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GENERALI VUOLE LE NOZZE CON NATIXIS, MA NON A OGNI COSTO – LA COMPAGNIA GUIDATA DA PHILIPPE DONNET E IL GRUPPO FRANCESE SI SONO DATI TEMPO FINO ALLA FINE DELL’ANNO PER TROVARE L’INTESA SULLA FUSIONE E HANNO ELIMINATO LA PENALE DA 50 MILIONI DI EURO NEL CASO IN CUI UNA DELLE PARTI RINUNCI ALL’ACCORDO – POTREBBE NASCERE UN POLO NELL’ASSET MANAGEMENT DA 1.900 MILIARDI, IL PIÙ GRANDE AL MONDO NELLA GESTIONE DI ATTIVI ASSICURATIVI. MA DONNETT NON VUOLE ANDARE ALLO SCONTRO CON PALAZZO CHIGI, CONTRARIO AL MATRIMONIO DEL LEONE CON I FRANCESI, COSÌ COME CALTAGIRONE, MILLERI E ORA ANCHE MEDIOBANCA...
Estratto dell’articolo di Daniela Polizzi per il “Corriere della Sera”
philippe donnet agorai innovation hub
Generali prosegue sulla sua strada. A una settimana dalla conclusione dell’Opas del Monte dei Paschi su Mediobanca, che ha consegnato il pacchetto del 13,1% del Leone a Siena e ai suoi grandi azionisti Delfin e Caltagirone, la compagnia torna sull’accordo in gestazione con Natixis nell’ asset management.
Un punto è stato fatto nel consiglio di martedì dal ceo Philippe Donnet che ha spiegato lo stato dell’arte del negoziato. Sono tre gli aggiornamenti contenuti nell’addendum all’accordo quadro firmato a gennaio tra il Leone e Bpce, la banca che controlla Natixis.
Primo, l’eliminazione delle penali, pari a 50 milioni, nel caso in cui una delle parti rinunci all’accordo prima della firma definitiva. Secondo, la decisione di darsi più tempo — fino alla fine dell’anno — per trovare l’intesa. Infine, l’alleanza con Natixis si farà solo se i due cda, quello di Generali e quello di Bpce, daranno il via libera. Solo dopo il sigillo finale verrà attivato l’iter per il golden power.
L’idea è di portare avanti il negoziato su un affare che, secondo il vertice della compagnia, è necessario perché «l’industria del risparmio attraversa una fase di rapido consolidamento», con casi come quello di Axa, che per circa 5 miliardi ha venduto l’asset management a Bnp Paribas, e gli Stati Uniti dove hanno sede le cinque più grandi società al mondo per patrimonio gestito.
FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE MILLERI
Tra Generali e Bpce-Natixis potrebbe nascere un polo nell’asset management da 1.900 miliardi, il più grande al mondo nella gestione di attivi assicurativi.
[...] Per Donnet l’operazione ha validità strategica ma dovrà tenere conto di un’ulteriore valutazione del cda che non vuole una contrapposizione con il governo, più volte critico sull’accordo. Anzi, l’attesa a Trieste è di poter aprire un dialogo con Roma per poter illustrare il dossier (inclusa la proprietà degli asset che resterà in Italia) che, da quanto emerge, non è stato approfondito con il governo a fronte delle richieste di incontro da parte di Donnet.
Nel cda di martedì è infatti emersa da parte dei consiglieri — con i tre delle minoranze critici verso l’intesa — la necessità di capire il feedback dell’esecutivo. È possibile che prima della firma finale si possa avviare il dialogo e quindi non è da escludere che a breve i rappresentanti delle Generali si confrontino con Roma.
Più in generale, nella compagnia ora si potrebbe aprire una fase nuova, più improntata a un dialogo fluido tra società e soci, che tenga in considerazione il fatto che lo scenario è cambiato.
L’intenzione della compagnia è di stabilire da qui in avanti un confronto costruttivo per proseguire con la traiettoria di crescita. Un tema che non riguarda solo Natixis ma anche l’attuazione del piano varato a gennaio che promette 8,5 miliardi di dividenti, incluso il buyback. Dopo la battaglia su Mediobanca, sembra insomma profilarsi una dinamica nuova. [...]
sede di natixis a parigi
MASSIMILIANO FEDRIGA - PHILIPPE DONNET - MATTEO SALVINI
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