
FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO"…
Sandra Riccio per “la Stampa”
Si apre un nuovo capitolo nell'ormai inesauribile scandalo Volkswagen. Ieri nella vicenda è entrata anche la procura tedesca che ha avviato una nuova inchiesta sulle 800 mila vetture Volkswagen (98 mila delle quali a benzina) che presenterebbero livelli di emissioni di C02 superiori a quelli dichiarati. Quello delle emissioni riferibili alle 800 mila vetture è un nuovo filone della vicenda Volkswagen che è emerso, nei giorni scorsi, da indagini interne alla casa dell' auto e che va ad aggiungersi al "dieselgate", vale a dire il pasticcio dell' inserimento in oltre 11 milioni di motori diesel di software che taroccavano i controlli sulle emissioni.
Per ora il passo fatto dalla procura, quella di Braunschweig, città nel Nord della Germania, è ancora agli inizi ma gli sviluppi potrebbero essere dirompenti almeno quanto il filone principale del "diselgate".
MUELLER AD VOLKSWAGEN -Web-Nazionale
«Abbiamo avviato un' indagine preliminare ma non abbiamo ancora deciso se aprire un' inchiesta formale» spiega una portavoce della procura. Entro la settimana prossima verrà deciso se archiviare o meno il fascicolo sulla base degli elementi disponibili.
Secondo la stampa tedesca, le 800 mila vetture incriminate (numero che, secondo alcuni analisti, sarebbe destinato ad aumentare) emetterebbero una quantità di CO2 superiore del 18% a quella "ufficiale".
catena di montaggio volkswagen
Vuol dire che, di fatto, Volkswagen ha "evaso" il fisco per centinaia di milioni di euro autoriducendosi una particolare tassa sulle automobili che è legata appunto all' anidride carbonica che esce dagli scarichi dei veicoli. A fare i calcoli ci ha provato l' associazione ecologista Deutsche Umwelthilfe, secondo la quale a emettere dati falsi sono stati anche altri costruttori è che l' ammanco complessivo per l' erario tedesco arriverebbe a 1,8 miliardi di euro solo nel 2015.
Sul caso ieri è intervenuto anche il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble, dicendo che la Germania non vuole danneggiare l' industria dell' auto e aggiungendo che il governo Merkel vuole che Volkswagen faccia piena chiarezza. Dopo le nuove irregolarità, la Commissione europea ha annunciato controlli più severi sugli enti nazionali «I sistemi di abilitazione degli Stati membri hanno fallito. In futuro vogliamo controllare e verificare se gli enti nazionali lavorino in modo appropriato», ha affermato la commissaria europea all' Industria Elzbieta Bienkowska.
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