LA ‘MELA’ DEL PECCATO FA MEA CULPA - SONO SERVITE DECINE DI INCHIESTE E PARECCHI SUICIDI A CUPERTINO PER “VEDERE” LE CONDIZIONI DEI LAVORATORI CINESI NELLE FABBRICHE LOW COST FORNITRICI DI APPLE - IN 11 STABILIMENTI VENIVANO SFRUTTATI ANCHE MINORI, ASSUNTI FALSIFICANDO I DOCUMENTI CON LA COMPLICITÀ DELLE FAMIGLIE - AD ALTRI RAGAZZI ERA TRATTENUTO LO STIPENDIO COME “INDENNIZZO” PER L’ASSUNZIONE - TEST PREVENTIVI DI GRAVIDANZA PER LE RAGAZZE…

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Pao. Mas. per "la Stampa"

Dopo i problemi in Borsa, per la Apple arriva anche l'imbarazzo degli operai bambini. Secondo un controllo interno fatto dalla stessa compagnia di Cupertino, l'anno scorso i suoi fornitori hanno usato il lavoro minorile in almeno 106 casi, dentro 11 fabbriche diverse, che si aggiungono ad altri 70 casi rilevati in passato. La situazione peggiore era in un'azienda cinese, dove lavoravano 74 bambini sotto l'età di 16 anni. Alcuni dei fornitori sono stati terminati, mentre tutti i minori sono stati riconsegnati alle loro famiglie.

La Apple ha circa 400 compagnie che producono o assemblano parti dei suoi prodotti. La maggioranza si trova in Asia, dove in passato avevano fatto particolare scalpore le condizioni di lavoro alla succursale taiwanese di Foxconn, dove erano avvenuti parecchi suicidi. Per evitare altri scandali, Cupertino ha avviato questa indagine interna, da cui sono emerse pratiche molto negative in diverse aziende. In alcuni casi, i bambini venivano assunti con la complicità delle famiglie, che aiutavano a falsificare i documenti.

In altri erano oggetto di un vero e proprio ricatto, perché le agenzie che li reclutavano confiscavano i loro stipendi, per pagare il prezzo dell'assunzione o debiti contratti in precedenza dalle famiglie. Quasi tutte le ragazze, poi, venivano sottoposte a test preventivi di gravidanza, per evitare di prendere giovani incinte che avrebbero creato problemi sul lavoro.

La Apple ha detto di essere intervenuta in tutti i casi scoperti. Il suo codice interno vieta di impiegare persone sotto i 15 anni d'età, o sotto l'età considerata legale per lavorare nel loro Paese, che in Cina è 16 anni. I bambini quindi sono stati riconsegnati alle famiglie, a spese di chi li aveva reclutati, e le sussidiarie che hanno commesso le violazioni più gravi sono state cancellate dall'elenco dei fornitori.

 

 

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