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DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN…
1. UNICREDIT, MUSTIER LASCIA DIREZIONE INVESTMENT BANKING
(Reuters) - Cambi di manager ad Unicredit. Jean-Pierre Mustier ha deciso di rinunciare alla sua carica di Vice Direttore Generale responsabile della divisione Corporate and Investment Banking e della supervisione delle attività tedesche della banca a partire dal primo gennaio 2015, secondo un comunicato. Il suo successore sarà Gianni Franco Papa, attualmente responsabile della divisione Central & Eastern Europe del gruppo, si legge in una nota.
2. BANKIT A BANCA ETRURIA: IL MATRIMONIO S'HA DA FARE
Da “Il Sole 24 Ore”
Banca d'Italia non allenta la presa su Banca Etruria. Nei giorni scorsi i vertici della banca toscana hanno incontrato gli uomini di Palazzo Koch. Un colloquio dai toni distesi, a quanto pare, durante il quale però la Vigilanza avrebbe ribadito con chiarezza un messaggio: e cioè che l'istituto aretino non ha altre opzioni davanti a sé se non quella dell'aggregazione con una banca di «elevato standing».
Una precisazione cha sa di ammonimento, visto che da tempo via Nazionale richiede il matrimonio con un partner. Ma la sottolineatura evidentemente si è resa necessaria per spezzare sul nascere qualsiasi disegno relativo a un ipotetico mantenimento dell'autonomia, progetto che forse qualcuno ad Arezzo accarezza da qualche tempo.
TANZI INVECCHIATO E DIMAGRITO AL TRIBUNALE DI PARMA
Soprattutto dopo il garbato «no grazie» che i toscani hanno pronunciato lo scorso giugno alla proposta d'acquisto cash di Pop Vicenza. Nel frattempo la ricerca del futuro direttore generale prosegue: sfumata l'ipotesi di Gaetano Sannolo (B. Frusinate), ad Arezzo attendono gli esiti delle verifiche della società di head hunting Spencer Stuart, cui si sono affidati nei giorni scorsi per la ricerca del manager. (L.D.)
3. I FRANCESI DI LACTALIS CONTRO IL PARMA A.C.
Da “Il Sole 24 Ore”
Parmalat e i Tribunali, storia infinita. Non può essere altrimenti per un'azienda emersa dal più grande crack mai avvenuto in Europa. Non bastassero le vecchie cause ancora in piedi (da Citibank a Jp Morgan fino al fondo pensione dell'Ontario), i nuovi proprietari francesi di Lactalis ci hanno messo del loro, con la controversa operazione Lag che ha fatto riaccendere i fari della Procura.
Ma mentre quel fronte si è mezzo chiuso (sul civile Lactalis ha schivato gli strali dei pm, ma rimane ancora in piedi il penale, si vedrà), ecco che ne spunta uno nuovo. La data sul calendario è il 26 settembre: quel giorno in Tribunale sfilerà un pezzo importante della storia del calcio: gli ex giocatori del Parma AC.
Il club che fu di Calisto Tanzi avrebbe sottratto 10 milioni di euro alle casse di Parmalat. Ci sono nomi eccellenti tra i rinviti a giudizio: da Hernan Crespo, a Liliam Thuram, a Dino Baggio e Faustino Asprilla. La causa è in capo alla vecchia Parmalat, fallita, ancora in mano al commissario Enrico Bondi. Ma se vincerà, i soldi andranno alla Parmalat targata Lactalis. (S.Fi.)
4. GLI ANALISTI SUL TITOLO FIAT
Da “Il Sole 24 Ore”
In questi giorni di dibattito sulle mosse di Fiat – lascia o non lascia l'Italia? – e di calo delle quote di mercato del gruppo torinese nel nostro Paese, c'è una categoria di italiani che si schiera compatta a sostegno del Lingotto: è quella degli analisti finanziari.
I FONDATORI DI GOOGLE SERGEI BRIN E LARRY PAGE
Se guardiamo i report che sono stati aggiornati dopo l'annuncio (mercoledì scorso) dei conti trimestrali del gruppo Fiat, i sei analisti italiani (di banche e Sim italiane) "vedono" le azioni Fiat tra i 8,1 e i 10,5 euro, ovvero puntano su rialzi tra il 14 e il 48% rispetto ai 7,065 euro della chiusura di ieri.
Più prudenti i loro colleghi stranieri: degli undici riportati da Bloomberg, nove scommettono su valori tra i 4,5 e i 7 euro, ovvero vedono un titolo ancora in calo; due di essi – lo svizzero Alessandro Foletti di Bank am Bellevue e Jose Asumendi di JP Morgan Chase – si spingono rispettivamente a 7,8 e 8,9 euro, sia pure con prudenti raccomandazioni "hold" e "neutral". (A.Mal.)
ef25 egon furstenberg madre clara agnelli
5. GOOGLE RIUNISCE MANAGER E SOCI NEL TEMPIO DI HERA
Un meeting in un resort a Sciacca, in provincia di Agrigento, e una serata di gala sotto le colonne doriche del Tempio greco di Hera, nella vicina Selinunte (TP). Google ha scelto la Sicilia per riunire i suoi azionisti e il management del gruppo. Al blindatissimo evento di ieri sera hanno partecipato trecento persone e tra questi ci sarebbero anche i due fondatori di Google: lo statunitense Larry Page e il russo Sergey Brin. Top secret la lista degli invitati.
