DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ,…
Andrea Giacobino per il suo blog www.andreagiacobino.wordpress.com
Quando Francesco Micheli si muove bisogna alzare le antenne. Il 78enne finanziere parmense d’origine e milanese di adozione, raffinato melomane, ideatore del festival musicale MiTo, è uomo dalle forti relazioni e dai grandi affari.
Nell’ultimo periodo è posizionato vicinissimo al premier Matteo Renzi, tanto da essere stato ospite del matrimonio del suo superconsigliere Marco Carrai; ma Micheli è stato prima vicino a Silvio Berlusconi e ancor più in la ai potenti della Prima Repubblica. Già “enfant prodige” della finanza della Montedison di Eugenio Cefis, poi scalatore della Bi-Invest di “Carletto” Bonomi, poi ancora ideatore con Silvio Scaglia di eBiscom e della sua miliardaria quotazione, e ancora “raider” della Banca Nazionale dell’Agricoltura di Giovanni Auletta Armenise…
Micheli è un pezzo importante della finanza italiana. Ecco perché quando si muove bisogna tenerlo d’occhio. Qualche giorno a Milano nello studio di via Agnello del notaio Carlo Marchetti, figlio del famoso Piergaetano, si è svolta un’assemblea straordinaria della Micheli e Associati.
Questo è il vascello corsaro di Micheli, la sua stanza dei bottoni. Il capitale è detenuto al 100% in via fiduciaria dalla Widar in nome e per conto dello stesso Micheli e dei suoi figli, Andrea e Carlo. Micheli e Associati era fino a ieri una srl con un modesto capitale di 10.400 euro, ma davanti al notaio Marchetti è stata varata una ricapitalizzazione di ben 22 milioni di euro di cui 114.400 euro di valore nominale e 21,8 milioni a titolo di sovrapprezzo. La ricapitalizzazione dovrà essere effettuata in contante entro e non oltre il prossimo 16 gennaio.
A cosa serviranno 22 milioni? Dentro la Micheli e Associati c’è già un tesoro che vale decine di milioni: il 56% di Genextra, la biotech di cui Micheli è presidente e che ha fondato col suo amico oncologo Umberto Veronesi, il 5% di Hines Italia Sgr, società di gestione immobiliare di Manfredi Catella già vicino a Salvatore Ligresti, e ancora quasi il 3% della Banca Leonardo di Gerardo Braggiotti, il 5,6% della web company Banzai di Paolo Ainio prossima alla quotazione, il 22% di Elba Assicurazioni e il 40% della catena di parafarmacie Qualifarma Retail. “Last but not least” c’è anche l’1,5% di Nse Industry, una società che si occupa di riciclare rifiuti e basata in Empoli, in Toscana.
Nse Industry è controllata dalla Np & Partner, società formata da Nicla Pucci, che la controlla al 100%, e Claudio Vanni: la prima è figlia di Serrano Pucci, sindaco di Capraia e Limite dal 1952 al 1980 per il Pci e moglie di Vanni, noto come responsabile comunicazione di Unicoop Firenze.
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