ALÈ, BERNABÈ AL PALAEXPÒ (CON CLAUSOLA) - BEBÈ ACCETTA LA DIREZIONE DEL PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI, MA IL COMUNE DEVE GARANTIRE FONDI PER UNA PROGRAMMAZIONE TRIENNALE

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Giuseppe Serao per "la Repubblica - Roma"

Fondi certi per garantire una programmazione di almeno tre anni. È questa, in estrema sintesi, la condizione che Franco Bernabè pone al Campidoglio per accettare l'incarico di presidente del PalaExpo. E altrettanto sintetica è la risposta del sindaco Ignazio Marino: «Sarà nostro compito trovare le coperture finanziarie per garantire a PalaExpo e Scuderie una programmazione di alto livello».

Il via libera al nuovo incarico doveva essere già annunciato dal manager 10 giorni fa (per la precisione il 3 marzo), ma la complessità della situazione legata al PalaExpo ha evidentemente spinto Bernabè a una più approfondita riflessione e, soprattutto, alla richiesta di precise garanzie. Il banchiere ha intanto però presentato al Campidoglio il suo piano di rilancio in una relazione di cinque pagine.

Risale allo scorso 24 febbraio il colloquio telefonico tra il sindaco Ignazio Marino e l'ex amministratore delegato di Telecom Italia, durante il quale il primo cittadino affidava al manager un mandato esplorativo di quindici giorni per «confrontarsi con la città e dialogare con i soggetti legati all'azienda e con le realtà del mondo culturale legato alla capitale»; vale a dire, per individuare linee guida e fondi economici a sostegno dell'azienda speciale PalaExpo che unisce Scuderie del Quirinale, Palazzo delle Esposizioni e, forse ancora per poco, Casa del Jazz.

Il presidente del prestigioso Mart di Rovereto promise di presentare in tempi brevi «una dettagliata analisi della situazione e un progetto di rilancio del PalaExpo ». In sostanza, il manager espresse la propria disponibilità a prendere il comando del polo espositivo romano, ma prese tempo: in primo luogo per analizzare nei dettagli la complessa situazione dell'azienda speciale; in secondo luogo, perché in quei giorni si ventilava la possibilità che Bernabè potesse andare a coprire un importante ruolo nel nuovo governo di Matteo Renzi.

Tramontata l'ipotesi di un incarico governativo, la possibilità che Bernabè accetti la presidenza del palaExpo appare ora interamente ed esclusivamente legata alla delicata questione dei finanziamenti. Va infatti ricordato che la situazione del polo espositivo non è tra le più rosee. Ad oggi, senza il bilancio 2014 del Campidoglio, il PalaExpo non può contare su alcun finanziamento certo e, quindi, non può procedere a programmazioni con sicurezza di copertura finanziaria.

Questa situazione si è già venuta a creare lo scorso anno: il bilancio di Roma Capitale relativo al 2013 venne approvato a fine novembre e, di conseguenza, l'intera programmazione venne consegnata a una pericolosa incertezza finanziaria. E, sempre in questo limbo economico, sono state organizzate le recenti mostre dedicate ad Augusto e al National Geographic.

E in questo quadro si inserisce la polemica scoppiata tra Marino e il PalaExpo, relativa alla chiusura estiva del polo espositivo: una questione che ha sollevato una severa critica da parte del sindaco. La risposta nelle parole di Mario De Simoni, direttore generale: «L'incertezza sul bilancio comunale e l'alto costo delle bollette - 4000 euro al giorno - ha indotto il cda ad aspettare sull'apertura estiva. Il nostro impegno per l'anno prossimo - spiegava a Repubblica a fine 2013 - è però estendere le aperture e migliorare un servizio che dedica l'88 % della produzione».

 

Franco Bernabe Franco Bernabe expo 2015Expo Masterplan ALFANO E RENZI ed df e fbac d RENZI E ALFANO IN SENATO FOTO LAPRESSE