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Marco Degl'Innocenti per gazzettadellosport.it
Il mondo del calcio tedesco è indignato per l'insinuazione, neppure troppo velata, di Sepp Blatter, presidente della Fifa, che la Germania avrebbe comprato l'organizzazione dei Mondiali del 2006. In una lunga intervista all'edizione domenicale del tabloid svizzero Blick, focalizzata sulle accuse di corruzione mosse in Svizzera all'ex presidente e presidente onorario della Fifa Joao Havelange, alla domanda circa i sospetti di irregolarità nell'assegnazione del mondiali di calcio del 2018 alla Russia e del 2022 al Qatar, l'ex colonnello svizzero ha risposto testualmente:
"Mondiali comprati... Al riguardo mi ricordo dell'assegnazione di quelli del 2006 (il 6 luglio 2000 a Zurigo, n.d.r.), dove all'ultimo momento qualcuno lasciò la sala ed alla votazione invece di 10 a 10 finì 10 a 9 per la Germania. Fui contento, non doveva esserci nessun ballottaggio. Ma, insomma, all'improvviso uno si alza e se ne va. Forse sono stato troppo di buon cuore e troppo ingenuo!. Alla successiva domanda: "Lei suppone che il Mondiale 2006 in Germania sia stato comprato?", Blatter risponde secco: "No, io non suppongo niente. Io constato".
COLPO DI CODA - Le reazioni non si sono fatte attendere. I media tedeschi hanno subito parlato di colpo di coda di Blatter. Questi si sentirebbe messo alle corde dalle rivelazioni sul vasto caso di corruzione attribuito ad Havelange ed al suo genero nonché ex presidente della federazione brasiliana Ricardo Teixeira, che avrebbero ricevuto almeno 14,2 milioni di franchi svizzeri dalla ISL, l'agenzia da tempo fallita che gestiva i diritti tv e commerciali della Fifa. Il tutto, ovviamente, a conoscenza dello stesso Blatter. Proprio dalla Germania sono arrivate le accuse più pesanti a Blatter e lo stesso presidente della lega calcio tedesca Reinhard Rauball lo aveva invitato a dimettersi in una drammatica telefonata, sentendosi risponde un diniego in tono quasi di scherno.
NIERSBACH NON CI STA - "Scioccato" si è detto Wolfgang Niersbach, presidente della federcalcio, allora braccio destro di "Kaiser" Franz Beckenbauer, capo dell'organizzazione del Mondiale 2006, che così ha reagito dalle colonne del quotidiano popolare tedesco Bild: "Non posso proprio comprendere le dichiarazioni e le allusioni di Sepp Blatter. Sbaglia già nel risultato (della votazione, ndr). Fu 12 a 11 per noi e non 10 a 9. E fu decisivo che gli otto europei avessero votato compatti per noi".
ALLUSIONI - Secondo la Bild, Blatter, citando un delegato che uscì dall'aula, astenendosi quindi di fatto dal voto, si è riferito al neozelandese Charles Dempesey, che però è morto nel 2008. Anche il segretario generale della federazione tedesca, Helmut Sandrock ha dichiarato di ritenere che si tratti di una manovra diversiva di Blatter: "Queste allusioni nebulose sono assolutamente senza contenuto e sembrano soprattutto un sistema per distogliere l'attenzione dall'attuale situazione", ha detto.
AUTOGOL - Sul caso è intervenuto alla tv pubblica tedesca anche l'ex segretario generale della Fifa, lo svizzero Guido Tognoni, considerato un nemico di Blatter, che lo allontanò dalla federazione nel 2003: "Sepp Blatter c'era sempre - ha detto Tognoni -, se adesso muove accuse ai tedeschi, queste colpiscono anche lui. Ha bisogno di un colpo che lo liberi, ma questo è un colpo che si è sparato lui stesso alle gambe Perché avrebbe potuto fermare il tutto se si fosse svolto in modo poco pulito. Avrebbe dovuto dire: così non va". Tognoni ha rincarato le sue accuse al suo ex capo: "E' un fatto che alla Fifa sotto la presidenza di Sepp Blatter sono successe cose che non dovrebbero succedere in una federazione calcio".
CONFESSIONI - Tornando alla lunga intervista sul giornale svizzeroBlick, dopo essersi dichiarato cattolico, ma poco praticante, alla domanda conclusiva se confessi i suoi peccati, Sepp Blatter ha risposto: "Io ho un confessore, il parroco Heller, che mi dà l'assoluzione quando ci incontriamo. à più piacevole che nel confessionale".
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