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PIER SILVIO ALLA CONQUISTA DELLA GERMANIA – MEDIASET È SALITA AL 43,5% DELLA SOCIETÀ TELEVISIVA TEDESCA PROSIEBENSAT, ALLA FINE DELLA PRIMA FASE DELL’OFFERTA PUBBLICA DI ACQUISTO E SCAMBIO – L’ALTRO PRETENDENTE, LA CECA PPF, SI È FERMATO AL 18,4%, BEN AL DI SOTTO DELL’OBIETTIVO MASSIMO DEL 29,9% CHE SI ERA POSTO E SENZA POSSIBILITÀ DI RILANCIO – AL 1° SETTEMBRE SI SAPRÀ SE IL BISCIONE AVRÀ SUPERTATO IL 50% DI PROSIEBENSAT: FINO A QUEL GIORNO GLI AZIONISTI DELLA MEDIA COMPANY BAVARESE AVRANNO LA POSSIBILITÀ DI ADERIRE ALL’OFFERTA DEL GRUPPO DI “PIER DUDI” BERLUSCONI…
Estratto dell’articolo di Andrea Biondi per “Il Sole 24 Ore”
Mfe-Mediaforeurope mette un altro mattone nella scalata a Prosiebensat. Alla chiusura della prima fase dell’Offerta pubblica di acquisto e scambio, il gruppo controllato dalla Fininvest della famiglia Berlusconi ha in mano il 43,57% della società televisiva tedesca. L’altro pretendente, la ceca Ppf, si è fermato al 18,41%, ben al di sotto dell’obiettivo massimo del 29,99% che si era posto e senza possibilità di rilancio.
La campagna di Germania del gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi ora appare in discesa. Manca solo un ulteriore passaggio: da oggi al 1° settembre gli azionisti della media company bavarese avranno la possibilità di aderire all’Opas del gruppo di Cologno, rilanciata a fine luglio a circa 8 euro per azione (7,99 euro ai valori del 15 agosto ha sottolineato Prosiebensat in una nota) in virtù dei 4,48 euro in contanti assieme a 1,3 azioni Mfe A per ogni titolo Prosiebensat (dalle 0,4 iniziali). Il 4 settembre si conoscerà il dato definitivo.
Solo allora si saprà se Mfe avrà superato il 50%, soglia che ha i contorni della delizia ma anche della croce perché porterebbe a dover “garantire” con le banche il debito di Prosieben, fra 1,5 e 2 miliardi (a seconda della base di calcolo), pari a 2,7 volte l’Ebitda: poco sotto quel 3X che rappresenta la soglia di allarme.
Va detto che, già dalla fine dello scorso anno, Mfe si è messa con le spalle al sicuro grazie a una linea di credito per 3,4 miliardi di euro, ottenuta da un pool di banche – con all’interno Unicredit, Intesa Sanpaolo e Mediobanca fra le altre – proprio per coprire eventuali necessità finanziarie.
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Certo è che ora Mfe ha già messo in cascina fieno sufficiente per garantirsi un controllo di fatto, visto il livello tradizionalmente basso di partecipazione alle assemblee del broadcaster di Unterföhring. Per l’ad Pier Silvio Berlusconi l’obiettivo della partita è chiaro: costruire un polo televisivo europeo che possa competere con i giganti dello streaming.
Si tratta di un disegno industriale ambizioso, che sarà oggetto dell’incontro fra il numero uno di Mfe e il ministro della Cultura in Germania, Wolfram Weimer, previsto per i primo giorni di settembre. [...]
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