FACEBOOK PRESENTA CONTI DA URLO MA UN DATO DA BRIVIDO: PIACE MENO AI TEENAGER E PIU' AI VECCHI - PER ORA, PERÒ, NON HA RIVALI

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Federico Rampini per "la Repubblica"

Affari a gonfie vele per Facebook, eppure gli investitori hanno qualche dubbio. Nello stesso giorno in cui il social network ha annunciato risultati trimestrali eccellenti, non è riuscito a fugare i timori che tra i giovani il "glamour" di Facebook si stia appannando. Sia pure, in alcuni casi, a favore di altri siti sociali controllati dalla stessa proprietà.

Nel breve periodo i dati che contano sono questi: +60% di fatturato rispetto a un anno fa, grazie all'aumento di inserzioni pubblicitarie mirate verso chi accede a Facebook usando smartphone. Nel terzo trimestre di quest'anno l'utile ha raggiunto 25 centesimi per azione superando le attese del mercato.

Ma nella conference call in cui il direttore finanziario David Ebersman ha risposto alle domande degli analisti, è emersa qualche nube all'orizzonte. Ebersman ha annunciato che il social network non aumenterà il numero di annunci pubblicitari che gli utenti vedono nei loro newsfeed, a differenza di quanto era accaduto nei trimestri precedenti.

Questo può preludere a una battuta d'arresto nella crescita di fatturato e utili. Lo stesso direttore finanziario ha ammesso che sta calando il numero di adolescenti che usano Facebook quotidianamente. Alcuni dei siti sociali che attirano la loro attenzione e sottraggono traffico a Fb sono Instagram (acquisito da Facebook) e un altro sito-applicazione per l'invio di foto, Snapchat, creato da 5 studenti di Stanford. Anche se in questo settore l'evoluzione dei costumi può improvvisamente imboccare svolte repentine, per adesso il vantaggio di Fb sulla concorrenza rimane sostanziale.

Se si include la controllata Instagram, Fb assorbe più tempo di YouTube, Pandora, Yahoo, Twitter, Pinterest, Tumblr e LinkedIn messi assieme. E tuttavia il mercato degli adolescenti viene seguito con particolare apprensione, sia dagli investitori pubblicitari, sia dagli investitori. Non tanto per il potere d'acquisto dei teen-ager quanto per il loro ruolo di "trend-setter", indicatori di tendenze che spesso fanno da apri- pista e annunciano svolte più generali. Gli analisti sono rimasti comunque sorpresi dalla robustezza del bilancio trimestrale.

Le attese erano di un profitto pari a 19 centesimi per azione, e un fatturato in aumento "solo" del 52%. «Gli ottimi risultati di quest'ultimo trimestre - ha dichiarato Zuckerberg - dimostrano che siamo preparati ad affrontare la prossima fase. La sfida a cui lavoriamo, è portare altri 5 miliardi di persone online a contatto con l'economia della conoscenza».

Tra le mosse azzeccate da Zuckerberg senza dubbio c'è proprio l'acquisizione di Instagram. Questa popolare applicazione che consente con molta facilità di scattare fotto, confezionarle e trasmetterle agli amici sta già attirando verso di sé un flusso in crescita di inserzioni pubblicitarie. Instagram contribuisce a risolvere un problema "genetico" di Facebook e cioè il fatto di essere nato nell'èra in cui il pc era il mezzo principale di accesso a Internet.

Al contrario Instagram nasce come app per smartphone e quindi tutta la sua piattaforma e la sua cultura sono "mobili", cosa che piace agli inserzionisti pubblicitari in una fase in cui l'accesso online si sta spostando velocemente sugli smartphone. Su un fatturato pubblicitario trimestrale di 1,8 miliardi di dollari, per Fb ormai la metà viene dalla pubblicità "mobile" fatta per gli smartphone. Già oggi la metà dei frequentatori del sito sociale vi accedono esclusivamente tramite il loro telefonino.

Tra gli obiettivi che Zuckerberg ha indicato per Fb: sviluppare il servizio "newsfeed", aggregatore di notizie, in modo che il social network diventi il luogo dove si pongono tutte le domande e si ricevono le risposte tramite gli amici, un concetto che mette ancora una volta in rotta di collisione Fb e Google.

 

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