DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
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Spifferi, rumors, veleni. Vincent Bollorè, il 64enne patron di Vivendi, vivrebbe uno stato d'animo a metà tra l'incazzato ed il deluso. Soprattutto con quelli che, a torto o ragione, considerava i suoi "interlocutori privilegiati". Vale a dire, Fedele Confalonieri ed Alberto Nagel.
PIER SILVIO BERLUSCONI FEDELE CONFALONIERI
Il primo gli avrebbe dovuto finalmente garantire un'interlocuzione con Palazzo Chigi; da qui, gli appelli di Fidel al una coalizione alla tedesca, un Patto del Nazareno corretto e rivisitato. Il secondo gli avrebbe dovuto portare in dote la fusione Axa-Generali e il Corriere della Sera; invece, Mediobanca ha perso le due partite.
L'obbiettivo del bretone era sempre lo stesso: avere Palazzo Chigi dalla sua parte, per realizzare il personale "grande slam": fondere Telecom con Mediaset e Generali con la francese Axa. Il francese, grande compagno di merende di Sarkozy, ha capito che non può muoversi come vorrebbe in Italia se non ha la Politica dalla sua parte.
I suoi contatti con lo spaccone Renzi sono stati disastrosi. Bollorè, armato del suo sorriso da squalo preferito, era andato a presentargli l'operazione Telecom e Matteo, quasi indifferente alle soluzioni finanziarie, era interessato solo alle poltrone: a piazzare Andrea Guerra (poi finito a mangiare carciofi a Eataly). Vincent s'era incazzato e per risposta gli ha preferito un anti-renziano come Flavio Cattaneo (il cazzone toscano gli aveva preferito Starace all’Enel).
bollore de puyfontaine assemblea vivendi
Ma, visto le operazioni che aveva in mente di compiere, il rapporto con Renzi doveva assolutamente ristabilirlo. Così, ha mosso le sue pedine. Vivendi sapeva da tempo e benissimo che Mediaset Premium era zavorrata di debiti. Ma ha deciso di partecipare l'operazione per aprirsi una linea di credito con Confalonieri, la cui missione è quella di "salvare" l'impero messo in piedi da Berlusconi.
Vincent Bollore e Alberto Nagel foto LaPresse
Fidel, detto anche a Milano "il liquidatore", ha iniziato a lanciare idee sul restauro del Patto del Nazareno. Visto che erano stati bruciati i ponti con Renzi, bisognava cambiare governo. E far rientrare in ballo Berlusconi con un nuovo esecutivo, sostenuto da una larga coalizione "alla tedesca".
Andava tutto per il meglio quando è entrato in ballo Stefano Parisi con l'idea del Cav di farlo diventare l'anti-Renzi. E con i Comitato per il no. Bollorè si è sentito tradito da Confalonieri ed ha fatto saltare l'operazione Premium.
A dir la verità, lo stesso Parisi deve aver annusato qualcosa. Tant'è che nella famosa intervista alla "Stampa" disse che Renzi non si dovrà dimettere in caso di sconfitta sul referendum costituzionale. E dalle parti di Forza Italia si comincia a parare di governo "di scopo". Che altri non è un governo di larghe intese. Non troppo distante, cioè, dalle garanzie assicurate da Confalonieri a Bollorè.
Così, l'operazione che doveva portare a termine Confalonieri, la potrebbe fare Parisi. Ma con i tempi della Politica, che non sono quelli della finanza. Berlusconi, infatti, al mancato sindaco di Milano (a proposito, Fidel ha sempre fatto il tifo per Sala) ha affidato una "missione impossibile": ricostruirgli una verginità politica.
VINCENT BOLLORE TARAK BEN AMMAR
Il Cav vuole essere ricordato da Wikipedia non per il leader del Bunga Bunga, ma per aver fondato il centro-destra italiano. Ed averlo riportato al governo. Prima, però, deve far perdere il referendum a Renzi, portarlo a più miti consigli; e solo allora, potrà restaurare il Nazareno. Cioè, aprire le porte ad un governo di larghe intese.
Il disegno concordato fra Bollorè e Confalonieri. Ma con i tempi della Politica e non della finanza. Gli azionisti di Vivendi, però, sono con il fiato sul collo di Vincent. Così, lo squalo bretone ha preferito far saltare il tavolo di Premium, accarezzare la vendetta nei confronti di Nagel (Alberto gli aveva messo nero su bianco che avrebbe conquistato il Corriere per fare pressioni su Renzi) e far sapere a tutti che è incazzato, lasciando immaginare chissà quali vendette.
Forse la "campagna d'Italia" è davvero appena iniziata... E Tarak Ben Ammar, il grande mediatore, si frega le mani. Sa che è arrivato il suo momento.
vincent bollore dal financial timesSARKOZY E BOLLORE nagel e moglie 9 elia valori vincent bollore lapRENZI SALUTA CONFALONIERI DOPO LA D URSO MAGGIO SARKOZY E FAMIGLIA DOPO LA VITTORIA TRASCORRONO TRE GIORNI DI VACANZA SULLO YACHT DELLAMICO BOLLORE
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