"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON……
1. SPREAD BTP IN RIALZO A 514 PUNTI, TASSO AL 7,03%...
(ANSA) - Spread in rialzo in apertura dei mercati. Il differenziale di rendimento tra il btp e il bund tedesco sale a 514 punti dai 510 di ieri in chiusura. Il tasso del decennale sale al 7,03%.
2. BORSA MILANO: POSITIVA (+0,3%) CON INTESA, FRENA BPER...
(ANSA) - Si conferma positiva Piazza Affari nella prima mezz'ora di contrattazioni, con il Ftse Mib in rialzo dello 0,33% a 14.843 punti ed il listino delle blue chips prevalentemente positivo. A parte il tonfo di Bper (-5%), che ha annunciato ieri a borsa chiusa la cessione di Optima Sgr ad Arca, prevalgono gli acquisti che si concentrano su Azimut (+1,91%), Intesa Sanpaolo (+1,26%), Ubi Banca (+0,9%), Bpm (+0,69%), Mps (+0,64%) e Unicrdedit (+0,5%). In rialzo anche Fiat (+0,51%), mentre si muovono con cautela Enel (+0,33%) ed Eni (+0,19%). Trascurate A2a (+0,13%) insieme a Edison (+0,18%) e Fonsai (-0,16%) nel giorno dei rispettivi cda.
3. BORSA: ASIA DEBOLE, SCONTA MINIEURO E RISCHIO DEBITO UE...
(ANSA) - Hanno chiuso nuovamente in calo le principali borse di Asia e Pacifico, negative ormai dallo scorso 27 dicembre. A pesare sui listini, oggi, il ribasso dell'euro verso lo yen, giunto ai livelli minimi dalla sua introduzione 10 anni fa e il perdurare della crisi del debito pubblico europeo, con la tensione sui titoli di Stato ancora alta. Tokyo ha ceduto lo 0,29%, Sidney, ancora aperta, lascia sul campo lo 0,6% e Sidney ha lasciato sul campo lo 0,43%. A parte il rimbalzo di Olympus (+5,35%), sotto del 17% da inizio anno per problemi legati a un falso in bilancio nel 2008, hanno ceduto i principali titoli dei grandi esportatori, da Sharp (-3,2%), Casio (-2,71%) e Toshiba (-0,64%) agli automobilistici Honda (-0,81%) e Suzuki (-0,2%). Cauta Toyota (+0,1%).
Difficoltà ad Hong Kong per il settore immobiliare con China Overseas Land & Investments (-4,78%) e China Resources Land (-2,49%) insieme alle banche Industrial & Commercial Bank of China (-1,28%) ed Hsbc Holdings (-1,27%). A Sidney tensione sugli estrattivo-minerari Saracen Mineral Holdings (-7,19%), Medusa Mining (-6,06%) e Alacer Gold (-3,4%), dopo il calo delle quotazioni delle materie prime all'asta di Londra.
Di seguito, gli indici dei titoli guida delle principali borse di Asia e Pacifico. - Tokyo -0,29% - Hong Kong -0,63% (seduta in corso) - Shanghai +0,16% - Taiwan +0,26% - Seul +0,03% - Sidney -0,43% - Mumbai -0,57% (seduta in corso) - Singapore -0,59% - Bangkok -0,35% - Giakarta +0,33% (seduta in corso).
4. MORNING NOTE: ECONOMIA E FINANZA DAI GIORNALI...
Radiocor - ECONOMIA: Monti, piu' mercato e investimenti. A gennaio prima tranche per la crescita, stretta contro il sommerso (dai giornali). 'La fase 2 non esiste, e' una trappola. Per rigore e crescita ci vorra' un anno', intervista al numero due del Pd, Enrico Letta (La Repubblica, pag. 4). Investire per la ripresa, intervento dell'economista Giacomo Vaciago (Il Sole 24 Ore, pag. 1 e 7). Il vantaggio competitivo della certificazione verde, intervento del ministro dell'Ambiente, Corrado Clini (Il Sole 24 Ore, pag. 19). La crescita riparta dai distretti, intervento dell'economista Giacomo Becattini (Il Sole 24 Ore, pag. 24).
