DAGOSPIA, 25 ANNI A FIL DI RETE - “UNA MATTINA DEL 22 MAGGIO 2000, ALL’ALBA DEL NUOVO SECOLO, SI È…
INTELLIGENZA ARTIFICIALE, GUERRE COMMERCIALI E PROTEZIONISMO: L’ECONOMIA GLOBALE SI È IMPANTANATA NELLA “POLICRISI” – IL 2025 È STATO SEGNATO DA UNA SERIE DI “TERREMOTI” CHE HANNO STRAVOLTO IL CAPITALISMO MODERNO, CHE ORMAI HA RINUNCIATO ALLA SUA PRETESA DI NEUTRALITÀ PER FARSI STRUMENTO DEL POTERE – IL CONFINE TRA LIBERO SCAMBIO E SICUREZZA NAZIONALE È SVANITO, COSÌ COME QUELLO TRA INNOVAZIONE TECNOLOGICA E CONTROLLO SOCIALE – IN QUESTO VUOTO DI CERTEZZE, LE FIGURE CHIAVI SONO JENSEN HUANG, PETER NAVARRO, ELON MUSK, MARIO DRAGHI, KAZUO UEDA E ANA BOTÍN, CHE...
Estratto dell’articolo di Fabrizio Goria per “La Stampa”
donald trump - forza dazio - immagine generata dall intelligenza artificiale
L'economia globale ha perso il nord. Il 2025 si chiude come l'anno della policrisi perfetta, un incrocio di tensioni dove i vecchi manuali di macroeconomia sono finiti al macero sotto la spinta di dazi doganali, intelligenze artificiali sovrane e il ritorno dei tassi d'interesse nel Sol Levante.
In questo scenario di bussole impazzite, la finanza e la politica hanno smesso di viaggiare su binari paralleli per fondersi in una miscela esplosiva di pragmatismo e ideologia. Sei volti hanno dominato i dodici mesi appena trascorsi, figure capaci di muovere trilioni di dollari con una dichiarazione o di ridisegnare i flussi commerciali con un tratto di penna, ergendosi a protagonisti assoluti di un mondo che non riconosce più i suoi vecchi confini.
JENSEN HUANG
È il demiurgo dei cinquemila miliardi. Jensen Huang non è più soltanto il ceo di Nvidia. Nel corso del 2025 è diventato l'architetto della nuova infrastruttura industriale globale. Sotto la sua guida, la società di Santa Clara ha infranto ogni record di Wall Street, toccando in ottobre una capitalizzazione di mercato di 5.000 miliardi di dollari, una cifra superiore al Pil di quasi ogni nazione del pianeta, eccezion fatta per Stati Uniti e Cina.
[…] Tuttavia, il 2025 ha mostrato anche le prime crepe nel muro della fiducia: il lancio del software cinese DeepSeek in gennaio ha innescato una volatilità brutale, sollevando lo spettro di una bolla dell'intelligenza artificiale pronta a scoppiare. Fantasma che è diventato ancora più evidente con la circolarità delle spese in conto capitale fra le Big Tech. Nonostante i ricavi trimestrali abbiano sfiorato i 60 miliardi di dollari, il dibattito sulla sostenibilità di questi investimenti ha diviso gli analisti.
Per Huang, la crescita è un ciclo virtuoso destinato a durare decenni; per il resto del mercato, Nvidia rimane l'ago della bilancia tra un progresso senza precedenti e un crollo finanziario sistemico senza precedenti.
PETER NAVARRO
È l'ideologo del Grande Strappo. Il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca ha riportato Peter Navarro al centro della stanza dei bottoni, conferendogli il ruolo di Senior Counselor per il Commercio e la Manifattura. […]
Navarro ha orchestrato la rivoluzione dei dazi: dopo l'imposizione di una tariffa globale del 10% in aprile, con il "Liberation Day", il governo ha inasprito la pressione portando al 50% i prelievi sui prodotti cinesi e al 15% quelli sui beni provenienti dall'Unione Europea a partire da agosto. La sua tesi sostiene che i dazi siano lo strumento unico per ricostruire la base industriale americana e azzerare il deficit commerciale.
