sceicco le mani su fiumicino

PETRODOLLARI SU ROMA – GLI ARABI DI ETIHAD PRONTI CON BENETTON A TRASFORMARE FIUMICINO IN UN AEROPORTO DA MILLE E UNA NOTTE, MA VOGLIONO GARANZIE DA RENZI: TEMONO LA NOSTRA BUROCRATICA CORRUZIONE – HOGAN E MONTEZEMOLO AI FERRI CORTI

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DAGOREPORT

 

renzi cravattarenzi cravatta

Andata in porto l’operazione su Alitalia, il fondo Mubadala degli Emirati arabi uniti, che controlla Etihad, comincia a stringere lo sguardo sullo scalo di Fiumicino. Gli emiri hanno in mente grandi progetti, insieme ai Benetton, per fare dello scalo romano la loro porta verso l’Occidente.

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Gli uomini di Mubadala hanno già un master-plan e intendono coinvolgere i principali architetti del pianeta, dal canadese Frank Gehry, che ad Abu Dhabi sta costruendo un altro museo Guggenheim, al britannico Norman Foster, che ha già realizzato gli scali internazionali di Hong Kong e Pechino, passando per il francese Jean Nouvel.

selvaggia lucarelli si chiede perche montezemolo non cambia la sua tinta color maisselvaggia lucarelli si chiede perche montezemolo non cambia la sua tinta color mais

 

Tutto però è ancora fermo perché gli uomini degli Emirati vogliono prima garanzie dal governo Renzi – coinvolto con successo anche per l’alleanza Alitalia – su tutti i profili amministrativi del progetto. Insomma, non vogliono scherzi – e lungaggini – su terreni e autorizzazioni. 

Frank GehryFrank Gehry

 

Non vuole scherzi neppure James Hogan, ad di Etihad dal carattere piuttosto vivace, che però non si guarda dalla burocrazia italiana ma dalle manovre di Luca Cordero di Montezemolo. Il presidente di Alitalia non ha avuto le deleghe sperate ma si sta dando da fare per “allargarsi” e allora pare che Hogan abbia fatto sapere agli azionisti: “Se gli date le deleghe, me ne torno in Australia”.

Sir Norman Foster architetto per il Campus Apple Sir Norman Foster architetto per il Campus Apple