E IO MI VENDO IL DIAVOLO – PER COSTRUIRE LO STADIO SULL’AREA DELL’EXPO 2015, LA FININVEST DI BERLUSCONI (NONOSTANTE LE SMENTITE DI RITO) POTREBBE METTERE SUL MERCATO UNA QUOTA DEL CLUB ROSSONERO…

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Carlotta Scozzari per Dagospia

Il copione andato in scena ieri è di quelli cui il Milan ci ha già abituati: girano voci di manovre, dalla vendita della società a quella di un giocatore, e subito arriva la smentita. Ieri l'agenzia Bloomberg ha riferito che la famiglia Berlusconi, proprietaria del Milan attraverso la cassaforte Fininvest, avrebbe affidato un mandato alla banca d'affari Lazard, la stessa che ha gestito il passaggio del controllo dell'Inter a Erick Thohir, con l'obiettivo di individuare una cerchia di potenziali interessati a comprare il club rossonero.

Un'eventualità che però è stata negata dal Milan, che ha sottolineato in una nota: "Nonostante le numerose smentite tornano a circolare illazioni su una eventuale vendita del Milan. La Fininvest ribadisce ancora una volta che si tratta di ipotesi totalmente prive di fondamento". Sarà, ma senz'altro nella società guidata in tandem dai due amministratori delegati Adriano Galliani e Barbara Berlusconi, i cui rapporti negli ultimi tempi sono stati un po' tesi, qualche manovra in corso c'è.

A cominciare dall'acquisto del nuovo stadio. Il tempo stringe e il 17 marzo scade l'avviso a manifestare interesse (il vero e proprio bando dovrebbe partire in primavera inoltrata) promosso dalla società del comune di Milano e della regione Lombardia, Arexpo. L'avviso riguarda una parte dell'area dell'Expo 2015, alle porte del capoluogo lombardo, dove dovrebbe sorgere la struttura.

Il Milan, in una lettera recapitata a novembre ad Arexpo, si era già detto interessato alla partita, mentre meno scontata è la posizione dell'Inter, per la quale da quando il nuovo proprietario indonesiano, Thohir, ha sostituito Massimo Moratti sono cambiate parecchie cose. Compresa, forse, l'idea di dare vita a un nuovo stadio diverso da San Siro.

Anche perché costruirlo costerebbe parecchio. In realtà, la cifra di 300 milioni che sta circolando potrebbe essere quella riferita a tutta l'area dell'Expo, soltanto una piccola parte della quale però sarebbe occupata dalla stadio. La società della Fininvest, perciò, per mettere le mani sul terreno, spenderà molto meno di 300 milioni, ma è ovvio che a questi costi andrebbero poi ad aggiungersi quelli per realizzare la struttura vera e propria. La cifra complessiva, dunque, potrebbe essere molto impegnativa già per il Milan, che secondo l'ultima classifica stilata nel 2013 da Forbes vale 945 milioni di dollari, pari a circa 690 milioni di euro.

Figurarsi quindi per l'Inter, che invece, sempre secondo la rivista americana, vale appena 401 milioni di dollari, corrispondenti a circa 292 milioni di euro. In realtà, però, se si ragiona in base al prezzo pagato da Thohir, che ha messo sul piatto 250 milioni di euro per rilevare il 70% dell'Inter, si arriverebbe a calcolare per il club nerazzurro un valore complessivo di circa 360 milioni di euro, un po' più alto di quello stimato da Forbes.

In ogni caso, l'acquisto di una parte dell'area dell'Expo più la costruzione dello stadio potrebbero tradursi in un'operazione molto costosa anche per il Milan. E' per questo motivo che qualcuno ipotizza che l'ex club di via Turati potrebbe decidere di fare cassa vendendo una quota del proprio capitale a un nuovo socio; magari straniero, proprio come avvenuto con l'Inter e Thohir.

Come detto, Forbes stima che l'intero club rossonero valga quasi 700 milioni di euro. Ma se si considera che la Fininvest di Silvio Berlusconi e dei suoi cinque figli (Marina, Pier Silvio, Luigi, Barbara ed Eleonora), nell'ultimo bilancio chiuso alla fine del 2012, valuta la partecipazione del 99,93% nel Milan 358 milioni, praticamente la metà della cifra calcolata dalla rivista statunitense, si capisce perché la famiglia dell'ex premier dall'affare potrebbe guadagnare un bel gruzzoletto.

Ipotizzando, ad esempio, che i Berlusconi decidessero di vendere un 20% della società di calcio milanese, in base alla stima di Forbes la partecipazione potrebbe passare di mano a un prezzo di 140 milioni, che consentirebbe alla Fininvest di realizzare una plusvalenza di circa 70 milioni, la metà. Va tuttavia precisato che il bilancio del gruppo Milan è schiacciato da un indebitamento finanziario che alla fine del 2012 era pari a quasi 250 milioni di euro. Una zavorra che non potrà che essere presa in considerazione in una eventuale operazione di compravendita.

Vero è, in ogni caso, che se la famiglia Berlusconi decidesse di vendere adesso una quota del club riuscirebbe a sfruttare in pieno un momento particolarmente fortunato per l'Italia agli occhi degli investitori esteri (basti pensare all'andamento positivo della Borsa e al forte ridimensionamento dello spread con i titoli di Stato tedeschi). Un momento felice che non è dato sapere quanto ancora durerà.

 

 

SEEDORF E BARBARA BERLUSCONIl architetto fabio novembre si fa un selfie con barbara berlusconi rossa e adriano galliani BERLUSCONI A COLLOQUIO CON LA SQUADRA A MILANELLO THOHIR Expo