IN SALVATORE WE TRUST - BENE, LA CONSOB SVELA LE SOCIETÀ OFFSHORE DI LIGRESTI E SORGE SPONTANEA LA DOMANDA: COME MAI LE BANCHE FINANZIATRICI DI PREMAFIN NON HANNO MAI CHIESTO IN PEGNO QUEI PACCHETTI AZIONARI FINTAMENTE ALTRUI PER I PINGUI PRESTITI CONCESSI? - PECCATO CHE PER DIECI ANNI A NESSUNO IN CONSOB SIA VENUTO IN MENTE DI INDAGARE E SANZIONARE CHI RACCONTAVA BALLE SULL'AZIONARIATO DI UN PRIMARIO GRUPPO ASSICURATIVO QUOTATO. FACEVA COMODO A TUTTI BERSI LE FROTTOLE DI LIGRESTI…

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Bankomat per Dagospia

In Salvatore we trust. Così potrebbero dire tutti quei gonzi che per almeno dieci anni, fra il 1993 ed il 2003, hanno creduto che il rappresentante dei capitali riferiti alla famiglia Ligresti fosse sceso dal 74 al 50,01 percento di Premafin.

La holding che controlla Fonsai era rimasta stranamente di Don Salvatore per una manciata di azioni più' del 50 per cento. Ma stranamente il resto del capitale faceva capo a soci offshore silenti e obbedienti. Peccato che le banche finanziatrici dei Ligresti quei pacchetti azionari fintamente altrui non li abbiano ad esempio mai chiesti in pegno per i pingui prestiti concessi.

Peccato - altro esempio - che per dieci anni a nessuno in Consob sia venuto in mente di indagare e sanzionare chi raccontava balle sull'azionariato di un primario gruppo assicurativo quotato.

Faceva comodo a tutti bersi le frottole di Ligresti, anche ad MF che tempo fa intervistava il gestore di uno di quei risibili trust fintamente estranei e concludeva titolando a tutta pagina che quelle azioni Premafin non erano dei Ligresti. Bankomat non ci aveva creduto e vi aveva spiegato alcuni trucchi dei trust.

Diamo atto che questa Consob in pochi giorni ha fatto domande, svolto indagini e trovato risposte non ostante il silenzio della Famiglia Ligresti alle domande dell'Autorita'. Si sa che il silenzio e' d'oro per le persone come Ligresti ed i suoi alleati di sempre. A noi tapini se e quando la Consob chiedesse qualcosa gli avvocati e la coscienza ci imporrebbero di correre a dire il vero. Abbiamo avvocati sbagliati.

A noi tapini ordinari se chiedessimo un finanziamento per comprare un'azienda o un immobile e ci rifiutassimo di dire chi sono i nostri soci del 20 per cento, e quindi di far dare anche a loro le debite garanzie alla banca, i funzionari della medesima banca ci riderebbero in faccia.
Conosciamo i funzionari sbagliati.

Siamo certi che la Procura di Milano stara' gia' valutando se quanto appurato dalla Consob in queste ore integra anche reati vari (false dichiarazioni alla Consob? Mendacio bancario?). Ma a noi il profilo morale e professionale di tutta questa farsa stimola di più' delle manette. Che banchieri e che autorita' di controllo abbiamo avuto? E' gente rispettabile?

 

Salvatore LigrestiGiulia, Salvatore e Jonella LigrestiLAMBERTO CARDIA giuseppe vegas