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I produttori europei di camion dovranno pagare una multa record con l’accusa di cartello sui prezzi e violazioni delle norme sul controllo delle emissioni. Lo riporta il Financial Times, secondo il quale si tratterà della più grande multa nella storia dell’Unione europea, capace di superare gli 1,4 miliardi comminati nel 2012 dalla Commissione ai produttori di tv.
L’inchiesta, che coinvolge i sei maggiori gruppi europei del settore, potrebbe portare a sanzioni molto elevate: secondo le regole antitrust Ue possono arrivare fino a un tetto del 10% dei loro fatturati globali, cioè fino a 10,7 miliardi di euro.
“Secondo le regole antitrust Ue le multe possono arrivare fino a un tetto del 10% dei fatturati globali delle società coinvolte, cioè fino a 10,7 miliardi di euro”
Tra le società coinvolte, Daf ha accantonato 945 milioni di dollari per far fronte alle possibili multe, Daimler 672 milioni, Iveco 500 milioni e Volvo/Renault 444 milioni, sempre secondo il Financial Times.
Il gruppo Man, che ha denunciato le presunte violazioni, non dovrebbe subire sanzioni, mentre Scania (gruppo Volkswagen) non ha al momento previsto accantonamenti.
I comportamenti non regolamentari risalgono al periodo 1997-2011, ma sono anche più recenti. In seguito allo scandalo delle emissioni di Volkswgaen, le sei case produttrici avrebbero concordato «tempi e aumenti dei prezzi per l’introduzione di nuove tecnologie di controllo delle emissioni».
La commissaria Ue alla Concorrenza, Margrethe Vestager, ha paragonato questa indagine sul cartello dei camion ai contenziosi tra Bruxelles, Google e Gazprom.
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