PROFUMO DI MPS - COME DAGOANNUNCIATO, PROFUMO VUOLE SUBITO LA NOMINA A PRESIDENTE, COSI’ SARA’ LUI A DECIDERE A CHI DARE IL 13% (NON IL 15%) DELLA FONDAZIONE MPS - I PESSIMI RAPPORTI DI ARROGANCE CON MANCUSO DEL FONDO EQUINOX - ANCHE IL FONDO CLESSIDRA DI SPOSITO VUOLE AVERE VOCE IN CAPITOLO. SOLO CHE AL MOMENTO LA FONDAZIONE NON GARANTISCE - INTANTO, IL TITOLO CROLLA A PIAZZA AFFARI: -5%...

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1 - BORSA MILANO: AMPLIA CALO (-1,2%); INTESA -3%; MPS -5%
(ANSA) - Amplia il calo Piazza Affari a un'ora dalla chiusura. Il Ftse Mib cede l'1,21% a 16.465 punti, frenato dalle banche, con Mps (-5%), Mediobanca (-3,22%) e Intesa Sanpaolo (-3%) in coda al listino. Pesante anche la holding dei Ligresti Premafin (-4,33%), mentre Fonsai cede l'1,83% e Milano Assicurazioni addirittura lo 0,3%. Giù Unipol (-1,79%), bene invece Lottomatica (+5%) all'indomani dei conti. Aqcquisti su Finmeccanica (+2,04%), Stm (+2,56%) e Ferragamo (+1,11%). Giù Atlantia (-2,66%) dopo i conti 2011.

2 - PROFUMO, SIENA? CITTA' MEDIEVALI SONO AFFASCINANTI
(ANSA) - "Siena è una bella città medievale e le città medievali italiane sono affascinanti". Così Alessandro Profumo, a margine della presentazione del Rapporto Italiadecide ha commentato le indiscrezioni che lo vogliono futuro presidente di Mps. "Mps è una banca toscana", si è limitato ad aggiungere l'ex ad di Unicredit.

3 - MPS: CLESSIDRA FRENA, DUBBI SU PREZZO E GOVERNANCE
(ANSA) - Clessidra non è poi così convinta di voler fare il Cavaliere Bianco a Siena. I dubbi sull'operazione per l'acquisto di una quota di Banca Mps dalla Fondazione sembrano in questa fase - con una due diligence ancora da chiudere - pesare più dell'opportunità di fare sistema, andando in soccorso all'Ente e alla banca che del fondo di private equity sono a loro volta soci.

Clessidra non commenta ufficialmente ma secondo fonti vicine al dossier se Claudio Sposito decidesse alla fine di andare avanti si tratterebbe più di un'operazione di sistema che non finanziaria considerando gli ostacoli che la banca deve affrontare come il pagamento degli interessi sui Tremonti Bond e il rischio di un aumento di capitale per rispondere alle richieste dell'Eba.

Uno dei nodi da sciogliere sarebbe quello del prezzo. L'altro é quello della governance. La Fondazione offrirebbe un patto di consultazione mentre Sposito - come consuetudine nei suoi investimenti - vuole avere maggior voce in capitolo. La presidenza ad Alessandro Profumo e la poltrona di ad a Fabrizio Viola potrebbero essere una buona garanzia ma servirebbero anche dei posti in Cda.

4 - PROFUMO VERSO LA PRESIDENZA MONTE PASCHI - LA FONDAZIONE DECIDE IL 16 MARZO. UNICO OSTACOLO L'INCOMPATIBILITÀ CON IL FONDO EQUINOX
Andrea Greco per "la Repubblica"

Stretta sul futuro assetto del Monte dei Paschi, e convergenza su Alessandro Profumo presidente al posto di Giuseppe Mussari. Mentre la fondazione prima azionista discute con i creditori come ristrutturare debiti per un miliardo - anche cedendo il 15% della banca a terzi - i suoi "grandi elettori" accelerano sulla governance dell'istituto. Comune e Provincia di Siena, che insieme nominano 13 dei 16 membri della Deputazione generale dell'ente, avrebbero dato indicazioni ufficiali di depositare la lista per il nuovo cda entro metà marzo, e la riunione del 16 potrebbe essere decisiva.

In teoria ci sarebbe tempo fino al 2 aprile, visto che ieri un cda della banca ha convocato al 27 aprile l'assemblea che voterà bilancio 2011 e nuovi vertici fino al 2014. Tuttavia gli uomini forti senesi vogliono anticipare i tempi della lista, per evitare illazioni e turbolenze intorno alle nomine e per dare indicazioni forti agli investitori, compresi quelli che opzioneranno il 15% che l'ente deve cedere per ripianare metà dei debiti.

L'ex numero uno di Unicredit, fuori banca dall'autunno 2010 dopo avere costruito uno dei maggiori gruppi europei - ed essersi fatto trovare a metà strada dalla crisi, ciò che gli costò il posto - non commenta le voci che vorrebbero già decisa la sua nomina. Ma a Siena molti la danno per fatta, per l'allineamento delle volontà di Franco Ceccuzzi (sindaco del Pd e a lungo segretario locale del partito), Simone Bezzini (presidente della Provincia, del Pd) e Mussari, che ha suggerito Profumo come successore. Meno entusiasmo a riguardo lo mostra il presidente della fondazione Gabriello Mancini, esponente dell'ala cattolica del Pd (ex Margherita) e in scadenza nel 2013.

Ma la resistenza di Mancini sembra potere poco, anche perché il suo sodale Alfredo Monaci, presidente di Biverbanca e consigliere di Mps, potrebbe essere consolato con una vice presidenza nel futuro cda. Alla fondazione, che farà lista per sé, spettano infatti metà dei consiglieri, finora 12.

L'altro ostacolo sulla strada della presidenza Profumo si lega al negoziato per vendere il 15% di Mps. Circa 650 milioni di introito secondo i valori di Borsa, che serviranno alla fondazione per ripagare metà dei debiti e mettere da parte le risorse necessarie alle future erogazioni (la banca non promette molti dividendi prossimi venturi). Palazzo Sansedoni si è detta pronta a cedere un 7-8% del pacchetto a clienti della banca, basati tra Milanoe Romae sulla cui identità non è caduto il velo. Poi ci sono le candidature avanzate dai fondi chiusi. Tra questi un posto dovrebbe averlo Clessidra, e forse Apax e Cinven.

Più difficile la partita di Equinox, che si è ufficialmente dichiarata. Ma il fondo guidato da Salvatore Mancuso - e che ha in Intesa Sanpaolo il maggior sottoscrittore - si scontra con veti personali. I rapporti tra Profumo e Mancuso infatti sono pessimi, dopo che, tre anni fa, l'ad di Unicredit azzerò il cda del Banco di Sicilia, che Mancuso presiedeva e aveva cercato di nominare in autonomia nonostante il Bds fosse una delle province di Piazza Cordusio ereditate da Capitalia. Ruggini passate ma che ancora fioriscono, tanto che risulta improbabile sia che Equinox voglia diventare azionista di una banca presieduta da Profumo, sia che questi si renda disponibile ad avere Mancuso tra i referenti.

 

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