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Andrea Montanari per “Milano Finanza”
È una corsa contro il tempo quella di Enrico Preziosi. Entro fine giugno deve trovare capitali, o un nuovo socio, per liquidare il partner cinese Ocean Gold Global (49%). E l’assegno è di quelli robusti: 108-110 milioni. Si tratta della somma prevista negli accordi siglati tra i due azionisti del gruppo dei giocattoli e che prevedono anche una penale salata nel caso in cui l’imprenditore italiano non ricompri la quota del socio orientale entro fine giugno.
Per questa ragione, Preziosi ha avviato una serie di incontri con banche d’affari italiane ed estere per trovare una soluzione che, giocoforza, passerà della ricerca di un nuovo alleato finanziario o industriale da cercare oltre-confine. E questa volta pare che a essere interessato all’azienda ci sia un operatore italo-americano, già incontrato più volte dallo stesso Preziosi.
La società ha chiuso il bilancio 2015-2016 con un giro d’affari consolidato di 904,9 milioni, un ebitda di 52,2 milioni, un ebit di 8,6 milioni e un utile di 4,2 milioni (a livello civilistico la perdita è stata di 6,9 milioni), a fronte di debiti bancari calati da 154,2 (nei confronti di Unicredit , Intesa Sanpaolo e Banco Bpm ) a 128,3 milioni e una pfn negativa per 75,3 milioni con un patrimonio netto di 268,4 milioni.
Al momento, però, non ci sono trattative concrete tra le parti né accordi firmati. Ma si sta cercando di definire un progetto di investimento che dovrebbe completarsi nell’arco di alcune settimane. Sempre che da Oltreoceano arrivi il via libera definitivo. O che non si palesino, nel frattempo, altri potenziali pretendenti asiatici. Ma che da parte di Preziosi ci sia la volontà di chiudere in fretta è assodato.
Anche perché poi dovrà essere affrontata la tematica relativa al controllo e alla gestione di Prenatal Retail Group, la joint venture paritetica con Artsana Group (controllata al 60% da Investindustrial e partecipata al 40% dalla famiglia Catelli) e relativa alla gestione del business retail (551 negozi in tutta Europa). La jv, come anticipato da MF-Milano Finanza lo scorso 8 marzo, è stata di recente ricapitalizzata, da 24,7 a 40,7 milioni dai due azionisti e potrebbe essere oggetto di una nuova trattativa tra i soci, anche se al momento è stato tutto congelato.
Infine, mentre Preziosi ha deciso di accelerare sulla vendita del Genoa Calcio, che controlla al 74,89%, pare che Carige, intenda accelerare sull’opzione di recupero del credito vantato nei confronti dell’immobiliare Assobello. La società, controllata al 55% dalla holding Fingiochi (quota in pegno alla banca ligure) e partecipata da Coopsette (45%, ma ora in liquidazione coatta amministrativa), è esposta per 70-80 milioni nei confronti dell’istituto guidato dall’ad Guido Bastianini e dovrà rientrare con la cessioni di immobili (hotel e negozi) che a fine 2014 avevano un valore di bilancio vicino ai 70 milioni. A questo punto Carige potrebbe decidere di passare all’incasso.
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