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Fausta Chiesa per il Corriere della Sera
Finita nel mirino delle autorità tedesche per quella che ha tutta l' aria di essere una nuova puntata della saga del dieselgate, Daimler ha scelto di anticipare i tempi: ieri ha annunciato il richiamo «volontario» di oltre 3 milioni di Mercedes in Europa per poter fare un upgrade (gratuito per i clienti, ma che costerà circa 220 milioni di euro al costruttore) dei motori diesel.
L' annuncio è arrivato dopo che nei giorni scorsi si sono rincorse le indiscrezioni sul numero di veicoli che la casa di Stoccarda sarebbe stata costretta a richiamare. Pochi giorni fa la motorizzazione tedesca aveva ricevuto incarico dal ministero dei Trasporti di indagare su possibili manipolazioni su auto vendute fra il 2008 e il 2016. Il gruppo automobilistico aveva reagito dicendo che avrebbe adottato tutti i mezzi legali per difendersi da ogni accusa.
Ma «il dibattito pubblico attorno ai motori diesel sta creando incertezza», ha spiegato ieri il ceo, Dieter Zetsche e per questo «abbiamo deciso di avviare ulteriori misure per rassicurare i proprietari». Daimler è convinta, ha detto Zetsche, che il diesel sarà una componente importante delle alimentazioni anche in futuro, non da ultimo per le sue basse emissioni di CO2.
Il "piano per il futuro" concepito da Daimler, oltre a un ampliamento massiccio dei servizi già esistenti per circa tre milioni di vetture Mercedes-Benz, prevede la rapida introduzione sul mercato dell' intera nuova famiglia di motori diesel. Il richiamo per approntare partirà nelle prossime settimane ed è destinato a durare a lungo. Le misure destinate a quasi tutte le vetture Euro5 in Europa saranno attuate in collaborazione con le autorità tedesche di omologazione.
Dall' esplosione dello scandalo del dieselgate, scoppiato nel settembre 2015 dai motori «truccati» da parte di Volkswagen e chiuso dal gruppo di Wolfsburg con un patteggiamento multimiliardario, sono diversi i costruttori coinvolti, chi dalle indiscrezioni chi da vere e proprie indagini.
A giugno il ministero tedesco ha annunciato il ritiro di 24mila Audi, indiscrezioni hanno coinvolto tutto il top management di Renault, mentre a maggio il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha aperto un' indagine su Fca sempre sulle emissioni dei motori diesel.
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