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PUTINATE MILANESI/2 - OLTRE ALLE CENE E ALLE COCCOLE CON IL BANANA, C’È IL DETTAGLIO DELLA GUERRA UCRAINA: “OBAMA HA FOMENTATO LA CRISI, HA TENTATO DI RICATTARCI” - MA COME SEMPRE DIPENDERÀ TUTTO DAL GAS, E DA “SOUTH STREAM”, IL GASDOTTO “CHE, COME L’AMORE, VA FATTO IN DUE”

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Andrea Bonanni per “la Repubblica

 

putin lukashenko poroshenko ashtonputin lukashenko poroshenko ashton

Accusa gli Stati Uniti di aver fomentato la crisi in Ucraina per poi rovesciarne la colpa sulla Russia. Attacca direttamente Obama accusandolo di «ostilità» verso Mosca, anzi di veri e propri «tentativi di ricatto». Mette in guardia gli europei sul pericolo di «alterare la stabilità strategica» sul Continente. Ma si dice anche fiducioso che si possa fermare la guerra: «Oggi c’è la reale possibilità di porre fine al confronto armato. I primi passi in questa direzione sono già stati fatti».

 

E auspica un accordo con Kiev sulle forniture di gas: «La Russia è interessata a stabilire con l’Ucraina un rapporto di cooperazione che sia coerente, su base paritaria e fruttuoso per entrambi i Paesi, malgrado il periodo complicato nelle relazioni bilaterali».

putin a milano accolto dalla femenputin a milano accolto dalla femen

 

putin e poroshenko con ashton e nazarbayevputin e poroshenko con ashton e nazarbayev

Come al solito, è un Putin bifronte quello che arrivato ieri sera a Milano per monopolizzare il vertice euro-asiatico che riunisce 53 capi di Stato e di governo. Prima di arrivare in Italia, il presidente russo ha fatto una sosta trionfale a Belgrado, accolto come un eroe in un Paese che pure è candidato all’ingresso nella Ue. E qui, in una intervista al quotidiano serbo Politika , ha presentato il mix di minacce e di aperture che sarà la cifra della sua “performance” milanese.

 

In realtà la partita che si gioca a Milano tra Russia, Europa e Ucraina è doppia. Da una parte c’è la questione della crisi ucraina. La guerra civile che infuria nelle regioni russofone della ex repubblica sovietica, che Kiev sta cercando di riconquistare militarmente senza riuscirci, porta con sé lo strascico di sanzioni che avvelena i rapporti tra Mosca e l’Unione europea e si riflette negativamente sulle economie de due blocchi.

putin e il gasdotto south streamputin e il gasdotto south stream

 

Dall’altra c’è la “guerra del gas”, che la Russia usa come un efficace strumento di pressione bloccando le forniture energetiche a Kiev alla vigilia di un inverno che minaccia di lasciare gli ucraini al gelo. Ma anche sul fronte del gas, l’Europa rischia di essere pesantemente coinvolta. Ieri Putin ha avvertito Bruxelles che se gli ucraini dovessero prelevare il metano destinato all’Europa che transita sul loro territorio, come hanno già fatto in passato, la Russia ridurrebbe «di conseguenza » le forniture destinate alla Ue.

femen contro putin 4femen contro putin 4

 

Sul fronte della guerra civile ucraina, le prospettive non sono incoraggianti. Ieri sia la Merkel sia Hollande hanno insistito sulla piena applicazione degli accordi di Minsk, che prevedono un cessate il fuoco e la creazione di una zona cuscinetto tra indipendentisti e forze armate ucraine. Ma proprio mentre parlavano, le agenzie davano notizia di violentissimi scontri intorno all’aeroporto di Donetsk. Putin sembra preoccupato di non farsi coinvolgere più di tanto in questa guerra e ha notevolmente ridotto la presenza dei suoi soldati sui confini ucraini.

 

GASDOTTI NABUCCO NORTH E SOUTH STREAM GASDOTTI NABUCCO NORTH E SOUTH STREAM

La guerra del gas è invece un tavolo su cui il presidente russo pensa di avere in mano le carte vincenti. Sa che, se Mosca non riapre i rubinetti, l’Ucraina rischia di ritrovarsi in ginocchio. Ma sa anche che alcuni Paesi dell’Unione europea sono largamente dipendenti dal gas russo. Uno stress test condotto a Bruxelles ha rivelato che Finlandia ed Estonia dipendono al cento per cento dalle forniture energetiche di Gazprom. La Bulgaria è al 73 per cento, la Lituania al 59, l’Ungheria al 35, la Romania al 31, la Polonia al 28. Con queste cifre, anche gli europei hanno tutto l’interesse ad evitare che Putin chiuda il rubinetto del gas alla vigilia dell’inverno.

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GAZPROMBANK GAZPROMBANK

 

Ieri la Commissione europea, che cerca di mediare tra russi ed ucraini, si è detta fiduciosa che un accordo tra le due parti possa essere trovato alla riunione che si terrà martedì a Bruxelles. Ma nessuno si fa illusioni eccessive: accordo o non accordo, a tutti è chiaro che la partita energetica è comunque una variabile della più ampia crisi che coinvolge Mosca e Kiev. Senza una intesa che preveda una soluzione globale, il gas resta la più potente arma di ricatto che il Cremlino può usare nei confronti degli ucraini e degli europei.

 

angela merkel vladimir putinangela merkel vladimir putin

Su questo fronte, Putin arriva a Milano anche con un altro obiettivo: superare le resistenze dell’Ue al completamento di “South Stream”, il gigantesco gasdotto che permetterebbe di rifornire l’Europa senza passare dal territorio ucraino. Ancora ieri, il presidente russo ha insistito sul fatto che solo il nuovo gasdotto darebbe agli europei la sicurezza delle forniture energetiche.

 

«Ma South Stream non può essere realizzato unilateralmente. È come l’amore, per farlo bisogna essere in due», ha ironizzato. Bruxelles ha risposto dicendo che l’opera «non è una priorità europea» perché non garantisce una diversificazione delle fonti di energia. Si può star certi che oggi Putin farà pressioni su Renzi perché eserciti la sua influenza nella Ue a favore del gasdotto che taglia fuori l’Ucraina.

merkel e hollande al vertice ue di milanomerkel e hollande al vertice ue di milano

 

E sul futuro dell’Europa si è soffermato il presidente Napolitano nel suo discorso all’Asem: «Di certo all’Ue tocca ora imboccare la strada di politiche più favorevoli alla crescita, anche perché — ha concluso — è l’Europa nel suo insieme che accusa i colpi di una tendenziale stagnazione se non deflazione ».