DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
M. Tr. per “La Stampa”
«Sangue freddo». Istituzioni e fondazioni bancarie torinesi hanno deciso di prendersi una pausa di riflessione prima di replicare al gran rifiuto di Editori Laterza Tito Boeri.
I padri del Festival dell'Economia hanno risposto picche alla richiesta di spostare alla fine di giugno gli appuntamenti della kermesse e adesso il rischio di annullare la manifestazione è alto, altissimo.
E, in questo caso, non è escluso che il muro contro muro diventi una battaglia di carte bollate. «Sangue freddo», allora come spiegano alcuni dei vertici torinesi che stanno seguendo il dossier.
Del resto Regione, Comune e Camera di commercio di Torino, Unioncamere Piemonte, Fondazione Crt e Compagnia di San Paolo erano convinti che Laterza e Boeri, di fronte a una presa di posizione comune dei finanziatori con una disponibilità a portare da 6 a 8 milioni i fondi a disposizione della manifestazione, avrebbero accettato di spostare l'evento per non sovrapporsi a Trento.
E invece è arrivato un secco «no», accompagnato sostanzialmente dalla richiesta da parte di Editori Laterza di rispettare il contratto sottoscritto con il Collegio Carlo Alberto. «Abbiamo scelto Torino come sede del Festival (a seguito l'invito corale lanciato da "La Stampa") dopo aver ricevuto una lettera formale di impegno su tutta una serie di condizioni tra cui il budget, il periodo quinquennale e le date del festival cioè il primo weekend di giugno», si legge nel comunicato diffuso dal gruppo editoriale.
Dal loro punto di vista «quelle date sono parte integrante del format del Festival» e «non sono una scelta casuale: combinano la pausa dagli impegni didattici degli economisti stranieri con il ponte del 2 giugno che favorisce l'affluenza di un pubblico nazionale». E poi si racconta del lavoro svolto insieme alle istituzioni «per coinvolgere nel Festival la città, a partire dalle scuole» e di aver «ideato un bellissimo logo che ha suscitato il plauso delle istituzioni.
Insieme al Collegio Carlo Alberto abbiamo lavorato alla scelta delle sale e degli allestimenti degli spazi all'aperto fino agli alberghi e agli eventi spettacolari: tutti impegni ovviamente legati alle date fissate e contrattualizzate fin dall'inizio». Ecco perché «cambiare oggi le date significa annullare tutti gli impegni presi e tutto il lavoro fatto, senza alcuna garanzia per il futuro».
Che fare, allora? Editori Laterza auspica che le istituzioni «che hanno voluto fortemente il nostro festival, proprio perché ne conoscevano tutte le caratteristiche, vogliano continuare a crederci (e a sostenere il Collegio Carlo Alberto) per dare a Torino quel grande festival internazionale dell'economia che i cittadini si aspettano».
E non è un caso che il gruppo editoriale invochi il sostegno del Collegio: l'ente nato nel 2004 su iniziativa della Compagnia di San Paolo e dell'Università di Torino infatti è quello che ha formalmente preso gli impegni con gli organizzatori. Ed è sul Collegio, eventualmente, che Laterza e Boeri si potrebbero rivalere in sede legale qualora si arrivasse alla rottura. E così, forse anche in attesa di far valutare a legali di fiducia tutta la documentazione del dossier, istituzioni e fondazioni bancarie hanno deciso di prendere tempo prima di rispondere al gran rifiuto ricevuto dagli organizzatori della kermesse. A ora non sembra esserci una via d'uscita. Siamo al muro contro muro anche se Torino da una parte e gli organizzatori dall'altra continuano a sostenere che il Festival sia una grande opportunità per la città.
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