DAGOREPORT - CHI L’HA VISTO? ERA DIVENTATO IL NOSTRO ANGOLO DEL BUONUMORE, NE SPARAVA UNA AL…
Carlotta Scozzari per Dagospia
Nel bilancio del 2013 di Monte Paschi di Siena era calato il silenzio sulla vicenda Sorgenia, la società di energia controllata dalla Cir della famiglia De Benedetti alle prese con una complessa ristrutturazione con le banche del debito da quasi 2 miliardi di euro. Ma lo stesso non si può dire del prospetto informativo sull'aumento di capitale da 5 miliardi che l’istituto di credito guidato da Alessandro Profumo e Fabrizio Viola avvierà lunedì, perché il documento finalmente fa chiarezza sull'esposizione verso Sorgenia.
ALESSANDRO PROFUMO E FABRIZIO VIOLA
Per carità, nessun riferimento al valore di carico della partecipazione dell'1,16% di Mps nella società del gruppo Cir: l'ultima traccia risale al bilancio del 2012, quando la quota valeva 7,7 milioni. Mentre ora il prezzo di carico è presumibile sia nullo data la situazione complessa in cui versa l'azienda guidata dall’amministratore delegato Andrea Mangoni.
rodolfo E carlo de benedetti lap
E così, proprio mentre sembra ormai essere a un soffio (sarà la volta buona?) l'accordo sulla ristrutturazione del debito che dovrebbe portare le banche finanziatrici oltre il 90% del capitale della società senza fare sborsare un soldo alla famiglia De Benedetti, finalmente l’istituto senese, primo creditore dai tempi lontanissimi in cui a regnare sovrano a Rocca Salimbeni era Giuseppe Mussari, mette nero su bianco la propria esposizione al gruppo dell'energia: 710,6 milioni. Una cifra che, in parte, tiene conto anche della controllata al 39% di Sorgenia, Tirreno Power, pure alle prese con una non semplice ristrutturazione del debito, in questo caso da complessivi 875 milioni.
rodolfo carlo edoardo de benedetti con il paadre sorgenia LOGOOSCAR DEL BILANCIO 2012 A SORGENIA
Ebbene, tali 710,6 milioni, rivela Mps nel prospetto sull'aumento, nel bilancio del 2013 sono stati passati a incaglio, vale a dire il penultimo grado di rischio dei prestiti deteriorati, l'anticamera delle sofferenze, che sono invece quei soldi che le banche danno ormai quasi per persi. Anche Ubi Banca, pure tra i creditori di Sorgenia, nel bilancio del 2013 aveva passato l'esposizione di 150 milioni circa a incaglio, ma era stato l'unico istituto di credito tra i finanziatori a dichiararlo nero su bianco. Su certe vicende, si sa, meglio mantenere un profilo basso, se non fare addirittura cadere il silenzio.
tirreno power centrale di vado ligure tirreno power centrale di vado ligure
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