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Carlotta Scozzari per Dagospia
Ancora una volta l'andamento di Piazza Affari è legato a doppio filo con quello del settore bancario, che la fa da padrone all'interno della Borsa italiana. Così, proprio per l'andamento negativo del comparto del credito, l'indice milanese Ftse Mib ha terminato la prima seduta della settimana in calo dello 0,20% a 18.784,3 punti, unico segno negativo nel panorama delle piazze europee. Gli istituti di credito sono scesi per motivi sia comuni agli altri paesi del vecchio continente (oggi gli amministratori delegati delle banche hanno incontrato i vertici della Bce per conoscere i criteri con cui sarà condotta la prossima tornata di stress test) sia specifici all'Italia.
E' il caso delle azioni Monte dei Paschi, affondate del 7,52% il giorno prima di un consiglio di amministrazione che, stando alle ultime indiscrezioni, dovrebbe approvare un aumento di capitale fino a 3 miliardi di euro. Anche in scia all'esempio della banca senese guidata dall'amministratore delegato Fabrizio Viola, le vendite hanno colpito gli altri istituti di credito, soprattutto il Banco Popolare (-4,19%), Ubi Banca (-3,10%) e Bpm (-2,21%), quest'ultima nel primo giorno di mercato utile dall'uscita dalla competizione per la poltrona di presidente del consiglio di sorveglianza dell'ex premier Lamberto Dini (che avrebbe dovuto guidare la lista del socio Raffaele Mincione).
Deboli anche le azioni Fiat, che hanno terminato la seduta del lunedì in flessione del 3,53%, risentendo dell'annuncio che l'eventuale approdo in Borsa di Chrysler sarebbe slittato al primo trimestre del 2014 mentre prima sembrava possibile che l'operazione si concretizzasse già quest'anno. Una circostanza che sembra fare slittare anche una risoluzione del contenzioso tra Fiat e Veba.
La performance sottotono delle azioni delle banche e di Fiat è stata controbilanciata dai titoli del lusso. All'interno del Ftse Mib, Ferragamo è balzata del 3,89% a 28,58 euro, raggiungendo così i nuovi massimi storici. Bene anche Tod's, in crescita del 3,92 per cento. Fuori dal Ftse Mib, invece, da segnalare la performance molto positiva di Geox, su dell'8% anche grazie all'innalzamento del rating da "reduce" ("ridurre in portafoglio") a "hold" ("tenere in portafoglio") giunto dagli analisti di Banca Akros.
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