DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
1- FONSAI: SPROFONDA IN BORSA, STOP AL RIBASSO (-7% TEORICO)
(ANSA) - Poche battute dopo l'avvio degli scambi e i titoli Fonsai vengono già fermati in asta di volatilità con un calo teorico del 7 per cento. Pesante anche Unipol che cede il 5,94%, Milano Assicurazioni il 3,63% mentre Premafin al contrario vola in rialzo del 7,96%.
2- CHIESTO IL FALLIMENTO DELLE HOLDING LIGRESTI
Francesco Manacorda per "la Stampa"
La Procura di Milano chiede il fallimento per Imco e Sinergia, le holding personali dei Ligresti che controllano il 20% della Premafin, a sua volta azionista di maggioranza di FonSai. La decisione è stata presa ieri dal pm Luigi Orsi, che ipotizza un «buco» superiore ai 100 milioni nelle due società , nonostante gli avvocati della famiglia Ligresti avessero chiesto un rinvio. E la Borsa scommette su qualche novità per la fusione a quattro tra le società del gruppo Ligresti e l'Unipol.
Ieri, anche sull'onda delle notizie arrivate dal Palazzo di Giustizia di Milano, in un mercato assai nervoso il titolo FonSai è schizzato del 38,89% raggiungendo gli 1,15 euro e la compagnia delle Coop ha guadagnato il 23,73% a 24,56 euro, mentre Premafin ha perso il 5,85% a 0,2945 euro, avvicinandosi un poco al valore «non superiore a 0,195 euro» che la stessa Unipol lunedì ha definito «congruo» per una possibile fusione.
La Borsa, dunque, cerca di posizionarsi in vista di possibili novità , nonostante fonti giudiziarie abbiano chiarito ieri che - allo stato delle cose - la richiesta di fallimento per le due società non tocca il progetto di fusione a valle. Difficile, comunque, dire se e come l'ultima mossa della magistratura possa influenzare la fusione in corso. Per il fronte Unipol-Mediobanca la stretta dei pm potrebbe costringere i Ligresti a muoversi più in fretta. Altre interpretazioni, invece, vedono come più probabile un effetto frenante sull'operazione.
La richiesta di fallimento arriva dopo che almeno uno dei creditori - si tratterebbe della banca americana Ge Capital - ha rifiutato il piano di risanamento in base all'articolo 67 bis della Legge fallimentare, che esclude l'intervento del Tribunale. Secondo i calcoli del pm le due holding avrebbero allo stato attivi per circa 290 milioni contro un indebitamento netto di 400 milioni, evidenziando quindi un passivo patrimoniale sopra i 100 milioni.
Con la richiesta di fallimento, mentre già oggi il Tribunale fallimentare dovrebbe nominare i giudici curatori e fissare una prima udienza per maggio, la Procura può intanto andare avanti nella sua inchiesta ipotizzando il reato di bancarotta. Nel frattempo Imco e Sinergia potrebbero cercare di risolvere la situazione attraverso l'articolo 182 bis, che prevede l'accordo al piano di ristrutturazione del 60% dei creditori, oppure ricorrendo al concordato preventivo che contempla però l'intervento del Tribunale.
La famiglia Ligresti, sotto tiro della magistratura, si muove ieri solo per far sapere che la sua quota di controllo in Premafin ammonta a poco più del 51% e «diffida chiunque a fornire rappresentazioni differenti da quella sopra esposta». In sostanza il patron Salvatore e i suoi tre figli non vogliono che si dica che un 20% di Premafin in mano a misteriose finanziarie caraibiche, concentrate sotto l'ombrello del trust Mapam farebbe capo anch'esso a loro. Al momento sul tema si è espressa la Consob stabilendo che dal febbraio â93 al 26 maggio 2003 lo stesso Ligresti padre è stato beneficiario di Mapam, mentre per il periodo successivo la Commissione non è stata in grado di individuare il o i beneficiari.
Intanto per domani è previsto il consiglio della FonSai, mentre il giorno successivo si riunirà quello della Milano Assicurazioni. Entrambi dovranno pronunciarsi sulla fusione, anche se in queste sedi non usciranno i valori di concambio precisi, ma si darà un orientamento indicativo e più generico.
Giulia, Salvatore e Jonella LigrestiSalvatore LigrestiFAMIGLIA LIGRESTI Emanuele Erbetta e Jonella Ligresti GIUSEPPE VEGAS
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