DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA…
Michele Masneri per "Il Sole 24 Ore"
Non è il cimitero più chic, a Roma – c'è quello acattolico e hipster di Piramide, dove ci sono Carlo Emilio Gadda, Antonio Gramsci, John Keats, Percy Shelley e Gregory Corso, però lì al momento niente saldi. Un buon momento per investire nell'edilizia funeraria è invece al Verano, cimiterone mainstream a San Lorenzo, progettato dall'architetto Giuseppe Valadier, re dei barocchetti romani, a inizio Ottocento.
Il Comune di Roma, per fare cassa e uscire dai degradi, vi vende 31 tombe, tutte documentate sul sito aste.cimitericapitolini.it. Si parte da un prezzo base di 26mila euro per una tomba di 2,5 metri quadri per arrivare al top di gamma, cappella gentilizia da 50 metri quadri con cento posti-salma e cripta, 650mila euro. Parto allora un giorno di settembre e vorrei fare anche una delle numerose visite guidate offerte dall'Ama – l'azienda dei rifiuti romani che gestisce anche i cimiteri (un «ricordati che devi morire» molto efficace).
Ce ne sono di interessantissime. C'è quella letteraria: si possono vedere le tombe di Grazia Deledda, Giuseppe Gioacchino Belli, Natalia Ginzburg, Alberto Moravia, Alberto Savinio, Giuseppe Ungaretti e Gianni Rodari. Poi c'è quella cinematografica, che preferirei: qui, tombe di Vittorio De Sica e Alberto Sordi, e poi Nino Manfredi, Marcello Mastroianni, Raimondo Vianello, Amedeo Nazzari, Vittorio Gassmann.
Basta prenotare, è gratis, dura due ore. Però al numero delle prenotazioni non risponde nessuno. Non c'è nessuno neanche nello stand “visite guidate Ama” proprio all'ingresso monumentale sotto il gazebo di plastica. Allora faccio da solo, mi invento un percorso spettacolo-immobiliare.
Non è facile: il cimitero del Verano, sorto come tutti dopo l'editto di Saint Cloud (quello che fa molto indignare Foscolo), è enorme, labirintico, è una città nella città, ci sono le zone bene e meno bene. Ha anche una ztl o area C tutta sua: si può entrare in macchina di sabato e di Ferragosto, e sempre se hai almeno 75 anni; dunque ecco spiegate le Punto o Croma guidate da anziani con cappello, a velocità moderata, che si incontrano (e naturalmente si è nel più puro Verdone).
Si parte per i quartieri alti di questa necropoli: i meglio posti stanno a sinistra, su una rive gauche tiburtina dove dà il Pincetto (cioè un piccolo Pincio, citazione di quello fatto sempre dal Valadier a Piazza del Popolo), diviso a seconda dello status in Pincetto Vecchio e Pincetto Nuovo, Altopiano del Pincetto e Bassopiano del Pincetto, tipo Parioli alti e bassi e Monti Parioli.
Salendo verso il Pincetto Vecchio ecco il primo lotto in vendita, è il 22; è un bel tempietto neogotico, 9,62 metri quadri, informa la documentazione dell'Ama, posti-salma tre, base d'asta 51mila euro; l'iscrizione triste recita: «Al caro angioletto Michelangelo Nisi – i tuoi vinti genitori ti consegnarono indarno alla morte».
Il caro angioletto è stato sepolto nel 1926, non si sa che fine faranno i resti, ma l'Ama informa che nel 2013 le “estumulazioni” sono state 1.073; sono cioè gli sfratti che arrivano quando la concessione (oggi fissata a 75 anni) termina e la famiglia non può o non vuole più pagare il rinnovo. Dunque anche importanti dinamiche sociali, nella necropoli aspirazionale romana.
Soldi vecchi che scompaiono (con amabili resti spostati in camposanti meno prestigiosi) e new money in arrivo, in un business comunque in leggero calo ma che regge: nel 2013 le tumulazioni a Roma son state 30.710, leggermente in calo rispetto alle 31.727 del 2012. Su ogni lotto in vendita c'è un cartello rosso, sobrio ma ben visibile. Accanto al lotto 22, il monumentone-tomba di Goffredo Mameli, con altorilievi e fasci di combattimento e berretti frigi. Vorrei vedere però i piani alti della classifica, e salgo su verso l'Altopiano, con un occhio anche alla mappa dello spettacolo.
