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BIG TECH, GROSSE ROGNE LEGALI – GOOGLE RISCHIA DI DOVER PAGARE 12 MILIARDI DI EURO DI RISARCIMENTI IN EUROPA. ALPHABET (CHE CONTROLLA IL MOTORE DI RICERCA) È NEL MIRINO LEGALE DI DECINE DI SITI DI COMPARAZIONE DI PREZZI SPARSI PER L’UNIONE EUROPEA. L’ACCUSA? AVERE “RUBATO” CLIENTI E TRAFFICO, ABUSANDO DELLA SUA POSIZIONE DOMINANTE – AL MOMENTO SONO IN CORSO O 12 CAUSE CIVILI IN SETTE PAESI DEL VECCHIO CONTINENTE, MA IL NUMERO POTREBBE SALIRE…
Estratto dell’articolo di Biagio Simonetta per “Il Sole 24 Ore”
Non c’è solo l’arrivo dei chatbot intelligenti, che stanno rosicchiando fette sempre più importanti di ricerche online ai motori, a mettere pressione a una delle aziende più importanti al mondo. Ma anche un mix di cause legali, in Europa, che potrebbe sfociare in sanzioni pesanti. Quanto pesanti? Almeno 12 miliardi di euro.
L’azienda in questione è Alphabet (che controlla Google), e ciò che sta succedendo lo ha raccontato nei giorni scorsi un’inchiesta di Bloomberg. Google è infatti nel mirino legale di decine di siti di comparazione prezzi sparsi per l’Unione Europea.
L’accusa? Aver “rubato” clienti e traffico, abusando della sua posizione dominante. E il conto, come detto, si aggira sui 12 miliardi di euro di danni richiesti, pari a 13,3 miliardi di dollari.
[…] Era il 2017 quando la Commissione europea multò Google per 2,4 miliardi di euro, con l’accusa di aver sfruttato il proprio motore di ricerca per avvantaggiare il proprio servizio di shopping online a discapito della concorrenza.
Quella sanzione ha innescato una serie di cause civili “follow-on”, rimaste congelate per anni in attesa del verdetto d’appello. Ma ora che un tribunale ha confermato la violazione delle norme antitrust, le aziende europee non devono più dimostrare che Google ha infranto la legge: basta dimostrare il danno subito.
E sono in corso almeno 12 cause civili in sette Paesi europei. Nove di queste, valgono già oltre i 12 miliardi. Una cifra importante, tenuto conto che potrebbe essere solo l’inizio.
I numeri sono pesanti. A giugno, un giudice di Londra esaminerà la richiesta da 1 miliardo di sterline (circa 1,6 miliardi di dollari) presentata dai siti britannici Kelkoo e Foundem. A settembre, si discuterà ad Amsterdam la causa intentata dalla olandese Compare Group.
Ad ottobre e novembre, si terranno diverse udienze in Germania, fra Amburgo e Berlino. Proprio a Berlino si discuterà il caso più ingente: 3,3 miliardi di euro chiesti da Idealo, società controllata da Axel Springer.
[…]
Le nuove richieste si stanno moltiplicando. Lo scorso mese, ad Amsterdam, è stata depositata una causa da 900 milioni di euro a nome di varie aziende, tra cui il sito tedesco PreisRoboter e il portoghese KuantoKusta.
E appena la settimana scorsa, l’italiana Moltiply Group SA ha notificato a Google una richiesta danni da 2,97 miliardi di euro, sostenendo che il proprio sito Trovaprezzi sia stato danneggiato tra il 2010 e il 2017.
[…]
Chiaramente, la battaglia legale è complessa. Perché le aziende dovranno dimostrare una connessione diretta tra le pratiche di Google e i loro mancati guadagni. Non basterà, infatti, dire che le cose sono andate male, ma occorrerà escludere con precisione altri fattori come il mercato, o scelte manageriali sbagliate.
Inoltre - e questo è sempre utile ricordarlo, quando ci sono di mezzo aziende di Big Tech - anche se le società europee dovessero vincere in tribunale, far eseguire le sentenze potrebbe essere tutt’altro che semplice.
In caso di rifiuto da parte di Google, si rischia di dover chiedere l’intervento dei tribunali americani, con conseguenze geopolitiche pesanti. Soprattutto con un Donald Trump mai avaro di critiche pesanti verso l’Europa, ritenuta anche nemica delle Big Tech americane.
Nel frattempo, Google continua a difendersi su tutta la linea. La società sostiene che le accuse siano infondate e che il nuovo sistema pubblicitario introdotto nel 2017 funzioni bene, senza discriminazioni.
Dal canto suo, la Commissione europea ha già inflitto a Google oltre 8 miliardi di euro in sanzioni dal 2017: oltre ai 2,4 miliardi per la questione dello shopping, ci sono 4,34 miliardi per Android e 1,49 miliardi per contratti pubblicitari. La prima multa è in appello, la seconda è stata annullata (ma Bruxelles potrebbe ricorrere). […]
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