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NON DECOLLA L'AUMENTO DI CAPITALE ALITALIA - ETHIAD SI CHIAMA FUORI, PERDEREBBE QUALIFICA DI VETTORE EUROPEO - VOLI NAZIONALI ALLE LOW COST? CI SONO TROPPI ALLA CLOCHE: 100 PILOTI “PRESTATI” AD ALTRE COMPAGNIE - I RITARDI DEI BENETTON SUGLI INVESTIMENTI A FIUMICINO IRRITANO GLI ARABI

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1. GLI EMIRATINI NON AUMENTERANNO PRESENZA IN AZ

Dagoreport

 

ETHIAD ALITALIA x ETHIAD ALITALIA x

Si fa complicata l’operazione di aumento di capitale di Alitalia. Gli arabi di Ethiad si chiamano fuori prima ancora di cominciare. E per un motivo molto semplice: se gli emiratini aumentassero la presenza azionaria (è al 49 per cento), la ex compagnia di bandiera perderebbe la qualifica di vettore europeo; che poi è il vero motivo dell’ingresso di Ethiad in Alitalia.

 

Per queste ragioni, nei piani alti dell’Alitalia si sta negoziando non solo con Ryanair, ma anche con Easy Jet per trasferire i collegamenti interni per concentrarsi sulle tratte a media e lungo raggio. Così, da risparmiare sui costi.

 

RYANAIR EASYJETRYANAIR EASYJET

Ethiad, poi, sta completando il nuovo aeroporto di Abu Dhabi. Uno scalo che punta a diventare un importante hub del Medio Oriente, in piena concorrenza con Dubai/Emirates. E proprio per queste ragioni (una sfida interna agli Emirati: due hub internazionali distanti poco più 100 chilometri), gli uomini di Ethiad non comprendono i ritardi nella ristrutturazione di Fiumicino. Da qui, le pressioni (pressochè quotidiane) che rivolgono ai Benetton che controllano Aeroporti di Roma per accelerare i lavori di ristrutturazione.

cramer ball luca di montezemolocramer ball luca di montezemolo

 

Ad Abu Dhabi, infatti, non smettono di considerare Fiumicino un importante hub aeroportuale per il Mediterraneo. Ma i ritardi dei Benetton (braccio corto negli investimenti, lunghissimo per gli affari) rischiano di vanificare le ambizioni emiratine.

 

 

2. INTESA NON PARTECIPERA’ AD AUMENTO DI CAPITALE

Lucio Cillis per la Repubblica

 

gian maria gros pietrogian maria gros pietro

Prende forma la fase due del piano industriale che prova a riportare Alitalia in quota. Il cda della compagnia, iniziato lunedì, sta mettendo ordine alle questioni ancora aperte con l’aiuto dell’advisor Lazard e nel pomeriggio di oggi l’azienda incontrerà i sindacati. Le linee di credito delle banche sono state sbloccate anche se ieri il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, ha ribadito che l’istituto «non parteciperà ad un eventuale nuovo aumento di capitale». Le risorse finanziarie per non essere nuovamente consumate nel giro di pochi mesi, hanno quindi bisogno di una strada ben tracciata e il piano industriale 2017-2021 cerca di cambiare la missione e l’idea di compagnia ereditata dalle precedenti gestioni.

CRAMER BALLCRAMER BALL

 

Le indiscrezioni rivelano che Alitalia, nei prossimi mesi, metterà a terra 11 Airbus A320 e 2 Embraer 170. Un totale di 13 macchine di medio raggio che inevitabilmente toglieranno collegamenti nazionali alla rete attuale. La società ha in mente di cambiare radicalmente il “modello di business”, rivedendo innanzitutto alcune voci che incidono sui costi, come personale, leasing aerei, fornitori. il passaggio successivo prevede una nuovo offerta ai passeggeri e una compagnia che sulle tratte italiane e europee possa competere con Ryanair.

 

MONTEZEMOLO HOGANMONTEZEMOLO HOGAN

Allo stesso tempo la strategia di rilancio mira ad allungare il passo sul lungo raggio, con l’arrivo di una ventina di aerei Airbus A330 e Boeing 777. In questo passaggio tra dismissione e ingresso di nuovi velivoli 350 tra piloti e hostess rischiano però di restare a casa. Se per gli impiegati scatteranno in ogni caso le esternalizzazioni per 1.100 dipendenti e la cassa integrazione per almeno 300 persone, la messa a terra dei 13 aeroplani costerà esuberi per 100 piloti e 250 assistenti di volo. Per loro restano in piedi diverse ipotesi: la proroga della solidarietà, l’aspettativa e, su base volontaria, la possibilità di essere “prestati” ad altre compagnie satelliti dell’universo Etihad, da Air Seychelles a Air Serbia, in attesa degli aerei di lungo raggio. 

 

GILBERTO BENETTON GILBERTO BENETTON

Il progetto di rafforzarsi sul lungo raggio è però legato allo sviluppo (o passo indietro) nella joint venture transatlantica dove Delta e Air France-Klm fanno il bello e cattivo tempo e lasciano a Alitalia briciole di utili. Se i due big di Sky Team accetteranno di condividere più ricavi con Alitalia allora buona parte dei 20 aerei saranno impegnati su nuove rotte. Altro problema, quello della gestione dell’alleanza europea con i franco-olandesi che traballa e scade il 13 gennaio.

 

aeroporto fiumicino aeroporto fiumicino

Se questi due temi andranno a buon fine per Alitalia potrebbero migliorare i conti a partire dal 2017. Ma se la “legge di Murphy” dovesse trionfare Alitalia ha già pronto nel cassetto un piano B che prevede il corteggiamento sempre più stretto di Lufthansa e il cambio di alleanza con il passaggio da Sky Team a Star Alliance. Che rischia di essere, però, un’operazione pesante sotto il profilo finanziario visto che il costo stimato per il recesso all’accordo potrebbe toccare i 250 milioni di euro.

Piloti AlitaliaPiloti Alitalia

 

james hogan con i manager etihad tra cui cramer balljames hogan con i manager etihad tra cui cramer ball