'Troppi i militari over 50, la soluzione e' la mobilita'', intervista al ministro della Difesa, Giampaolo di Paola (Il Messaggero, pag. 9). 'Mappa dei rischi e incompatibilita', cosi' il Governo combattera' la corruzione', intervista al ministro della Funzione Pubblica, Filippo Patroni Griffi (La Repubblica, pag. 15). 'Lo dico da bocconiano, Monti ostaggio delle lobby', intervista al presidente di Confimprese, Mario Resca (Il Giornale, pag. 4).
MERCATI: asta BoT, dimezzati i rendimenti, ma lo spread rimane alto (dai giornali). Euro ai minimi (dai giornali). 'Ora il rischio Italia si sta abbassando', intervista al d.g. di UniCredit, Roberto Nicastro (Il Messaggero, pag. 6). 'L'euro svalutato e' vantaggioso solo a lungo termine', intervista all'economista Allen Sinai (La Stampa, pag. 2).
MANOVRA: Speciale, dossier di 21 pagine (Il Sole 24 Ore).
CRISI: capitalismo senza alternative, intervento dell'economista Kenneth Rogoff (Il Sole 24 Ore, pag. 1 e 25). Nella crisi leader europei in affanno, ora serve piu' coraggio, intervento del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano (La Repubblica, pag. 1, 10 e 11).
RISPARMI: crolla la richiesta di mutui (Il Sole 24 Ore, pag. 27). Continua la fuga dal risparmio gestito (dai giornali).
FISCO: taglio Irpef del 70-80% per i giovani che rientrano in Italia (La Repubblica, pag. 25).
IMMOBILI: case, vietato vendere senza bollino verde (La Repubblica, pag. 24).
ENERGIA: accordo Turchia-Russia, il supergasdotto si fara' (dai giornali).
PETROLIO: le minacce dell'Iran per lo stretto di Hormuz, per gli Usa e' 'intollerabile' uno stop (dai giornali).
PIAZZA AFFARI: la Borsa oggi vale il 21% del Pil, nel 2011 la capitalizzazione crollata del 25% (dai giornali).
EDISON: 'Ora ha un futuro certo', intervista al presidente di Edf, Henri Proglio (Il Sole 24 Ore, pag. 33). La Consob convoca il vertice francese (dai giornali).
EDIPOWER: divisa sulla governance (Il Sole 24 Ore, pag. 33). Prove di fusione con A2a e Iren (La Stampa, pag. 29). Cura dimagrante per la cedola Iren (Il Secolo XIX, pag. 12).
FONSAI: risponde all'Isvap (dai giornali).Le banche vogliono un rafforzamento della governance (Il Sole 24 Ore, pag. 35).
SEA: entra il fondo F2i e nomina il vicepresidente (Il Messaggero, pag. 20).
BENETTON: colpo grosso, con le Autostrade ottengono un aumento delle tariffe e per il raddoppio dello scalo di Fiumicino chiedono di tassare di piu' i passeggeri (Il Fatto Quotidiano, pag. 1, 2 e 3).
5. MORNING NOTE: L'AGENDA DI GIOVEDI' 29 DICEMBRE...
Radiocor - Roma: conferenza stampa di fine anno del presidente del Consiglio, professor Mario Monti. - Roma: in asta il BTp benchmark triennale e BTp decennali per un massimo complessivo di 5,5 miliardi. In asta anche CcTeu fino a un miliardo.
