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FIBRA INDIGESTA PER GLI AZIONISTI – NUOVO SCONTRO TRA GLI AMERICANI DI KKR E LA DIRIGENZA DI FIBERCOP: GLI AZIONISTI, CHE HANNO SGANCIATO 22 MILIARDI PER LA SOCIETÀ CHE GESTISCE L’EX RETE DI TIM, SI ATTENDEVANO MILIARDI DI DIVIDENDI. E INVECE GLI UTILI PRE-TASSE DELLA SOCIETÀ POTREBBERO ESSERE DI 450 MILIONI INFERIORI ALLE PREVISIONI – POI C’È LA GRANA OPEN FIBER: GLI AMERICANI SOGNAVANO DI VEDERLA FALLIRE E PAPPARSELA CON UN TOZZO DI PANE, E INVECE SIAMO ANCORA AL CARO BABBO…
Estratto dell’articolo di Luca Carrello per www.milanofinanza.it
L’acquisto da 22 miliardi della rete di Tim potrebbe trasformarsi in un boccone indigesto per Kkr. Il fondo di private equity americano, che ha comprato l’infrastruttura in cordata col Mef, si è scontrato con la dirigenza di FiberCop […] sugli utili pre-tasse della società, che nel 2025 potrebbero essere di 449 milioni inferiori a quanto previsto in origine.
Nella riunione del cda del 16 gennaio il management ha stimato anche un deficit complessivo dell’ebitda di 2 miliardi nei prossimi cinque anni. Un divario che mette a rischio i piani di Kkr e dei suoi soci privati (tra cui l’Abu Dhabi Investment Authority e il fondo pensione canadese Cpp Investments), che dall’investimento si attendono miliardi di dividendi.
[…] L’accordo siglato tra gli azionisti garantisce una ricca dose di cedole da versare nei prossimi anni. Ma ora il cda potrebbe essere meno generoso con i soci, altrimenti la società dovrebbe indebitarsi ancora e rischiare un declassamento del rating.
Il Financial Times ha raccontato che gli investitori sono rimasti increduli. «Non posso credere che dopo solo pochi mesi da una solida due diligence i numeri siano scesi del 20%», avrebbe detto il responsabile delle infrastrutture digitali di Adia, Mamoun Jamai. Per gli azionisti si tratta di un nuovo imprevisto dopo le dimissioni a gennaio dell’ex ad Luigi Ferraris in seguito alle tensioni con i soci sui piani per la rete.
[…] Il profit warning ha spinto FiberCop ad aggiornare il bilancio del 2025, lavoro che dovrebbe concludersi entro fine febbraio. […] Le linee da eliminare nel 2025 saranno ridotte rispetto alle previsioni, anche perché il divario inaspettato nei profitti è dovuto in gran parte alla loro perdita.
Secondo il management, il deficit è dovuto anche ad altri fattori, come l’adozione della fibra più lenta del previsto, la riduzione dei ricavi da connettività, costi di manodopera e It più elevati e la cancellazione di un contratto da 100 milioni con Tim. Problemi che dovrà affrontare il nuovo ceo Massimo Sarmi, già presidente di FiberCop espresso dal Mef. Le sue decisioni «operative» però dovranno essere approvate per iscritto da un dirigente di Kkr
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