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Antonio Signorini per “il Giornale”
Decisione «illogica» quella del governo. Confermare e aumentare le tasse che gravano sui i biglietti aerei e mettere in difficoltà le compagnie aeree e il turismo. Ryanair è famosa per non mandarle a dire ai governi che ospitano i voli low cost per eccellenza e ieri il responsabile commerciale David O' Brien ha attaccato direttamente l' esecutivo Renzi, per le nuove tasse aeroportuali previste dalla legge di Stabilità.
Sono 2,50 euro a biglietto, che porterà a quota 9 euro l' ammontare dell' addizionale comunale sui diritti d' imbarco dei passeggeri sugli aerei. A Roma, per entrambi gli scali di Fiumicino e Ciampino, l' addizionale arriverà a quota 10 euro.
A causa del giro di vite fiscale sul biglietto che il manager irlandese definisce «l' illogica decisione del governo italiano di aumentare ancora le tasse municipali», Ryanair chiuderà da ottobre le basi di Alghero e Pescara, taglierà alcune rotte e chiuderà tutti i voli di Crotone.
Secondo una prima stima, la decisione di Ryanair determinerebbe la perdita di 600 posti di lavoro. «Il governo per raccogliere pochi milioni fa sì che le Regioni perdano centinaia di milioni di spesa turistica». L' aumento delle tasse «danneggerà seriamente il turismo italiano, particolarmente negli aeroporti regionali dove la Ryanair porta milioni di visitatori ogni anno, contribuendo all' economia locale per milioni di euro attraverso turisti che spendono molto, supportando migliaia di posti di lavoro».
O' Brien è entrato nel dettaglio. Ryanair prevede per Alghero la chiusura della base, il taglio di 8 rotte, la perdita di 300 mila passeggeri e 225 posti di lavoro. Per Pescara la chiusura della base, il taglio di 5 rotte, la perdita di 250 mila clienti e 188 posti di lavoro.
Per Crotone la chiusura dell' aeroporto, il taglio di tutte e tre le rotte, la perdita di 250 mila clienti e 188 posti di lavoro.
La compagnia, che ha il suo punto di forza nel basso costo dei biglietti, ha riportato l'attenzione anche sul supplemento nei biglietti che serve a finanziare il «fondo volo», cioè la previdenza degli ex dipendenti delle compagnie italiane. A Ryanair costa 165 milioni all' anno.
«Non dovremmo essere noi a finanziare Alitalia-Etihad, dovrebbe essere qualcuno ad Abu Dhabi a finanziare il fondo per la cassa integrazione degli ex piloti Alitalia». Le scelte strategiche del governo italiano, sembra «siano prese fuori dall' Italia e rispondano a pressioni di Abu Dhabi», ha attaccato O' Brian.
La politica fiscale ammazza turismo non ha impedito alla compagnia irlandese di annunciare buone notizie, tutte al nord: nove nuove rotte negli scali di Orio al Serio e Malpensa, grazie alle quali nel 2016 Ryanair porterà a Milano oltre 10,5 milioni di passeggeri. Poi le tariffe che «diminuiranno del 6%». Ma solo grazie al calo del prezzo del petrolio che permetterà risparmi di 430 milioni di euro a livello di gruppo.
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