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1 - BORSA: EUROPA SONNOLENTA DOPO PIL GIAPPONE, MILANO CHIUDE A -0,1%
Radiocor - Indici azionari fiacchi in avvio di settimana complice il rallentamento dell'economia giapponese e aste sui titoli di Stato (compresa quella italiana di Btp) senza sorprese che non sono riuscite ad orientare i listini.
Piazza Affari chiude con un -0,11% nel Ftse Mib e un -0,16% nel Ftse All Share dopo essere stata positiva per gran parte della giornata ed essersi spinta in area +1%. Sul paniere delle big del listino, continua la riscoperta di A2a (+3,3%) e di Mediaset (+1,2%) con consistenti volumi.
Bene i bancari, venduti gli industriali: -2,5% St, -1,6% Buzzi. Tonfo Prelios (-13,5%) sul timore di nuove svalutazioni nei conti semestrali, giù anche Pirelli (-1,2%) esposta verso la società immobiliare. Sul fronte valutario, euro risale a 1,2341 dollari (1,2282 ieri). Petrolio trattato a 93,53 dollari al barile.
2 - CRISI FINANZIARIE, Ã SETTEMBRE IL MESE PIÃ PERICOLOSO
Giuliana Ferraino per "Corriere della Sera"
Molti temevano l'arrivo di agosto, paventando una nuova tempesta speculativa sui mercati (incrociamo le dita perché non siamo nemmeno a metà ). Pare, però, che il mese più pericoloso per una crisi finanziaria sia settembre. Due economisti, Luc Laeven and Fabián Valencia, hanno appena aggiornato il loro studio sulle crisi bancarie sistemiche, che analizza le crisi di oltre 147 istituti di credito dal 1970 al 2011. Ebbene dalle loro analisi (si può consultare online sul sito del Fmi) risulta che le crisi bancarie tendono a cominciare con una frequenza assai maggiore in settembre.
E questo settembre gli appuntamenti critici non mancano. I due appuntamenti clou sono in calendario per il 12, quando la Corte Costituzionale tedesca si pronuncerà sull'Esm, il nuovo fondo salva Stati europeo, che sarà dotato di munizioni per 500 miliardi. Quello stesso giorno, inoltre, gli olandesi torneranno alle urne, dopo le dimissioni del governo di Mark Rutte, a causa del mancato appoggio al suo piano di austerità da parte del populista di destra Geert Wilders.
Ma prima di quella data, il 6 settembre, si riunirà il consiglio direttivo della Bce, che potrebbe presentare le misure non convenzionali «promesse» dal presidente Mario Draghi. O temporeggiare ancora in attesa del verdetto della Corte di Karlsruhe. Con inevitabili reazioni sui mercati.
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