Ecco la tomba di famiglia degli Ovidi-Vianello, con Raimondo (1922-2010) sorridente in foto, e sopra delle testine di antenati antichi che gli assomigliano parecchio. Accanto, il lotto 34, una tomba sfasciata che però secondo me è un buon investimento: ben nove posti salma, 4,5 metri quadrati, molto ariosa, 37mila euro. Ariosissimo anche il 23: affacciato sul piazzale del Verano, solo quattro posti salma, 6 metri quadri, però araldico: vi è sepolto un conte de la Martre, «attaché all'ambasciata francese presso la Santa Sede».
La blasonatura incide sul prezzo: cinquantamila euro. Poi mi imbatto nel 55, il più economico di tutti: solo ventiseimila euro, 2,5 metri quadri, un solo posto-salma, «previa realizzazione di opportuni sostegni per poter ospitare il feretro». È insomma l'entry level, il monolocale al Verano. Forse ottima soluzione per single. Subito dietro, proseguendo nel Bassopiano (zona comunque molto chic, tipo viale Liegi), ecco una piccola cappella Stoppa, bassa, color zafferano, chiusa con un cancelletto, dentro si intravede una piccola lapide, ci son sepolti Paolo Stoppa e la moglie Rina Morelli. Non riesco però a trovare il lotto numero uno, la cappella mitologica da seicentocinquantamila euro.
CANNES POSTER CON MARCELLO MASTROIANNI.
Risalgo su verso l'Altopiano (Monti Parioli), ormai ho imparato a orientarmi, alla fine i plot sono ben segnati, ogni appezzamento ha il suo numeretto, direi che il cimitero funziona molto meglio della città che lo ospita e anche della società della monnezza che lo amministra.
Arrivo in un compound di archistar: cappella neorinascimentale con travertino e mattoni rossi, tomba di famiglia di Gaetano Koch (1849-1910) disegnatore della Banca d'Italia e di tanti palazzi della Roma umbertina, poi della famiglia Passarelli (1869-1941), altra dinastia di architetti romani, un erede ha fatto il palazzo dove sta la nuova sede del Corriere della Sera (qui, cappella bassa, squadrata, con cancelletto di ferro tipo film di Tati); accanto, una cappella del Drago, con dragone rampante sul tetto, portone bronzeo, rampicanti inquietanti ovunque, dentro spoglie di decine di principesse del Drago (è la più fica di tutte, non è in vendita, se lo fosse sarebbe categoria “per amatori” e “trattativa riservata”).
Arrivo finalmente alla numero uno: eccola, la monofamiliare dei sogni: 50 metri quadri, dieci posti-salma, travertino in ogni ambiente, grandi arcate con fregi, e dentro, un altare, un sarcofago, un mini-pantheon, con un Gesù che guarda in alto, verso i calcinacci. I nomi dei proprietari son stati raschiati ovunque, forse per vergogne di recenti rovesci finanziari.
C'è anche una scalinata muscosa che porta giù alla cripta, la faccio, è aperta, fa un po' paura, ci sono anche dei gatti morti. Via, subito. Ci sono però notevoli possibilità di ampliamento, avverte il sito: la capacità potenziale è di 100 posti, ma con «realizzazione di ulteriori strutture per la tumulazione dei feretri».
Bene forse per famiglie cinesi dell'Esquilino molto affluenti. Per nuclei più sobri, ecco la numero due, sobrio tempietto con copertura a capanna, sedici posti-salma, 12 metri quadri, duecentomila euro. È in uno dei meglio posti, uno slargo sull'Altopiano, posizione ottima, terrazzatissima. E blasonata: qui riposa ancora Augusto Baccelli (1832-1906), senatore del Regno, fratello del più celebre Guido. Ma è la numero 3 la più interessante: sta in una zona tutta diversa, devo camminare molto. È in una specie di Milano 3 del cimitero, con tombe tutte recenti, un sacco di verde ben curato.
Tombe molto signorili squadrate di travertino e rifiniture di allumini anodizzati. Sono praticamente tutte uguali, sono soldi recenti, ce n'è una con vetrata fumée, rifiniture in bronzo molto minimal, dentro vasi quadrati di cactus coi loro sassetti bianchi, tipo bar per aperitivi; una scultura di metallo tipo centrotavola Alessi, un altro vaso di orchidee, e pareti tutto-vetro agganciate con ganci d'acciaio satinato, tipo box doccia costoso, con idromassaggio. Quella in vendita è uguale, con finiture appena meno prestigiose.
Siamo a 10 metri quadri, 27 posti-salma, 187mila euro. Siamo accanto a dei grattacieloni di loculi, insomma un semicentro signorile. È l'Eur del Verano. C'è anche la tomba di famiglia di un famoso clan che tiene in pugno la capitale, con bassorilievo bronzeo del fondatore della stirpe, a cavallo. Poi passa anche un suv, blu, veloce, sollevando della polvere tra il ghiaietto e i gatti.
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