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1 - FONDO SALVATAGGI DA MILLE MILIARDI
Ivo Caizzi e Luigi Offeddu per il "Corriere della Sera"
Il Consiglio straordinario dei 27 capi di Stato e di governo dell'Ue ha concluso l'accordo sul piano di ricapitalizzazione delle banche. La cifra fissata è di 106 miliardi di euro, che dovrebbero consentire di portare il coefficiente patrimoniale (detto core tier 1) al 9% entro il 30 giugno 2012. Per le banche italiane si parla di una nuova ricapitalizzazione da 14,8 miliardi di euro.
Il presidente stabile del Consiglio, il belga Herman Van Rompuy, ha illustrato i termini dell'accordo - raggiunto nel primo dei due summit consecutivi a Bruxelles - sostenendo che consente di creare un «cuscinetto temporaneo» in grado di garantire al sistema bancario di «resistere agli choc in modo affidabile». Van Rompuy ha aggiunto che questa operazione dovrà essere completata con una svalutazione dei titoli di Stato detenuti dalle banche al livello del loro valore di mercato al 30 settembre 2011.
Nell'ultimo Ecofin a Bruxelles, Spagna, Italia e Portogallo si erano opposti perché inizialmente si voleva ridurre il valore dei loro titoli di Stato al di sotto dell'attuale valore di mercato. Poi è stato raggiunto un compromesso. I costi della ricapitalizzazione saranno assunti secondo la linea pretesa dalla cancelliera tedesca Angela Merkel. A pagare saranno prima le banche stesse, ricorrendo a capitali privati. Se non fosse sufficiente, interverrebbe lo Stato. Solo come ultima alternativa, subentrerebbe il fondo salva Stati Efsf dell'Ue.
Terminato il Consiglio a 27, l'Eurogruppo dei 17 leader dell'Eurozona è risultato altrettanto contrastato. «Se cade l'euro cade l'Europa - ha ammonito la Merkel -. Nessuno prenda per garantiti altri 50 anni di pace in Europa». Per tutta la serata si è perpetuato il copione dello «scontro-intesa» tra Francia e Germania. Poi, i due «grandi» hanno raggiunto un paio di compromessi sui quali, a tarda notte, si stava ancora costruendo (forse) un'intesa di massima.
In particolare, Merkel e Nicolas Sarkozy erano tornati a incontrarsi con Christine Lagarde, direttore generale dell'Fmi, e con i responsabili delle maggiore banche sul problema dell'"haircut", la svalutazione dei titoli pubblici greci ("Nessun accordo sulle questioni greche è stato raggiunto", dichiarava alla stessa ora Charles Dallara, presidente dell'Iif, l'Istituto internazionale di finanza). Sul tavolo l'ipotesi di una svalutazione al 50%, ma nella notte il colloquio con le banche si sarebbe concluso con un nulla di fatto.
Il compromesso più importante, almeno ai fini della «prevenzione» del contagio greco, dovrebbe essere quello sul fondo salva Stati, cioè sulla barca di salvataggio finanziaria che, in caso di necessità , potrebbe raccogliere anche l'Italia. Secondo il progetto di intesa, il Fondo dovrebbe vedere le sue risorse «almeno quadruplicate»: da 270-440 miliardi (a seconda se si considerino o no i soldi già utilizzati) fino a circa 1.000 miliardi di euro. à stata la Merkel a imporre una «frenata» su quella quota, perché altri - per esempio Sarkozy - avrebbero voluto una cassaforte molto più fornita: anche 1.400-1.600 miliardi.
Quanto ai modi per rendere più flessibile lo stesso fondo, le ipotesi sul tavolo sono due: un sistema di assicurazioni, che garantisca una parte delle eventuali perdite degli investitori, e alcuni «fondi calamita», che dovrebbero attirare Paesi come la Cina. Per il debito greco si prevede, appunto, un «taglio» di poco superiore al 50% sui crediti vantati dalle banche e dagli investitori privati.
2 - GRECIA: DEBITO SARA' SVALUTATO LA META' DI QUANTO ANNUNCIATO...
Wall Street Italia - Sui titoli dei giornali e dei grandi media si parla di accordo storico e i mercati stanno brindando. I leader europei hanno trovato un'intesa per rafforzare le risorse del fondo salva stati e tagliare del 50% il valore nominale dei titoli di debito greco. Ma la cifra assume solo sulla carta queste proporzioni.
Gli istituti di credito si faranno carico di perdite pari a quasi la meta': al 28%. Basta fare i calcoli. Elementare, Papandreou. La svalutazione ha l'obiettivo di consentire al debito greco di tornare a livelli piu' sostenibili entro il 2020, portandolo al 120% del Pil. Alle condizioni attuali si stima che sarebbe altrimenti cresciuto fino al 180%.
"Possiamo dire che e' arrivato un nuovo giorno per la Grecia, e non solo per il mio paese, anche per l'Europa", ha dichiarato il primo ministro greco George Papandreou, che da mesi sta affrontando la crisi con grandi difficolta' e con manovre di austerita' molto pesanti, soprattutto per lo stato sociale.
Ecco i calcoli matematici che l'Europa non e' in grado di fare: - La Grecia ha 350 miliardi di euro di debito, che comprendono 70 miliardi in prestiti post-petizione della Troika, che non verranno toccati - Scendiamo a 280 miliardi: di questi circa 75 miliardi sono detenuti dalla Bce. Anche questi, come i debiti della Troika, non verranno toccati - Rimangono poco meno di 200 miliardi di debito che verra' sottoposto alla svalutazione nominale - A questa cifra apportiamo il taglio del 50% (ignorando il fatto che 35 miliardi di questa somma siano detenuti da fondi pensione greci - e quindi appena la popolazione si rendera' conto che i propri risparmi verranno dimezzati, Atene vivra' proteste e violenze mai viste prima) - Il debito complessivo da ridurre e' di circa 100 miliardi - A questo punto dei 350 miliardi iniziali, solo 100 vengono eliminati, pari al 28% - Il Pil era pari a 230 miliardi a fine 2010 e sta continuando a scendere
3 - LE BANCHE ITALIANE HANNO BISOGNO DI 15 MILIARDI, 8,5 UNICREDIT?
mf dowjones - Secondo l'Eba le banche italiane hanno bisogno di 15 miliardi di capitale. L'accordo raggiunto prevede che si debba raggiungere il 9% di Core Tier 1 dopo aver svalutato i bond sovrani ai prezzi di mercato di fine settembre. "Crediamo che l'indicazione si basi sull'ultimo stress test, aggiustato per le maggiori perdite sui titoli di Stato", sottolineano in una nota gli analisti di Equita.
Secondo le loro simulazioni i 15 miliardi sarebbero suddivisi nel modo seguente: 8,5 miliardi di euro di Unicredit, 2 miliardi ciascuno Intesa Sanpaolo, Mps , il Banco Popolare e 0,6 miliardi Ubi banca. Le banche hanno tempo fino a giugno 2012.
4 - BANCHE UE NECESSITANO DI NUOVO CAPITALE PER 106 MLD, ITALIA 14,8...
Reuters - Eba non fa il nome di alcun singolo istituto di credito, ma le scommesse degli investitori sulle banche che maggiormente avranno necessità di reperire nuovi fondi si concentrano, oltre alle italiane, sulla tedesca Deutsche Bank e le spagnole Santander e BBVA.
Banca di Francia ha comunicato che BPCE necessita di 3,4 miliardi, Societe Generale 3,3 miliardi e Bnp Paribas 2,1 miliardi, mentre Credit Agricole non avrebbe alcun bisogno di fondi.
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