6. CAMBI: EURO SCIVOLA FINO A 1,2888 DLR E POI RECUPERA PARZIALMENTE...
Radiocor - L'euro sfonda il muro di 1,29 $, per aggiornare il minimo degli ultimi dodici mesi a 1,2888, per poi tornare sui suoi passi e risalire in area 1,2930 (ancora sotto la chiusura 1,2947). A deprimerlo e' sempre la crisi del debito sovrano nell'area e, oggi, la speculazione che circonda l'attesa asta che il Tesoro italiano ha in agenda per oggi. L'euro nei primi scambi quota anche 0,8363 sterline (0,8368) e 1,2188 franchi (1,2205).
7. FONSAI: S&P TAGLIA RATING A 'B', VALUTAZIONE ANCORA IN 'CREDIT WATCH'...
Radiocor - Standard & Poor's ha abbassato a'B' da 'Bb+' la nota di merito di FonSai e della sua controllata Milano Assicurazioni. L'agenzia di valutazione spiega la decisione con il deterioramento della posizione finanziaria della compagnia, la quale aveva gia' subito un taglio del proprio rating lo scorso 15 novembre con la messa sotto osservazione dell'outlook con implicazioni negative. Il peggioramento, spiega una nota, e' risultato piu' accentuato del previsto, soprattutto considerati i 925 milioni di perdite che il gruppo assicurativo prevede per l'esercizio 2011.
E ancora, sottolineano gli esperti di S&P, la valutazione di FonSai rimane sotto 'credit watch developing', vale a dire che il rating rischia di esser cambiato in qualsiasi senso nei prossimi mesi: tutto dipendera' da come andra' l'aumento di capitale. Gli analisti di S&P credono 'che ci siano significative incertezze per quanto riguarda la completa riuscita dell'aumento capitale fino a 750 milioni di euro, alla luce delle pe rformance registrate finora di Fondiaria-Sai, della ricapitalizzazione effettuata all'inizio di quest'anno e delle attuali difficili condizioni dei mercati'.
8. PROGLIO, AL 95% EDISON RESTERA' IN BORSA...
(ANSA) - Edison "al 95% rimarrà in Borsa". E' quanto ha affermato il presidente di Edf Henri Proglio, intervistato da Il Sole 24 Ore sul futuro dell'utility italiana dopo gli accordi tra soci che vedono i francesi salire oltre l'80% su Foro Buonaparte. Dopo aver ricordato che la società sarà "il secondo operatore, sia pure lontano dietro a Enel", alla domanda sul suo futuro in Piazza Affari Proglio ha replicato che "dipende da come andrà l'Opa, dal volume di titoli che verranno apportati".
"La quotazione - ha proseguito - ha un senso se c'é un flottante adeguato. Ma la nostra intenzione è di mantenere la quotazione". A suo avviso "il radicamento è più forte e serve anche in termini di immagine all'estero". "Direi - ha concluso - che al 95% Edison rimarrà quotata in Borsa".
9. IMPRESE ITALIANE NELLA MORSA TRA PROTESTI E MANCATI PAGAMENTI...
Da "la Repubblica" - Imprese sotto stress, nella morsa fra ritardati pagamenti della Pubblica amministrazione e protesti. A soffrire sono soprattutto le aziende del terziario e del Centro-Sud. Il mancato pagamento dei crediti costa alle imprese circa 10 miliardi l´anno, una situazione che le costringe a ricorrere a prestiti bancari per finanziare l´attività .
Sul banco degli imputati le aziende private mettono innanzitutto la P.A., insolvente per circa «70 miliardi di euro. Una situazione che non ha eguali in Europa», sottolinea la Cgia di Mestre. Nello stesso tempo, protesti e titoli contestati aumentano. Secondo l´Osservatorio di Cerved Group, tra luglio e settembre scorsi è cresciuto sia il numero dei soggetti con almeno un protesto (+0,4%), sia l´importo complessivo dei titoli contestati (+6,8%).
10. QUANTO COSTA SALVARE PRELIOS...
Sara Bennewitz per "la Repubblica" - Prelios è salva, ma a caro prezzo. Dopo una lunga trattativa, il gruppo immobiliare ha rifinanziato i debiti, pagando di più per avere una decina di milioni in meno. Prelios non è infatti riuscita a convincere Deutsche Bank, storico partner, insieme a Morgan Stanley, di acquisizioni a leva tra cui quella di Rinascente. L´istituto tedesco si era impegnato per 20 milioni, ma poi si è defilato.
