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Luca Pagni per "Affari & Finanza - la Repubblica"
La battuta ha cominciato a circolare vorticosamente dopo le prime due partire vinte senza subire gol e per di più mettendo in mostra un gioco convincente. «Vuoi vedere che se l'Inter batte anche la Juventus alla ripresa del campionato, il presidente ci ripensa e il contratto con l'indonesiano non lo firma più?».
Non è un mistero che il progetto di cessione della quota di maggioranza della società Fc Internazionale da parte di Massimo Moratti al magnate asiatico Erick Thohir derivi più da una urgenza economica che non da un principio di stanchezza, nonostante i 18 anni alla guida della Beneamata.
Chi conosce di calcio lo sa: per Moratti è come staccarsi un pezzo di cuore. Ma il giocattolo costa, soprattutto per chi ha avuto - e ha ancora - l'ambizione di vincere, in Italia come in Europa. E il conto totale, fino ad oggi, parla di oltre mille milioni versati in quella cassaforte senza fondo, a strisce nerazzurre, che quasi ogni anno ha bisogno di essere ricapitalizzata.
Tanto per dare un'idea: persino nell'ultima campagna acquisti, nonostante le buone intenzioni e i proclami per un ritorno a una maggiore sobrietà , l'Inter è la società tra le favorite per la conquista dello scudetto che vanta - si fa per dire - il peggior saldo tra atleti in uscita e quelli in entrata. Il disavanzo è stato conteggiato in 41,5 milioni, a fronte dei quasi 50 spesi alla ricerca di nuovi campioni e dei soli 8,2 milioni incassati. Nessuno mette in dubbio che il patrimonio personale di Moratti junior sia ancora sostanzioso.
Ma lo è molto meno dal 1995, quando ha rilevato l'Inter dall'imprenditore della ristorazione collettiva, Ernesto Pellegrini, seguendo le orme del padre Angelo sotto la cui guida la società vinse tutto negli anni '60. Milano Finanza ha calcolato che soltanto negli ultimi cinque anni Moratti ha immesso nelle casse dell'Internazionale Fc 473 milioni, necessari per coprire un rosso civilistico che nello stesso periodo ha raggiunto 536 milioni.
Se si pensa che nello stesso periodo, Massimo Moratti ha incassato 50 milioni di dividendi da Saras, la società di famiglia attiva nella raffinazione, è facile aggiungere che il resto degli investimenti per l'Inter sono arrivati dal suo patrimonio personale. Ricco anche di 890 milioni che gli sono arrivati dal collocamento in Borsa di un 16,6% della stessa Saras. Un vero colpaccio per i due fratelli Moratti: collocate a 6 euro nel 2006, ora ogni singola azione vale circa un euro.
Ma il flusso di denaro necessario per riportare l'Inter in Champions ora rischia di drenare altre risorse personali, tenendo conto che da due anni Saras non distribuisce dividendi. Ed è per questo che Moratti ha preteso che Thohir si impegni a garantire - almeno per i prossimi tre anni - lo stesso flusso economico per garantire che la squadra rimanga nell'élite europea.
O che almeno sia nelle condizioni di provarci. Tre anni durerà il patto di sindacato che legherà Moratti al nuovo proprietario, patto che prevede anche due posti su cinque in consiglio di amministrazione per la famiglia milanese e potere di veto su operazioni che potrebbero minare la solidità finanziaria. Sempre che dopo la sosta per la nazionale, l'Inter non asfalti la Juventus. E allora, chissà se il cuore nerazzurro di Moratti non riprenda il sopravvento....
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