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Carlotta Scozzari per Dagospia
Chiusura in rosso per la Borsa milanese, che si muove controcorrente rispetto ai listini americani (dove l'S&P500 ha fatto segnare nuovi record) ed europei. Tutta colpa, dicono trader e operatori, di un po' di vendite scattate in vista della nuova composizione dei panieri di Piazza Affari a partire da lunedì. Così, a Milano, l'indice Ftse Mib ha ceduto lo 0,58% a 20.972,24 punti, tornando di nuovo sotto la barriera dei 21mila punti. Lo spred tra titoli di Stato italiani e tedeschi è stabile a 178 punti.
Sul listino principale, in forte ribasso soprattutto Yoox (-5,4%), Ferragamo (-2,75%) e Finmeccanica (-3,17 per cento). Dopo i risultati annunciati ieri dal gruppo guidato da Alessandro Pansa, oggi "Il Sole 24 Ore" sottolineava l'aumento dell'indebitamento finanziario netto, vicino ai 4 miliardi di euro.
Tra le banche, debole Mps (-2,14%), nel giorno in cui si è saputo che il fondo Blackrock è entrato in forze nel capitale comprando parte delle azioni messe in vendita dalla Fondazione prima socia e arrivando al 5,74% dell'istituto presieduto da Alessandro Profumo. Il fondo americano diventa così il secondo azionista dietro all'ente capitanato da Antonella Mansi, che detiene ancora il 15,07 per cento.
Giù anche Enel, che ha ceduto il 2,42%, mentre Eni si è distinta per il rialzo (+2,33 per cento). Il titolo che però oggi ha realizzato di gran lunga la migliore performance del Ftse Mib è Unipolsai, che ha guadagnato il 9,8 per cento.
Ieri il gruppo delle assicurazioni guidato da Carlo Cimbri ha annunciato i numeri del 2013, da cui è emerso un utile consolidato netto di 694 milioni. Il monte dividendi si attesta a 550 milioni, 335 dei quali finiranno nelle tasche della capogruppo Unipol, che a sua volta staccherà una cedola da 120 milioni, 53 dei quali andranno alle cooperative socie (soprattutto il mondo Finsoe).
Fuori dal Ftse Mib, fiammata della Saras, balzata del 9,73% sull'onda del ritorno di indiscrezioni secondo cui i russi di Rosneft, appena entrati nel capitale della Pirelli (-1,44%), potrebbero incrementare la partecipazione, ora pari al 21%, mentre poco più del 50% è in mano ai fratelli Gian Marco e Massimo Moratti.
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