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LA RUGA TI FA BELLA - LA RIVINCITA DELLA DONNA AGÉ: L’ATTRICE HELEN MIRREN A 69 ANNI DIVENTA TESTIMONIAL DI L’ORÉAL E CHIEDE DI NON RITOCCARE LE SUE FOTO: “È SBAGLIATO INQUIETARE LE DONNE CON MESSAGGI ANTI-AGE, È PIÙ GIUSTO CONVINCERLE A CELEBRARE I LORO ANNI”

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Natalia Aspesi per “la Repubblica

 

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Non appena una ultracinquantenne, cioè una donna che in generale gli uomini considerano anziana, fa qualcosa che ci si aspetta se non da una minorenne almeno da una sotto i trenta, l’evento fa immediatamente notizia. Ed ecco un gran rumoreggiare perché una signora di 69 anni viene chiamata a fare pubblicità ai prodotti di bellezza “Age Perfect” destinati a pelli “mature”, quindi a donne non più giovani.

 

Ma l’immagine della donna, anche per pubblicizzare articoli per centenarie, deve sempre corrispondere all’immaginario maschile, che non sa andare oltre a quella della giovinezza. Si sa che la massima azionista dell’Oréal, figlia del fondatore, la signora Liliane Bettencourt, ha 92 anni ma ancora non si è osato cercare una modella sua coetanea per creme magiche e unguenti diabolici. 

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Si è osato sino a 68 anni (Diane Keaton) e addirittura 78 (Jane Fonda) ma son cose cui non si fa l’abitudine, quindi ancora fibrillazioni perché la nuova testimonial per i prodotti per signore in là con gli anni è Helen Mirren, 69 anni, attrice inglese da Oscar, di teatro e tivu, bellezza ridente non finta, non ringiovanita, con le ovvie rughette attorno agli occhi, elegantemente vestita e con un espressione serena e intelligente, non orgasmica come le più giovani colleghe seminude e insignificanti della pubblicità.

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Solitamente le donne che si sono liberate della giovinezza vengono umiliate dalle lusinghe di bellissime ragazze alla cui levigatezza, usando i loro vasetti e i loro flaconcini spesso costosissimi, dovrebbero poter tornare. Cosa impossibile, neppure con intrugli miracolosi. Mentre sentirsi consigliare un prodotto da una bella coetanea non artefatta, può essere più entusiasmante.

 

«È sbagliato inquietare le donne con messaggi antiage, è più giusto convincerle a celebrare i loro anni, puntando sulla loro immagine naturale», ha detto l’attrice, che ha anche ricordato di non essere mai stata bella, forse attraente, e di voler conservare questa sua piacevolezza il più possibile. Poi ha chiesto che le foto non venissero minimamente ritoccate. Per convincere la grande attrice di “Gosford Park”, di “La pazzia di re Giorgio”, e di “The Queen” (in cui a 60 anni ha impersonato la regina Elisabetta ottantenne) a imprestare a un marchio la sua attraente immagine di donna soddisfatta e di successo, ci sono voluti 9 milioni di sterli- ne che sono una bella somma, una vistosa pensione conquistata con l’avvicinarsi alla settantina.

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Negli ultimi cinquant’anni le donne sono uscite dalla domesticità ciabattona che faceva terminare troppo in fretta la giovinezza e cancellava la maturità trascinandole subito nella vecchiaia, e stanno imparando a non inseguire la giovinezza spasmodicamente e inutilmente, ad adattarsi agli anni esaltando i pregi dell’esperienza e anche quelli del corpo. Lo ha capito anche il cinema, che in passato cancellava dallo schermo le dive prima che arrivassero alla quarantina, oppure le usava come “vecchie” in ruoli di megere, di pazze, di serial killer.

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Oggi abbondano le dive anche ottantenni protagoniste nei ruoli di ottantenni, per il cinepubblico ancora molto vivace degli ottantenni e non. Più zucconi pare siano tuttora molti uomini che non solo sognano le minorenni, il che potrebbe essere comprensibile, ma le inseguono: delle coetanee, magari molto belle, hanno paura, come se la loro maturità, la loro conoscenza della vita le rendesse un pericolo, ne cancellasse quella agognata sottomissione femminile sempre sognata e probabilmente mai esistita.

 

Ma poi la realtà è anche diversa. Coppie di coniugi settantenni che si adorano e da quel che scrivono alle rubriche del cuore, tuttora molto attive sessualmente.

 

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Prima che la pubblicità delle migliaia di prodotti di bellezza scoprisse che le clienti in età sono milioni e si poteva quindi azzardare l’uso di testimonial in età da bisnonna e naturalmente celebri, sono state le rubriche del cuore a rivelare un mondo di uomini e donne che non si possono più chiamare anziani, dall’intensa vita giovanilmente amorosa e dall’uso costante di siti di incontri, di amicizia, di sesso, d’amore tra coetanei serenamente ultrasettantenni.

 

Bisognerà pensare anche alle creme antiage per lui, testimonial, per esempio Sean Connery e Robert De Niro.