DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Francesco Spini per "La Stampa"
Crisi e litigi ai piani alti della Luxottica presentano il conto. L’uscita di Andrea Guerra, anzitutto, con il relativo trattamento riconosciuto al manager, ha avuto un impatto negativo di 15 milioni di euro sull’utile operativo e di 10,9 milioni sull’utile netto del terzo trimestre. Il manager che lo aveva sostituito, Enrico Cavatorta, che, meno di un mese fa, aveva a sua volta fatto un passo indietro per divergenze sulla governance della multinazionale degli occhiali, riceverà invece 4 milioni lordi «oltre alle competenze di fine rapporto», più 985.355 euro a fronte alla rinuncia a «ogni domanda e diritto» relativi ai 16 anni di lavoro ad Agordo.
Il fondatore e presidente Leonardo Del Vecchio, però, ha di che consolarsi. Anzitutto i risultati del terzo trimestre che chiudono con utili in crescita del 10% a 162 milioni (555 milioni di euro nei nove mesi, +7%), con ricavi a 1,883 miliardi, in rialzo del 5,5% (5,785 miliardi nei nove mesi, +2,1%) e debito in calo da 1,461 miliardi di fine 2013 a 1,119 miliardi. «Anche in questa fase di transizione manageriale - commenta Del Vecchio - l’impegno e la determinazione di tutti e la forza dei nostri marchi hanno consentito a Luxottica di raggiungere ottimi risultati, di cui siamo tutti orgogliosi».
Ieri il cda ha dato corso alla soluzione sulla governance raggiunta nella riunione precedente, cooptando Adil Mehboob-Khan e Massimo Vian, «affidando a quest’ultimo ad interim - si legge in una nota - tutte le deleghe esecutive» fino che, a gennaio, Khan non diverrà il co-ceo per i mercati. Ieri, comunque, c'è stato il suo debutto in società, non prima di un bel pranzo con i vertici da Peck, un ristorante del centro di Milano di cui Del Vecchio è un habitué, per l’immancabile risotto giallo.
Il cda, oltre a fare la conoscenza di Khan, numero uno di Wella (Procter&Gamble), ha nominato anche il nuovo Cfo. L’uomo dei numeri sarà Stefano Grassi ed è curioso: a spendersi per il suo nome era stato proprio Cavatorta e il «no» di Del Vecchio, insieme ad altri dissidi, era stato tra le cause della rottura tra l’ad e il fondatore.
In teleconferenza con gli analisti l’ad Vian vorrebbe quasi sorvolare sulla bufera che nelle ultime settimane si è abbattuta su Luxottica. Parla di «periodo incerto» dopo l’uscita di Guerra e di «alcune divergenze sull’implementazione» della nuova governance dietro l’uscita di Cavatorta. Ma «tutto questo non ci ha distratto dal punto di vista operativo, il nostro focus è sul futuro». Gli analisti insistono per conoscere i retroscena delle ultime settimane, ma Vian tronca così: «Non ho altri commenti da fare».
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