DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
AFFARI IN PIAZZA: AUTO; IN ARRIVO LE PRIME LEAPMOTOR, VOLUTE DA TAVARES
Estratto dell’articolo di Francesco Bonazzi per Alliance News
accordo Stellantis Leapmotor - carolos tavares Zhu Jiangming
Gli ordini per le prime Leapmotor T03 (uguali alla Fiat 500) e per i suv C10 in Europa sono partiti, grazie alla rete Stellantis, due mesi fa. E le prime vetture elettriche, partite per nave dalla Cina il 30 luglio, saranno consegnate nei prossimi giorni anche in Italia, Germania e Francia, tre paesi che le dovrebbero produrre da soli.
Adesso, sulla joint venture tra Leapmotor e Stellantis fortemente voluta da Carlos Tavares, è scesa la nebbia. Non era piaciuta né all'Unione europea, che ha messo dei timidi dazi, né agli Stati Uniti, che hanno colpito il "made in China" più pesantemente. Probabile che senza il "garante" portoghese degli accordi con Pechino, l'alleanza sia tutta in salita.
[…] John Elkann […] ha doti politiche e relazionali, come suo nonno Gianni Agnelli, e questo fa capire che in questa fase Stellantis dovrà per prima cosa ricucire politicamente con i governi di Usa, Francia e Italia, oltre che con la Commissione di Bruxelles.
E il primo macigno sulla strada del dialogo è l'accordo di ottobre 2023 dal quale è nata la joint venture con i cinesi di Leapmotor, fortemente voluta da Tavares. Quasi ignorata in Italia, la nascita di Leapmotor International (sede in Olanda come Stellantis ed Exor, in modo da passare per "comunitaria"), in Francia invece aveva allarmato sindacati e media. E a Washington non era passata inosservata.
Per tutti, ecco che cosa aveva scritto a metà ottobre "Le Monde": "Aprire alla grande le porte dell'Europa a un costruttore cinese per meglio resistere all'arrivo in massa dei costruttori cinesi sembra contro intuitivo".
Stellantis ha investito EUR1,5 miliardi (ha preso il 21% di Leapmotor), e nella joint venture Leapmotor International figura al 51%, mentre il 49% è di Leapmotor. In questo modo, salvo imprevisti, Leapmotor International sarebbe al riparo dalle autorità Ue e dai dazi.
"Ma chi comanda davvero in Leapmotor international?", chiede un ex manager Fca, rimarcando che "ormai, come insegna la storia di molte fusioni, Stellantis compresa, avere il 51% non significa più niente e i numeri delle quote sono relativi, se non sono letti insieme a governance e patti su call e put".
I MARCHI DEL GRUPPO STELLANTIS
Il 14 ottobre, sfidando il patriottismo francese, Tavares era andato al Salone di Parigi a sbandierare la propria soddisfazione: "Questa joint venture con Leapmotor è destinata a trasformare il panorama del mercato europeo dei veicoli elettrici. Nutro grande fiducia e non ho dubbi che avremo successo". Non potrà però goderne i risultati, perché nel frattempo si è incrinato il rapporto di fiducia tra il manager portoghese e i suoi azionisti, tra cui anche il governo francese.
Alla fine di settembre, sfruttando la rete Stellantis, Leapmotor ha aperto le prenotazioni per la sua city car e per il Suv, a prezzi molto contenuti e prodotti verticalmente per almeno il 60% e interamente in Cina. Entro fine mese ci saranno le prime consegne ai clienti europei.
POMIGLIANO D ARCO - STABILIMENTO STELLANTIS- PANDA
Come si legge dal sito internet di Leapmotor, "i primi mercati per i veicoli Leapmotor in Europa saranno Belgio, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Romania, Spagna, Svizzera e Regno Unito. Leapmotor International amplierà ulteriormente la propria offerta in Medio Oriente & Africa (Israele e territori francesi d'oltremare), Asia Pacifico (Australia, Nuova Zelanda, Tailandia, Malesia e Nepal) e Sud America (Brasile e Cile) a partire dal quarto trimestre di quest'anno.
leapmotor auto elettriche cinesi 2
Insomma, per ora resta fuori il Nord America, dove i dazi voluti dall'Amministrazione Biden sono ben più alti di quelli europei e possono sfiorare il 100%. E soprattutto, sono difficili da aggirare.
Ancora dai comunicati Stellantis di poche settimane fa si apprendeva che "Il lancio dei veicoli Leapmotor in Europa completa e amplia il portafoglio dei brand Stellantis per offrire ai clienti una gamma completa a prezzi economicamente accessibili. Parallelamente a questa mossa strategica, Stellantis resta impegnata nel proprio modello di business "asset-light" per i propri brand stranieri in Cina".
Con la fine dell'era Tavares, e con la missione diplomatica affidata a John Elkann, è possibile che tutto venga rimesso in discussione, anche se la controparte cinese si sarà sicuramente tutelata.
Sembra improbabile che gli impianti italiani, come quello di Mirafiori a Torino, possano essere coinvolti nella produzione di veicoli Leapmotor, poiché l'Italia ha votato a favore dei dazi e la Cina ha vietato investimenti nei paesi che sostengono tali tariffe.
STELLANTIS ANNULLA IL SECONDO MODELLO DI LEAPMOTOR IN POLONIA
Estratto dall’articolo di Alliance News – 12 novembre
Stellantis ha deciso di annullare il progetto di produrre il secondo modello elettrico del marchio cinese Leapmotor nello stabilimento di Tychy, in Polonia, a causa delle nuove politiche del governo cinese, come spiega Milano Finanza.
Pechino ha vietato alle sue aziende di fare investimenti significativi in paesi europei che hanno supportato l'introduzione dei dazi sui veicoli elettrici cinesi, tra cui la Polonia.
accordo Stellantis Leapmotor - carolos tavares Zhu Jiangming
Il modello interessato era il crossover elettrico B10 di Leapmotor, ma a ottobre le autorità cinesi hanno chiesto alle case automobilistiche di sospendere gli investimenti in paesi che hanno votato a favore dei dazi fino al 45%. La Polonia è tra questi, mentre Germania e Slovacchia si sono opposte alla proposta, si legge ancora sul quotidiano finanziario.
La joint venture tra Stellantis e Leapmotor sta ora considerando alternative, come gli stabilimenti Stellantis di Eisenach in Germania o Trnava in Slovacchia.
Nel frattempo, lo stabilimento di Tychy continua a produrre il modello T03 di Leapmotor, ma non è chiaro se questa produzione verrà ridimensionata.
Infine, sembra improbabile che gli impianti italiani, come quello di Mirafiori a Torino, possano essere coinvolti nella produzione di veicoli Leapmotor, poiché l'Italia ha votato a favore dei dazi e la Cina ha vietato investimenti nei paesi che sostengono tali tariffe.
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