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Michele Di Branco per "il Messaggero"
«Chi evade è come un ciclista dopato». E' ancora fresca la metafora utilizzata dal premier Enrico Letta una settimana fa per rilanciare la battaglia contro chi froda il fisco. E a quanto pare all'Agenzia delle entrate, dove entro fine anno si punta a bissare l'incasso di 12 miliardi del 2012, pensano di avere gli antidoti giusti per smascherare i furbetti. Con una doppia mossa, ieri gli uomini guidati da Attilio Befera hanno lanciato il nuovo redditometro e l'atteso piano anti-evasione destinato a guidare gli 007 tributari da qui al termine del 2013.
Nel mirino i contribuenti che firmano dichiarazioni dei redditi incongruenti rispetto al proprio tenore di vita. E controlli a tappeto su grandi imprese, autonomi e beneficiari a vario titolo di bonus e agevolazioni fiscali. L'attesa più grande riguarda il nuovo redditometro acchiappa evasori, che tiene conto di nuovi e più ricchi dati per ricostruire il reddito degli italiani e confrontarlo con le loro dichiarazioni.
LE GARANZIE
Il nuovo strumento prevede una tolleranza del 20% tra «spesa manifestata» e reddito dichiarato, garantisce un doppio contraddittorio con il contribuente e prevede unicamente l'utilizzo di spese e dati certi senza tener conto delle medie Istat. Nella circolare diffusa ieri, l'Agenzia delle Entrate chiarisce che il nuovo metodo di accertamento si applica a partire dal 2009. Spiegando come si svilupperanno le indagini.
Saranno messi sotto la lente d'ingrandimento i contribuenti a maggior rischio di evasione. Vale a dire quelli «per i quali è emerso un significativo scostamento tra reddito dichiarato e spese sostenute rientranti tra le spese certe». Gli interessati saranno chiamati a un contradditorio con il fisco e fin dal primo incontro potranno dimostrare, carte alla mano, che le spese sostenute sono state finanziate con redditi che l'Agenzia non conosce perché tassati alla fonte o esclusi dalla base imponibile.
Dalle bevande ai detersivi, dalla bolletta della luce alla scommessa online alla retta dell'asilo nido, dal mutuo ai Bot le fattispecie sono molte. Se le indicazioni saranno esaustive, la faccenda si chiuderà lì. In caso contrario, il contraddittorio proseguirà e nella seconda fase verranno vengono valutate anche le spese per beni di uso corrente, calcolate sulla base delle medie Istat. Alla fine del procedimento, se Amministrazione e contribuente non riusciranno a trovare un accordo, l'ufficio emetterà l'avviso di accertamento.
Quanto al piano anti-evasione 2013, il documento firmato dal direttore dell'Agenzia delle entrate Attilio Befera spazia dalle indagini finanziarie sui lavoratori autonomi al tutoraggio su 3.200 grandi imprese. E tra gli strumenti in campo: mappe delle diverse macro-tipologie di contribuenti e risk analysis, interventi coerenti con i sistemi di analisi e contrasto dei fenomeni di evasione ed elusione più pericolosi.
Il piano prevede una costante collaborazione con la Guardia di Finanza e punta a «migliorare la qualità dei risultati conseguiti negli anni precedenti per alzare l'asticella dell'importo delle maggiori imposte accertate e definite».
Grandi contribuenti, imprese di medie dimensioni, imprese minori e lavoratori autonomi, soggetti che beneficiano di regimi agevolati (come per esempio enti non commerciali, onlus e società cooperative) e persone fisiche: a queste categorie verranno dedicate indagini ad hoc.
Alle quali si affiancheranno attività antifrode, di contrasto all'evasione internazionale e in materia di riscossione. Particolarmente stretta la marcatura sulle imprese medio-grandi (con fatturato superiore ai 25 milioni di euro) con l'obiettivo di smascherare «pianificazioni fiscali aggressive».
ATTILIO BEFERAredditometro redditometro REDDITOMETRO IMU jpegtasseAGENZIA DELLE ENTRATE Equitalia
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