare in futuro un partner insieme al quale gestire il rilancio di un marchio che realizza ancora la maggior parte del suo fatturato in Italia, ma che ha un forte posizionamento anche all'estero. Intanto ieri, per liberare maggiori risorse da reinvestire nelle attività strategiche, Edizione Holding ha collocato sul mercato un bond da 200 milioni di euro convertibile nel 3% del capitale di Pirelli su un totale del 4,6% posseduto.
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