L'effetto è stato un terremoto: il costo della vita negli Stati Uniti ha risentito della pressione sui prezzi, mentre le catene di approvvigionamento globali sono state smantellate e ricostruite seguendo logiche di vicinanza politica piuttosto che di efficienza dei costi. […]
ELON MUSK
[…] Elon Musk ha vissuto un 2025 di scontri frontali e vittorie legali che hanno ridefinito il concetto di governance aziendale. Il braccio di ferro con gli azionisti di Tesla si è concluso in novembre con l'approvazione di un nuovo, colossale piano di remunerazione: un pacchetto di incentivi decennale potenzialmente del valore di mille miliardi di dollari.
[…] La sua decisione di spostare la sede legale di Tesla in Texas e il suo ruolo crescente nel coordinamento dell'efficienza governativa hanno segnato l'addio a un sistema di regole percepito come ostile. […]
MARIO DRAGHI
MARIO DRAGHI URSULA VON DER LEYEN
Il saggio inascoltato dell'autonomia europea. Mentre le potenze globali erigono muri, Mario Draghi è rimasto l'ultimo difensore di un'integrazione europea profonda e competitiva. Pur senza ricoprire cariche formali, l'ex presidente della Bce è stato la bussola tecnica per Ursula von der Leyen e Christine Lagarde nel corso del 2025.
Il suo rapporto sulla competitività è diventato il testo sacro dei policymaker a Bruxelles, invocando investimenti annuali da 800 miliardi di euro per colmare il divario con Stati Uniti e Cina.
Draghi ha avvertito che, senza una reale unione dei mercati dei capitali e una difesa comune, l'Europa rischia una lenta agonia economica. Tuttavia, i suoi messaggi si sono scontrati con le resistenze dei singoli governi nazionali, gelosi della propria sovranità fiscale proprio mentre il mondo chiedeva risposte unitarie. […]
KAZUO UEDA
La fine dell'illusione giapponese. A Tokyo, il governatore della Bank of Japan Kazuo Ueda ha compiuto l'impresa più difficile: chiudere un'era trentennale di denaro a costo zero senza provocare un collasso immediato del sistema finanziario. In dicembre, Ueda ha portato i tassi di interesse allo 0,75%, il livello più alto dal 1995, segnalando che il Giappone è uscito dal tunnel della deflazione.
La sua politica monetaria ha rappresentato il cambiamento più profondo dell'anno per i mercati valutari. Il rialzo dei tassi ha messo sotto pressione il carry trade sullo yen, la pratica degli investitori globali di prendere in prestito valuta giapponese a basso costo per investire in attività ad alto rendimento altrove. Ueda ha dovuto navigare in acque agitatissime, con lo yen che ha oscillato attorno a quota 156 contro il dollaro, cercando di bilanciare la normalizzazione con il rischio di prosciugare la liquidità internazionale. […]
ANA BOTIN
La voce della resistenza bancaria. Ana Botín, presidente esecutiva di Santander, si è affermata nel 2025 come la figura più influente del settore bancario europeo, ergendosi a baluardo del vecchio continente contro le turbolenze transatlantiche.
Al World Economic Forum di Davos, in gennaio, Botín ha lanciato un monito netto, definendo il ritorno di Trump e le sue politiche protezionistiche come un «pericolo diretto» per la stabilità economica dell'Europa. […]
Sotto la sua guida, Santander ha accelerato l'espansione digitale con il lancio globale di Openbank, cercando di bilanciare la redditività record — sostenuta da tassi d'interesse ancora elevati — con la necessità di finanziare la transizione energetica europea. Botín ha saputo navigare tra le minacce di nuove tasse sugli extraprofitti in Spagna e la volatilità dei mercati emergenti, confermandosi come l'unica leader capace di parlare con la stessa autorevolezza ai regolatori di Bruxelles e agli investitori di Wall Street. […]
LO SCENARIO
Il 2025 lascia in eredità un sistema economico dove la stabilità non è più un valore acquisito, ma un obiettivo da inseguire tra le macerie del vecchio ordine. Questi cinque volti non hanno soltanto gestito capitali o istituzioni; hanno incarnato la metamorfosi di un capitalismo che ha rinunciato alla sua pretesa di neutralità per farsi strumento di potenza.
Il confine tra libero scambio e sicurezza nazionale è svanito, così come quello tra innovazione tecnologica e controllo sociale. In questo vuoto di certezze, le figure emerse quest'anno rappresentano gli unici punti di riferimento in un panorama che attende ancora di scoprire le sue nuove regole fondamentali.
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