giuseppe castagna andrea orcel anima

ORCEL SPEDISCE UN MESSAGGIO FORTE E CHIARO A BRUXELLES – IL NUMERO UNO DI UNICREDIT, IN UN EDITORIALE SUL “FINANCIAL TIMES”, CHIEDE CHE L'EUROPA DECIDA SULL'UNIONE BANCARIA E DIFENDE LE SUE RECENTI MOSSE: “CREDO NELLA CONVERGENZA DEL NOSTRO SISTEMA BANCARIO, E CON QUESTO IN BANCHE PIÙ FORTI PER L'EUROPA. PER QUESTO UNICREDIT HA INVESTITO IN COMMERZBANK E HA FATTO UN'OFFERTA PER COMPRARE BANCO BPM” – ANCHE SUL DESTINO DI ANIMA (SULLA QUALE BPM HA ANNUNCIATO UN'OPA) ORCEL HA LE IDEE CHIARE: IL GESTORE DI FONDI NON INTERESSA – IL DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME!

Articoli correlati

DAGOREPORT - ANDREA ORCEL HA MESSO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Estratto dell’articolo di Gianluca Paolucci per “La Stampa”

 

INTERVENTO DI ANDREA ORCEL SUL FINANCIAL TIMES

«Credo nella convergenza del nostro sistema bancario, e con questo in banche più forti per l'Europa. Per questo Unicredit ha investito in Commerzbank e ha fatto un'offerta per comprare Banco Bpm». Andrea Orcel, in un commento sul Financial Times a sua firma, chiede che l'Europa decida sull'Unione bancaria e sostiene che la Ue è a rischio di una «lenta agonia» se non affronta con decisione le sfide della crescita economica e dell'integrazione.

 

[…] Secondo il numero uno di Unicredit, l'incompleta realizzazione del mercato unico e l'assenza di una vera unione bancaria e dei mercati dei capitali «rappresentano ostacoli critici alla capacità dell'Europa di competere su scala globale». In questo contesto Orcel difende le recenti mosse di UniCredit su Commerzbank e Banco Bpm, definendole «banco di prova» per il futuro della convergenza bancaria europea.

 

andrea orcel

«Queste operazioni - scrive nell'articolo del Ft - mettono alla prova la nostra serietà nel voler realizzare una maggiore integrazione». Con la consapevolezza che così come il cammino per una maggiore integrazione europea è ancora lungo, anche quello per raggiungere uno o entrambi gli obiettivi che si è prefissato è lungo e non privo di ostacoli.

 

Sicuramente su Commerzbank, dove Unicredit si è in qualche modo trovata in mezzo ai contrasti della coalizione semaforo guidata da Olaf Scholz e sfociata nella caduta del governo, i risultati non si vedranno prima della metà del 2026. Anche se dopo le elezioni tedesche del 23 febbraio sarà chiaro se il nuovo esecutivo sarà più vicino alla posizione dell'ex ministro dell'Economia, Christian Lindner - favorevole all'iniziativa di Unicredit e con il quale l'istituto avrebbe avviato un'interlocuzione prima dell'acquisto a premio della partecipazione messa in vendita dall'esecutivo -. O a quella di Scholz, che ha subito alzato le barricate […]

 

Giuseppe Castagna - PRIMA DELLA SCALA 2024

Ieri agli oppositori si è aggiunto anche il ministro dell'Economia, Robert Habeck, che si è detto «preoccupato» per le mosse su Commerzbank. C'è anche da vedere come andrà il procedimento autorizzativo con la Bce, che avrebbe già chiesto una serie di chiarimenti alla banca italiana in relazione alle due inziative parallele avviate da Orcel.

 

Cammino meno lungo ma non meno complesso quello su Banco Bpm. Il mercato scommette su un rialzo dell'offerta, ma nella piazza milanese in pochi dubitano del successo dell'operazione. Anche sul destino di Anima - sulla quale Banco Bpm ha annunciato un'Opa - il manager ha le idee chiare.

Secondo quanto ricostruito, il gestore di fondi non interessa al banchiere, che punta a prendere il Banco senza Anima.

 

UNICREDIT COMMERZBANK

D'altra parte, una proroga dell'accordo con i francesi di Amundi è una delle contropartite da mettere sul piatto della trattativa con Crédit Agricole, che è recentemente salita al 15% del capitale di Bpm.

 

Accordo estremamente redditizio per Amundi, per il quale l'Italia rappresenta il 9% degli asset in gestione ma circa il 20% dell'utile netto (secondo i calcoli di Deutsche Bank), in virtù della forte presenza di investitori retail che garantiscono commissioni più elevate rispetto ai grandi clienti istituzionali. E del quale l'Agricole potrà rinunciare, proprio nell'ottica di «proteggere il proprio investimento» che è stata indicata come motivazione per giustificare la recente salita nel capitale di piazza Meda.

 

CREDIT AGRICOLE

Va detto che comunque finirà la doppia partita di Orcel, il manager ne uscirà probabilmente vincitore. Nel caso peggiore - ovvero che venga respinto sia in Italia che in Germania - porterà ai suoi soci una bella plusvalenza.

 

giuseppe castagna banco bpm