DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI…
Filippo Santelli per "La Repubblica"
In un 2013 di rincari e nuove imposte, anche decollare costerà di più. Alle compagnie aeree, molte delle quali già in rosso. Ma soprattutto ai passeggeri. à l'effetto delle nuove tariffe applicate nei maggiori aeroporti italiani: Milano, Roma e Venezia. Nei recenti contratti di programma firmati con l'Enac, l'Ente nazionale aviazione civile, le società che gestiscono gli scali hanno ottenuto importanti rialzi.
A Milano (Linate e Malpensa), la tassa di imbarco riscossa da Sea è passata lo scorso settembre da 5,63 a 12,62 euro. A Venezia Save ha strappato un adeguamento crescente: circa 3 euro quest'anno, salirà fino a 6 euro entro il 2016. Mentre al Leonardo da Vinci di Fiumicino, affidato ad Adr, tra venerdì e sabato scatterà un rincaro superiore ai 7 euro.
Fin qui la sola tariffa di imbarco. Ma l'extra per chi sale a bordo rischia di essere maggiore. A crescere infatti non sono solo le tasse sui passeggeri, quelle segnalate sul biglietto come "tariffe aeroportuali". Si fanno più salati anche i servizi offerti dagli scali alle compagnie, come la sosta all'arrivo del velivolo o l'affitto degli spazi per il check-in. «Molti vettori, con i conti sotto pressione, potrebbero ammortizzare alzando i prezzi», spiega Aldo Francesco Bevilacqua, segretario generale di Assaereo.
L'associazione delle compagnie tricolori ha provato a quantificare l'impatto delle nuove tariffe a Fiumicino. Da sabato, far volare un Airbus 320 con destinazione europea costerà il 60% in più, cioè 8,64 euro a passeggero. Che cresceranno a 14 euro nel 2016, ultimo anno di validità dell'intesa. Ma è sulle tratte nazionali, dove è forte la concorrenza con i treni ad alta velocità , che le compagnie saranno più penalizzate. «Un viaggio in Italia, operato con un aereo modello Enbraer, costerà subito 10 euro in più per ogni passeggero - dice Bevilacqua - che saliranno a 15 entro tre anni».
Quella per Fiumicino, tra Enac e Aeroporti di Roma, è l'ultima delle intese siglate, approvata in extremis dal governo Monti lo scorso 28 dicembre. «Un accordo che rafforzerà in maniera duratura Adr», ha scritto ieri Standard & Poor's, alzando il rating
della società da BB+ a BBB-, con prospettive positive. Ma un accordo molto discusso, vista l'entità dei rincari.
Gli aumenti concessi dal governo ai gestori sono legati ad un piano di investimenti. Nel caso del Leonardo da Vinci, il progetto di espansione dello scalo, stimato 12 miliardi di euro. «A compagnie e passeggeri non si chiede di ripagare investimenti fatti, ma di finanziare quelli futuri - commenta Bevilacqua - intanto l'efficienza delle strutture resta la stessa».
Assaereo denuncia di non essere stata consultata durante le trattative tra Enac e gestori, per questo ha presentato ricorso al Tar contro i tre contratti. «Una polemica sbagliata », risponde Enrico Marchi, presidente di Save, società che gestisce l'aeroporto di Venezia. «Le tariffe sono rimaste bloccate per quasi dieci anni: non possiamo fare gli scali nei tendoni, per non rimanere indietro rispetto all'Europa servono risorse», conclude. Anche con i nuovi contratti, certificano le statistiche, le tariffe italiane restano sotto la media comunitaria. Per ora, pure la qualità degli aeroporti.
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