
DAGOREPORT – PD, UN PARTITO FINITO A GAMBE ALL'ARIA: LA LINEA ANTI-EUROPEISTA DI SCHLEIN…
Carlotta Scozzari per Dagospia
Chiusura intorno alla linea di parità per Piazza Affari, che ha messo in cantiere la prima giornata della settimana in leggerissimo rialzo dello 0,02%, a 19.973,45 punti, dimostrando, al pari delle altre Borse europee, di non dare più di tanto peso alle notizie giunte oggi dalla Cina. L'ex celeste impero ha, infatti, subito un brusco rallentamento della crescita dell'economia nel 2013, che si è limitata a un progresso del 7,7%, sui minimi dei 13 anni. L'Italia, per cui l'Istat per il 2013 prevede un calo dell'1,8%, ci metterebbe la firma perché il Pil potesse crescere del 7,7 per cento. E forse è anche per questo che l'indice della Borsa milanese non ha mostrato di dare più di tanta importanza alle news cinesi.
All'interno del principale paniere italiano, va registrato il crollo degli istituti di credito, che tanto avevano tirato la volata a Piazza Affari negli ultimi mesi. Le vendite hanno afflitto soprattutto la Popolare di Milano (-5,89%), nel primo giorno di Borsa utile dopo la travagliata designazione del nuovo consigliere delegato, Giuseppe Castagna. L'ex manager di Intesa ha trattato per le lunghe, fino a venerdì sera, riuscendo a spuntare uno stipendio annuo complessivo da 1,6 milioni (800mila euro di parte fissa e altrettanto di variabile), una cifra di tutto rispetto per una banca che deve avviare un aumento di capitale da 500 milioni. Domani, intanto, Castagna sarà formalmente nominato consigliere delegato e, si presuppone, anche direttore generale della banca di Piazza Meda. Sempre all'interno del settore bancario, deboli Ubi (-3,99%), Banco Popolare (-3%) e Mediobanca (-2,5 per cento).
Tra i finanziari, giù Unipolsai (-1,79%), nel giorno in cui il numero uno di Allianz in Italia, Carlo Salvatori (che guida anche Lazard, già consulente dell'operazione Unipol-Fonsai), ha auspicato che si riesca a raggiungere l'accordo sull'acquisizione dei premi che il gruppo bolognese deve vendere come da richieste dell'Antitrust. Dopo la corsa dei giorni scorsi, si sono fermate a prendere fiato anche Fiat (-1,55%), per la quale è atteso a ore il perfezionamento dell'accordo per salire al 100% di Chrysler, con il relativo bonifico bancario, e Finmeccanica (-1,65 per cento).
Ad aggiudicarsi la palma di migliore azione del Ftse Mib è invece stata Luxottica, che ha guadagnato quasi il 4%, beneficiando soprattutto della raccomandazione di acquisto ("buy") emessa dagli analisti di Deutsche Bank. In forte rialzo anche Saipem (+3,46%), grazie soprattutto alle previsioni positive sul settore petrolifero elaborate dalla concorrente Schlumberger. Bene, poi, Tod's (+1,72%) e Telecom Italia (+1,7%), per la quale secondo indiscrezioni raccolte da Dagospia è in corso un confronto serrato tra i soci, in primis Mediobanca, e l'amministratore delegato Marco Patuano sul tema del cambio della governance, che sarà affrontato nel consiglio del 6 febbraio.
Fuori dal Ftse Mib, in volata Risanamento, che ha guadagnato quasi il 7% chiudendo a 0,2215 euro, cifra sempre più vicina ai 25 centesimi del prezzo dell'Opa che l'immobiliarista Luigi Zunino vuole lanciare, nell'ambito di una complessa operazione supportata dal miliardario Tom Barrack e dell'emiro del Qatar, per ricomprarsi la società .
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