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Matteo Pinci per "la Repubblica"
Dall'America, una dichiarazione di guerra agli alleati. La questione cinese della Roma accende la battaglia tra lo statunitense James Pallotta e Unicredit, coinquilini ormai ostili nella governance del club giallorosso. Colpa di quella trattativa per il trasferimento delle quote di proprietà della banca a Chen Feng, magnate del turismo proveniente dalla Cina, da cui il socio born in the Usa è stato completamente escluso.
E, ricordandolo («Non siamo in trattativa»), esplode di rabbia in una nota ufficiale: «Siamo continuamente costernati per la divulgazione sciocca e imbarazzante da parte di Unicredit di informazioni false sui media. Questo è vergognoso e fa male a me, alla nostra squadra e ai nostri tifosi. Chiunque coinvolto in questo tipo di attività deve essere ritenuto responsabile per eventuali danni causati al nostro club dentro e fuori dal campo e dovrebbe chiedere scusa ai nostri tifosi».
Una cesura forse non rimarginabile nei rapporti con Piazza Cordusio. Che, in serata, ha replicato confermando come siano «attualmente in corso discussioni con un investitore interessato a rilevare una quota della partecipazione detenuta dall'Istituto», per poi specificare come la banca «si limita a sottolineare che il comunicato diffuso la mattina di giovedì 21 novembre è stato emesso in conformità con le normative in materia di società quotate».
Una stoccata per dire che le parole di Mr President non lo erano affatto. La trattativa con Feng va comunque avanti, e a ore potrebbe portare alla definizione di un memorandum d'intesa, anche se non mancano voci di scetticismo. Intanto le si attiveranno per diluire il risentimento dell'azionista di maggioranza: ad accendere l'ira di Pallotta, oltre all'esclusione dal tavolo con Feng e alla pressione che si catalizzerebbe intorno a lui se l'affare saltasse, anche il tempismo di voci messe in circolazione in un momento delicatissimo per la squadra.
In più, lo statunitense teme che trattative condotte a mezzo stampa possano mettere in fuga altri potenziali investitori in contatto con gli americani. Ma c'è chi suggerisce come perdere un socio-banca che garantisce una sorta di forziere aperto sia altro elemento poco gradito Oltreoceano. Proprio mentre la bufera si abbatte sulla capitale, la Roma cerca di riprendersi il primato contro il Cagliari all'Olimpico, dopo il sorpasso Juve. Più difficile ancora, con la guerra civile in atto.
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