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Marco Lombardo per "il Giornale"
E allora la domanda è: ma davvero l'iPhone 13 è così diverso da quello precedente? Se oggi sarete tra quelli che entreranno in un Apple Store, magari penserete di no. E invece... La storia ormai è sempre la stessa: non siamo più nell'era in cui gli smartphone possono cambiare granché.
Il design ha raggiunto livelli di perfezione difficilmente elevabili e quando ormai hai fatto il dispositivo con lo schermo più ampio, più veloce, magari anche più sottile, resta giustamente l'idea di far fare un salto di qualità a quello che c'è dentro.
Se poi sei Apple, lo spessore diventa pure leggermente (molto poco in verità) superiore, e del peso soprattutto nei modelli Pro non ne fai una malattia. Meglio pensare a come aumentare la performance, ed è qui che iPhone 13 diventa davvero, per alcuni particolari, una novità. Stiamo insomma parlando dell'evoluzione di uno smartphone stravolto al numero 12.
E siccome in tecnologia i piani si fanno triennali, ecco che il 13 diventa l'iPhone della terra di mezzo, in cui nell'aspetto cambia solo il notch (la finestrella sul display che contiene selfie cam e sensori vari è un po' più piccola) e la disposizione delle fotocamere posteriori che sono un po' più grandi. Sempre tre nei Pro, mentre le due di mini e base sono disposte stavolta in diagonale: non è un vezzo, ma un modo per far stare più comodamente la nuova meccanica utilizzata.
Ma per fare che? Per esempio Cinematic, che si traduce con l'utilizzo di algoritmi di intelligenza artificiale e machine learning per ottenere senza sforzo filmati modello (appunto) cinema. Il sistema infatti mette a fuoco il soggetto che sta parlando sfuocando il resto e riconosce automaticamente nel caso i soggetti siano due o più il cambio di protagonista. Con la possibilità di usare il tracciamento dei volti per sistemare il risultato sia live, che in post produzione.
Del resto i miglioramenti della camere (anche frontali) sono evidenti sia sui 13 che sui 13 Pro, e in quest' ultimo caso diventano sempre più di un livello professionale. Arriva la Marco con riprese possibili fino a 2 centimetri di distanza, lo Zoom ottico ora è 3X e lo è anche in Modalità Notturna, i risultati negli scatti realizzati con il Pro Max lasciano davvero a bocca aperta. L'immagine quindi è parte portante della nuova gamma, ma non è comunque tutto.
Le batterie dei 4 modelli ora davvero cominciano ad essere a livello ottimale: Apple dichiara tra il 10 e il 25% di durata in più rispetto a quelle degli iPhone 12, e le prime prove danno conferma di quanto promesso. Questo anche grazie al nuovo chip A15 Bionic e ad accorgimenti tecnologici come ProMotion, la funzionalità dei modelli Pro e Pro Max che adatta la frequenza di aggiornamento dello schermo a quello che si sta vedendo, senza bisogno di impostare alcunché.
Si passa da 10 a 120 Hz in una continua altalena, da cui si scende con l'iPhone 13 ancora bello carico. E allora resta la domanda iniziale. Ma visto che Apple ha già aumentato i carichi di produzione, si può dire che a Cupertino hanno già pronta la risposta.
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