DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Non prima della fine del 2021. E comunque ci vorrà un vaccino. Queste le previsioni del presidente della Federal Reserve americana Jerome Powell sulla ripresa dell’economia americana. «Le persone dovranno sentirsi al sicuro, e questo potrebbe significare che dovremo attendere l’arrivo di un vaccino», ha dichiarato domenica in una intervista alla CBS News.
Non solo. «Assumendo che non ci sarà una seconda ondata del virus», ha continuato, si potrà già assistere a un recupero marcato già nella seconda metà dell’anno.
Nel frattempo, i tempi saranno duri per almeno altri due mesi, con la disoccupazione che aumenterà fino a toccare il 20-25%. Ma «è una buona notizia», fa notare, «che la stragrande maggioranza» di chi ha chiesto i sussidi sia stato a lasciato a casa solo in via temporanea. Questo significa che si aspettano di tornare a riprendere, presto o tardi, il loro vecchio lavoro.
«È stato fatto molto ed è stato fatto in fretta», ha sottolineato: tagli ai tassi base – quasi a zero – e una serie di programmi per fornire liquidità che hanno aiutato i mercati finanziari a recuperare dopo gli storici crolli di marzo.
Ma la Fed e il Congresso non hanno finito il loro compito: serve di più «per evitare danni all’economia nel lungo periodo».
Per la precisione si tratta di «politiche fiscali che aiutino le aziende ad evitare fallimenti evitabili, e lo stesso con gli individui», questo il nodo centrale.
Per il resto Powell ha ripetuto la sua posizione contraria all’utilizzo di tassi di interesse negativi (come invece vorrebbe il presidente degli Stati Uniti Donald Trump), una proposta rifiutata anche dalla Federal Open Market Committee a favore di «altri strumenti», come la forward guidance e il quantitative easing. «I tassi di interesse negativi non sarebbero adatti per gli Stati Uniti».
I dati economici, ricorda il Financial Times, restano poco incoraggianti. La disoccupazione, ad aprile, ha toccato un record del 14,7%. Le istituzioni hanno risposto con un piano economico di 3mila miliardi di dollari, ma non sarà sufficiente.
Repubblicani e Democratici stanno già preparando un secondo programma di aiuti, anche se persistono divisioni su come (e dove) allocare questi fondi federali.
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