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FISCO INFERNO PER IL GOVERNO - SOLO 750 MILA PERSONE (IL 17% DEGLI INTERESSATI) HANNO ADERITO AL CONCORDATO BIENNALE DECISO DALL'ESECUTIVO MELONI - UN MAGRO RISULTATO, BEN LONTANO DAL NUMERO (E DAL GETTITO) IPOTIZZATO DAL GOVERNO: GRAZIE AL PROVVEDIMENTO SI RECUPERERANNO "SOLO" 1,7 MILIARDI DI EURO - LA SCARSA ADESIONE VA IN CULO AL CETO MEDIO, CHE SPERAVA IN UNA RIDUZIONE DELL'IRPEF GRAZIE AI SOLDI RECUPERATI DA CHI LE TASSE NON LE HA PAGATE...

Estratto dell'articolo di Anna Maria Angelone per “La Stampa”

 

FLOP DEL CONCORDATO - LA STAMPA

Il concordato preventivo biennale si è rivelato un flop. Nonostante la riapertura della finestra fino al 12 dicembre, il conteggio definitivo parla di non più di 750 mila adesioni: appena il 17% dei 4.408.386 contribuenti interessati. [...]

 

Un magro risultato, ben lontano dal numero (e dal gettito) ipotizzato dal governo per il taglio dell’Irpef. La possibilità di ripensarci non ha modificato granché. Nonostante le pec “minatorie” inviate nella notte fra il 3 e il 4 dicembre da Sogei, braccio operativo dell’amministrazione finanziaria, a 700 mila partite Iva che dichiarano meno dei propri dipendenti e sotto il limite di reddito per categoria, la maggioranza dei “finti poveri” non ha capitolato. [...]

concordato preventivo vignetta by rolli il giornalone la stampa

 

L’incasso stimato per l'erario - secondo una simulazione elaborata per La Stampa dallo studio Timpone - può arrivare a non più di 1,7 miliardi di euro (rispetto a 1,3 del primo round). Insomma, si allontana la riduzione dal 35 al 33% per il secondo scaglione Irpef (misura cara a Forza Italia).

 

Ma a chi conveniva concordare in anticipo? Chi aveva un reddito medio di 50 mila euro nel 2023 e ne prevedeva uno analogo nel 2024 non aveva vantaggi. Discorso diverso per chi contava su più entrate. «Chi ha aderito a ottobre sapeva di avere un reddito superiore rispetto all’anno scorso: un po’ come giocare la schedina conoscendo già i risultati delle partite», spiega Gianluca Timpone titolare dell’omonimo studio commercialista. 

 

Secondo il fisco, circa 1,5 milioni di contribuenti soggetti a ISA sono “inaffidabili”, ovvero hanno un punteggio inferiore a 8 (su una scala da 1 a 10): si tratta di più della metà del totale. Quanti si sono redenti con il concordato?

 

FISCO - CONCORDATO PREVENTIVO

Sempre stando alle elaborazioni, una sparuta minoranza di 250.797 contribuenti: solo il 5,7% del totale soggetto a ISA è oggi considerato “affidabile”. Il rovescio della medaglia? Se, dopo il 2025, qualcuno di quelli che ha accettato la proposta del fisco dichiarerà meno può essere quasi certo di finire sotto la lente e dovrà spiegare perché.

 

Ragione per cui molti non hanno aderito. Altro motivo, le verifiche. Nonostante l’aumento, nel 2023 sono stati fatti 170 mila controlli su 41 milioni di contribuenti. La probabilità di essere “pescati” è ancora bassa agli occhi di molti evasori. Basti pensare che un gestore di discoteca dichiara un reddito medio di 3.200 euro, a fronte di ricavi medi annui di 325 mila (65% inaffidabili), mentre un ristoratore ne dichiara 8.600 per ricavi medi di almeno 30 mila (72% inaffidabili).

 

il cetriolo e la pubblicita di esselunga - vignetta by vukic

Del resto, anche se meno di un tempo, i trucchetti sono ancora possibili. Basta alterare i dati inserendo un costo diverso della propria attività e si riesce a falsare la realtà, senza rilevare l’anomalia. Anche le fatturazioni elettroniche possono essere aggirate: qui vale spesso la regola “togli lo zero”. Per esempio, una fattura da 5.000 euro che diventa da 500 euro. Certo, l’Agenzia delle entrate può rilevare flussi finanziari non coerenti da quelli documentali e contestare. Ma, per tanti, c’è sempre tempo per ravvedersi. Poi ci sono gli autonomi che hanno un reddito scarno e difficile da prevedere. [...]

giancarlo giorgetti - atreju - foto lapresse giancarlo giorgetti antonio tajaniCETRIOLONI PER L ITALIA - MEME BY EDOARDO BARALDI