NEL NOME DI D-IOR! - DUELLO OLTRETEVERE SULLE FINANZE VATICANE: E' ITALIA CONTRO RESTO DEL MONDO - GLI "ITALIANI" PROVANO A RICNQUISTARE SPAZIO NELLA BANCA DEL PAPA ...

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Francesco De Dominicis per "Libero Quotidiano"

 

papa francesco in corea del sud 7papa francesco in corea del sud 7

Italia contro Resto del Mondo in Vaticano. Non è un’altra partita di beneficenza promossa da Papa Francesco, ma il match in corso nella Santa sede per il controllo delle finanze vaticane. I prelati «tricolore», in effetti, sono di fatto tagliati fuori dalle faccende finanziarie Oltretevere.

 

Dopo le ultime mosse decise a luglio da Jorge Bergoglio, banca, autorità antiriciclaggio e superministero dell’Economia sono finiti in mano agli «stranieri», con gli italiani - relegati a ruoli marginali o  estromessi del tutto dai posti chiave - pronti a riconquistare un po’ di spazio. Così l’autunno potrebbe diventare caldo (pure) nei Sacri palazzi.

 

monsignor parolin arriva al suo primo incontro bilaterale italia vaticano monsignor parolin arriva al suo primo incontro bilaterale italia vaticano

Una situazione non estranea a Pietro Parolin. Anzi. Il cardinale italiano, capo della Segreteria di Stato, non sembra intenzionato a stare con le mani in mano. Raccontano che nelle ultime settimane Parolin abbia parlato della nuova geografia del potere vaticano anche con ambienti diplomatici italiani. È proprio cercando di fare sponda coi piani alti delle ambasciate italiane, si dice, che il porporato potrebbe rimettere in gioco la squadra italiana.

 

SEDE DELLO IOR SEDE DELLO IOR

Uno dei primi obiettivi potrebbe essere portare a casa tutti e due i posti «vacanti» nel consiglio dell’Istituto per le opere di religione. Con la nomina del nuovo presidente, il francese Jean Babtiste de Franssu, a luglio sono entrati nel board dello Ior Clemens Boersig (Germania), Mary Ann Glendon (Usa) e Sir Michael Hintze (Regno Unito).

 

Il superministro dell’Economia, l’australiano George Pell, ha assicurato che ci sarà un italiano tra le new entry, ma i prelati della Penisola sperano di fare il colpaccio e piazzarne addirittura due. Secondo fonti ben informate, si tratterebbe di «riequilibrare» la mappa del potere finanziario, ora «assai sbilanciata», come accennato, verso «l’estero». 

 

DE FRANSSUDE FRANSSU

È in particolare il blocco americano, con alleati forti in Australia, ad avere in mano il pallino sui «soldi» della Santa sede. Uno strapotere conquistato nel tempo, grazie a trame mai troppo chiare con le lobby internazionali e agganci trasversali, in particolar modo rimbalzando tra i Cavalieri di Colombo e gli storici Cavalieri di Malta.