6. BANCA IFIS E IL DIVIDENDO DA MULTIUTILITY
F. Ch. per “Il Corriere della Sera”
Un dividendo da multiutility, più alto rispetto ai livelli medi bancari. E’ quello che staccherà presumibilmente Banca Ifis l’anno prossimo e di cui beneficeranno i soci: oltre al mercato, il presidente Sebastien Egon Fürstenberg e la madre Clara Agnelli, azionisti della holding «La Scogliera» che detiene il 52,7% dell’istituto di Mestre.
quartier generale di Deutsche Bank a Francoforte
Le premesse per una cedola in crescita, visti gli ultimi trend dei conti e la dichiarazione fatta ieri in occasione della semestrale dall’amministratore delegato Giovanni Bossi, ci sono tutte. I margini sono in continua crescita. L’utile netto è salito del 13,7% su anno a 50,1 milioni. Il risultato netto della gestione finanziaria è cresciuto del 15,5% a 121,8 milioni. Il margine di intermediazione si è attestato a 143 milioni (+8,5%).
«Abbiamo continuato a seguire una politica molto aggressiva negli accantonamenti a fronte dei crediti deteriorati generati nel comparto del finanziamento alle imprese: la diretta conseguenza è l’ottima qualità del credito, in continuo miglioramento da sei trimestri — ha detto Bossi —. L’utile del gruppo aumenta anche con il contributo derivante dal portafoglio dei titoli di Stato, fisiologicamente in calo.
In questo contesto di mercato, ci aspettiamo che i risultati del 2014 siano i migliori della storia del gruppo. In presenza di una conferma di questo scenario, la Banca ritiene di poter proporre la distribuzione ai propri azionisti di un dividendo per azione in crescita, sostenendo un payout non inferiore al 35% degli utili, come avvenuto nel 2013».
Facciamo due conti. L’utile semestrale è stato di 50 milioni. A questi ritmi, ipotizzando un raddoppio dei profitti a livello annuale si ottengono 100 milioni. Con una cedola pari ad almeno il 35% degli utili, per i 53,8 milioni di azioni in circolazione si otterrebbero 65 centesimi (erano 57 nel 2013). Rispetto ai valori di Borsa (14,05 euro ieri grazie a un rialzo del 5,1%) si tratta di un rendimento annuo del 4,5 per cento. Livelli, appunto, da multiutility.
7. LA SQUADRA DEUTSCHE
F. Ch. per “Il Corriere della Sera”
Dicono che la battaglia sia stata serrata per aggiudicarsi da Merrill Lynch il manager del wealth management Federico Scrocco e il suo team di sei professionisti. Alla fine, tra Azimut, Banca Profilo e Deutsche Bank l’ha spuntata l’istituto tedesco, dove appunto Scrocco e la sua squadra sono approdati il primo agosto. Lui, ma non solo. Probabilmente anche i relativi asset gestiti.
STEFANO LUCCHINI FIRMA IL LIBRO
Tanto che più che del passaggio di un manager l’operazione potrebbe quasi assomigliare di fatto all’acquisizione di una sorta di piccolo ramo di azienda, che confluirà in Deutsche Asset & Wealth Management (DeAWM), la divisione di gestione patrimoniale guidata da Luca Caramaschi. Scrocco avrà la responsabilità della Key Clients Unit di wealth management e si focalizzerà sulla clientela con disponibilità superiori ai 70 milioni di euro.
8. INTESA SANPAOLO, ARRIVA STEFANO LUCCHINI
F. Ch. per “Il Corriere della Sera”
GIANLUCA COMIN A STEFANO LUCCHINI
Nasce una nuova direzione centrale in Intesa Sanpaolo: è la «International and regulatory affairs», che avrà il compito di gestire i rapporti con gli enti regolamentari nazionali e internazionali, sviluppare le relazioni a livello internazionale con i principali stakeholder, gestire le relazioni istituzionali del gruppo e rappresentarlo nelle sedi istituzionali per quanto attiene le politiche per la crescita e lo sviluppo.
Dal prossimo primo settembre, la responsabilità della nuova direzione sarà affidata a Stefano Lucchini, fino allo scorso maggio direttore relazioni internazionali e comunicazione di Eni. Lucchini ha lavorato in Italia e all’estero per alcune tra le più importanti aziende italiane, tra cui Montedison, Enel, Banca Intesa e Confindustria.
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