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Fabio Pavesi per http://www.ilsole24ore.com
Sale sullo scranno più alto della banca nel momento più delicato per Mps. Il futuro presidente Alessandro Falciai avrà il suo bel daffare. Ma lo sprone deriva anche dal fatto che Falciai ha messo soldi suoi nella banca. Ha investito circa 200 milioni che oggi sulla carta ne valgono solo 14. Ma Falciai si è già fatto il paracadute.
Falciai ha cominciato infatti a investire sui titoli della banca toscana nel 2014. Piccoli pacchetti fino ad accumulare una quota che oggi vale l’1,8% del capitale. A fine del 2014 risultava possedere, secondo la relazione sulla remunerazione, 84 milioni di titoli della banca detenute dalla sua Millenium Partecipazioni srl. Era l’anno dell’ennesimo buco della banca con un passivo di oltre 5 miliardi nel conto economico.
Forse Falciai, reduce da una storia di grande successo imprenditoriale con la sua Dmt, la società delle Torri di trasmissione fusa per incorporazione con la EiTowers e che gli ha consentito di uscire nel 2013 con una pluvalenza personale di 150 milioni, pensava che quella banca così malmessa avesse toccato il fondo e potesse solo rinascere. Non è stato così. Ma a questo punto la mossa Falciai l’aveva già fatta. E non poteva tornare indietro.
Nel 2015 prosegue lo shopping avviato l’anno prima. Compra azioni sia in aumento di capitale (l’ennesimo) sia subito dopo per un esborso complessivo di altri 57 milioni. Sommati agli acquisti del 2014 risulta, da fonti contattate da Il Sole 24Ore, che l’intero investimento in Mps sia costato circa 200 milioni. Oggi Falciai è titolare di 54 milioni di azioni che ai prezzi attuali valgono poco più di 14 milioni. Un disastro a vederla così per l’imprenditore che è stato capace di costruire dal nulla il mercato delle Torri di trasmissione per i media e le tlc quando quel business era solo per adepti.
Un business da cui è uscito con un lauto guadagno che a guardar bene è finito in massima parte investito nella banca toscana. Quel passaggio dall’industria alla finanza con il senno di poi non è stato certo felice. Ma Falciai non è affatto uno sprovveduto. Quell’investimento che l’ha portato a essere uno dei grandi soci di Mps meritava più di un’attenzione. Cosa che l’ex patron di Dmt ha fatto con cura.
Secondo quanto ha appurato Il Sole 24Ore, la pesante minusvalenza milionaria sulle azioni della banca è solo apparente. Falciai infatti avrebbe sottoscritto un collar, un derivato che implica la vendita di un’opzione call sulle azioni Mps e il contemporaneo acquisto di un’opzione put a protezione ovviamente dell’investimento.
Un’operazione fatta con una banca d’affari straniera, che scadrà nel 2019, a costo zero per Falciai che ha pagato il costo della put con l’incasso della vendita della call. Un paracadute insomma che in questo momento salvaguarda il valore dell’investimento. Falciai ha rinunciato a possibili guadagni dal rialzo, ma si è comprato una copetura di garanzia sui ribassi di Mps. Lungimirante. Si vedrà tra 3 anni alla scadenza del contratto. C’è da chiedersi se si è coperto a sua volta chi ha venduto la put a Falciai. In fondo nella lotteria dei derivati chi non si copre dal rischio sarà quello che pagherà per tutti.
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