E così otto banche, tutte italiane, hanno soccorso il gruppo che è in crisi di liquidità , e ha bisogno di tempo per vendere gli immobili. Gli istituti tricolori hanno concesso 370 milioni di nuove linee, chiedendo il 6% in più dell´Euribor e rimborsi progressivi di interessi e capitale. Il conto lo salda Pirelli & C, che dovrebbe incassare un tasso superiore di mezzo punto, ma riavrà indietro i suoi 160 milioni solo nel 2017.
11. LA CARICA DEI 122 SOCI PUBBLICI DI HERA...
R.Fi. per "Il Sole 24 Ore" - Mettere d'accordo centinaia di soci pubblici della ex-municipalizzata Hera non è stato semplice ma, a ridosso della scadenza del patto di sindacato, l'impresa sembra essere riuscita. «La proposta è passata nei consigli comunali e ha raggiunto il quorum necessario, senza problemi», ha annunciato ieri sindaco di Modena, Giorgio Pighi, che rappresenta uno dei maggiori azionisti di Hera, in merito al rinnovo dei patti parasociali che blindano in mano pubblica la multiutility guidata da Tomaso Tommasi di Vignano.
Il patto, che vincola 122 soci pubblici (128 le «Parti»), scade il 31 dicembre e verrà rinnovato con alcune piccole modifiche: la riduzione da 18 a 13 componenti del consiglio d'amministrazione di Hera (10 pubblici e 3 privati) e un riequilibrio fra territori con maggior spazio alla bassa modenese. I soci aderenti, in sostanza, si impegnano nuovamente a non vendere azioni. Ieri il titolo, che dall'inizio del 2011 ha perso il 29,3%, ha chiuso le contrattazioni di Piazza Affari in leggero rialzo.
12. CARIVERONA VERSO LA DILUIZIONE PARZIALE...
Mar.Man. per "Il Sole 24 Ore" - La Fondazione Cariverona, socio di UniCredit con il 4,2%, va verso la sottoscrizione «parziale» dell'aumento di capitale da 7,5 miliardi di piazza Cordusio. Oggi si riunirà il consiglio generale dell'ente in seduta straordinaria per esaminare nel dettaglio il dossier della ricapitalizzazione e definire qualsiasi decisione sul tema. Tuttavia, indiscrezioni vicine al dossier riferiscono che un orientamento di massima ci sarebbe già .
La Fondazione presieduta da Paolo Biasi avrebbe intenzione di sottoscrivere solo una parte dell'aumento di capitale, quanto basta per restare post ricapitalizzazione nel libro soci della banca con una quota del 3,5%. Il resto dei diritti di opzione sarebbero invece ceduti sul mercato per fare cassa. La volontà sarebbe infatti quella di far fronte all'impegno con la maxi ricapitalizzazione della banca guidata da Federico Ghizzoni utilizzando le risorse in bilancio, senza dunque bussare alle porte delle banche e utilizzare così la leva dell'indebitamento.
13. MUTUI DIMEZZATI PER IL «LADRILLO» IBERICO...
G.Ve. per "Il Sole 24 Ore" - Cinque anni dopo le macerie sono ancora lì. Erano i primi mesi del 2007 quando la Spagna soffriva dell'esplosione della bolla del «ladrillo», il mattone che aveva trainato la crescita economica del paese finendo per trascinare nel baratro le banche pesantemente esposte verso il settore immobiliare. A fine 2011 le conseguenze dello scoppio ancora si fanno sentire: l'Associazione ipotecaria spagnola, che riunisce gli operatori del settore, ha segnalato per ottobre una contrazione dei mutui di quasi il 50% con finanziamenti concessi per 2,3 miliardi il dato più basso dal 1998. Nel 2011 nel complesso la contrazione sarà del 30%.
La colpa non è certo dei prezzi degli immobili che da inizio crisi sono crollati del 25%, quanto piuttosto delle banche. Con in pancia mutui a costruttori e proprietari per 400 miliardi (il 40% del Pil iberico) di cui più di 150 considerati tossici, gli istituti di credito hanno deciso di chiudere i rubinetti. Finiti i tempi allegri del ladrillo lo spread di un mutuo oggi può arrivare al 4%.
14. BANCHIERI INGLESI AL BANCO DEI PEGNI...
N.D.I per "Il Sole 24 Ore" - A Londra ormai anche gli status symbol della ricchezza finiscono al banco dei pegni: Ferrari, Bmw e Mercedes, orologi Rolex, gioielli con diamanti, vini d'annata, opere d'arte da collezione. A impegnarli sono banchieri delusi dal bonus striminzito o uomini d'affari in temporanea bolletta, che hanno bisogno di contanti subito. Paul Aitken, londinese specializzato in pegni d'alto bordo, gira per i quartieri chic di Chelsea, Kensington e Fulham con un camioncino anonimo per non mettere in imbarazzo i suoi clienti, tutti ex ricchi che vogliono ancora sembrarlo.
In cambio degli oggetti che riceve concede prestiti da mille a un milione di sterline a tassi di interesse tra il 39 e il 69%, che vengono ripagati in media entro quattro mesi. Chi non ce la fa deve rassegnarsi a vedere la sua auto sportiva o chitarra Fender venduta all'asta. Nel 2011, grazie alla crisi che morde anche i ricchi, Aitken ha raddoppiato i clienti e triplicato la somma di denaro «prestata».
15. IL PIANO INGLESE: FRONTIERE CHIUSE SE FALLISCE L´EURO...
Alessandra Baduel per "la Repubblica" - Contro i possibili effetti della crisi economica, il ministero del Tesoro britannico sta mettendo a punto un piano d´emergenza per evitare un afflusso improvviso di capitali in caso di collasso dell´euro che prevede la chiusura delle frontiere e un limite molto rigido alla quantità di moneta che si potrà spostare in entrata e in uscita dalla Gran Bretagna.
Molti degli esperti al lavoro sul tema si dichiarano convinti che l´euro non passerà intatto il 2012 e anche se ufficialmente si ribadisce che si tratta solo di piani precauzionali, i quali non significano che il governo creda in un crollo imminente dell´euro, fra quegli stessi esperti c´è l´unanimità sui possibili risultati da evitare: il timore è che il crollo porterebbe a un immediato ed enorme spostamento in entrata sia di persone che di soldi, con conseguenze potenzialmente molto dannose per la Gran Bretagna, incluso un aumento del valore della sterlina che potrebbe minacciare la fragile ripresa nelle esportazioni sulla quale conta il governo per ribilanciare la situazione economica.
Qualcosa si sapeva già , ma la novità emersa adesso è che il piano contro i "rifugiati economici" prevede la temporanea chiusura dei confini. A rafforzare l´idea che tutto ciò potrebbe essere necessario, ci sono i resoconti dei trasferimenti di capitali già in corso da parte di alcuni grossi investitori greci, che oltre a far affluire i propri soldi sui conti britannici stanno comprando immobili di vaste proporzioni a Londra. La Grecia, insieme al Portogallo, è fra i Paesi che in Gran Bretagna vengono considerati i più passibili di un´uscita forzata dall´eurozona per poter affrontare i problemi delle proprie economie nazionali.
CATTELAN PIAZZA AFFARI BORSA MILANOBorsaborsaborsa TokyoBORSAborsa giapponeborsaazioni borsawall big borsaSalvatore Ligresti henri-proglio-edfFEDERICO GHIZZONI FEDERICO GHIZZONI MARIO MONTI ELSA FORNEROMARIO MONTI Un banco dei pegni a Londra
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