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DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1% DI GENERALI? ALL’INIZIO IL CEO DI UNICREDIT SI POSIZIONERÀ IN MEZZO AL CAMPO NEL RUOLO DI ARBITRO. DOPODICHÉ DECIDERÀ DA CHE PARTE STARE TRA I DUE DUELLANTI: CON IL CEO DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, OPPURE CON IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI? DIPENDERÀ DA CHI POTRÀ DARE PIÙ VANTAGGI A ORCEL - UNICREDIT HA IN BALLO DUE CAMPAGNE DI CONQUISTA: COMMERBANK E BANCO BPM. SE LA PRIMA HA FATTO INCAZZARE IL GOVERNO TEDESCO, LA SECONDA HA FATTO GIRARE LE PALLE A PALAZZO CHIGI CHE SUPPORTA CALTA-MILLERI PER UN TERZO POLO BANCARIO FORMATO DA BPM-MPS. E LA RISPOSTA DEL GOVERNO, PER OSTACOLARE L’OPERAZIONE, È STATA L'AVVIO DELLA PROCEDURA DI GOLDEN POWER - CHI FARÀ FELICE ORCEL: DONNET O CALTA?

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INTERVENTO DI ANDREA ORCEL SUL FINANCIAL TIMES

DAGOREPORT

Cosa potrebbe succedere dopo la mossa di Andrea Orcel che ha messo in tasca a Unicredit il 4,1% di Generali? Quando l’ufficio stampa della banca milanese comunica che si tratta di un “investimento finanziario”, significa semplicemente che vuol far salire il valore dei titoli del Leone di Trieste, acquistati nel corso degli ultimi tempi. E quello che Orcel ha sempre fatto, e bene.

 

All’inizio il ceo di Unicredit si posizionerà in mezzo al campo nel ruolo di arbitro. Dopodiché deciderà da che parte stare tra i due duellanti: o con il ceo di Generali, Philippe Donnet, oppure con il duplex Caltagirone-Milleri. Dipenderà unicamente da chi potrà dare più vantaggi a Unicredit.

 

FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE - FRANCESCO MILLERI

 

Orcel sarebbe più portato a stare con Donnet, con cui si sono sentiti martedì scorso, ma Unicredit ha in ballo due campagne di conquista: Commerbank, la seconda banca tedesca, e l’Opa lanciata su Banco Bpm. Se la prima ha fatto incazzare il governo di Scholz, la seconda ha fatto girare le palle a Palazzo Chigi che aveva in mente con Calta e Milleri di creare un terzo polo bancario italiano mettendo insieme Bpm-Mps.

 

E la risposta del governo, per ostacolare l’operazione e salvare il progetto iniziale, è stata l’avvio della procedura formale di golden power sull'offerta da 10,1 mld di Unicredit per Banco Bpm. Nei giorni scorsi l’istituto di Piazza Gae Aulenti ha presentato la notifica formale relativa all’Opa al Mef, che avrà 45 giorni di tempo per le valutazioni e per mettere paletti a entro cui muoversi (che potrebbero andare dai vincoli a mantenere un numero di sportelli alla tutela dei dipendenti).

UNICREDIT COMMERZBANK

 

Aggiunge benzina il Sole 24 Ore: “Fonti politiche legate alla maggioranza sottolineano che il tentativo di ostacolare l'interesse di Orcel per Banco Bpm potrebbe essere finalizzato a indirizzarlo verso un altro obiettivo: Bper”.

 

QUEL BLITZ DI ORCEL PER CONTARE DI PIÙ

Francesco Spini per "la Stampa"

 

Raccontano che Andrea Orcel, il super banchiere a capo di Unicredit, stesse preparando da tempo il suo posto al sole di Trieste. Acquisto dopo acquisto, spunta ora con quasi il 4% delle Generali, le assicurazioni più importanti del Paese che rappresentano anche la cassaforte più ambita della finanza italiana, grazie agli oltre 800 miliardi di euro di attività in gestione.

Unicredit Generali

 

 

Andrea Orcel, nel contempo, è uno straordinario giocatore di poker. Da mesi, come ci raccontano le cronache finanziarie – ridestatesi dal torpore degli ultimi anni con improvvisi colpi di scena degni dei migliori romanzi, soprattutto nei fine settimana quando la Borsa è chiusa e tutto può accadere – sta tentando una doppia scalata.

 

In Germania, anzitutto, dove ha messo nel mirino Commerzbank, di cui ha già raggiunto (potenzialmente, in attesa che la Bce dia il suo benestare) il 21%. Ma qui se la deve vedere con un'opposizione del governo senza quartiere, anche con Olaf Scholz ormai "anatra zoppa", in attesa delle elezioni di fine febbraio. Ma anche in Italia, dove per contare di più nel ricco Nord sta assediando con un'offerta di scambio il Banco Bpm, le cose faticano a decollare.

PHILIPPE DONNET ALBERTO NAGEL

 

Colpa dei francesi del Crédit Agricole che a dicembre hanno incrementato la loro posizione (grazie a derivati) fino al 15, 1% di Piazza Meda, chiedendo l'autorizzazione a salire fino al 19, 9%. Traduzione: è un gran caos. Orcel, di fatto, si trova in mezzo a un guado e ha bisogno di alleati. Non bisogna certo spiegarlo a un abile giocatore come lui.

 

Mentre conduce le sue imprese, nella galassia Mediobanca-Generali è in corso una doppia battaglia. Piazzetta Cuccia (che ha il 13, 1% delle assicurazioni di Trieste), è insidiata, attraverso una offerta pubblica di scambio, dal redivivo (con nuovi soci come Caltagirone e la Delfin dei Del Vecchio) Monte dei Paschi di Siena, di cui il governo ha ancora un 11, 7%.

MELONI - FAZZOLARI - GIORGETTI - FITTO - MATTARELLA

 

E sempre il governo ha mal sopportato (al punto che potrebbe attivare il golden power) l'intesa tra Generali e i francesi di Natixis nel risparmio gestito. La stessa che sta scatenando una nuova sfida tra Mediobanca e un altro grande socio, Francesco Gaetano Caltagirone, in vista dell'assemblea del prossimo 8 maggio, in cui si rinnoveranno i vertici.

 

Orcel ha deciso di giocare anche su questo tavolo. E, anticipando possibili mosse della concorrente Intesa Sanpaolo, si presenta con una carta pesante da giocare: una quota di Generali che potrebbe essere se non determinante, sicuramente utile per dirimere la battaglia. Ci sono poi altre indiscrezioni secondo cui il banchiere di Unicredit avrebbe in mano anche una fiche di Mediobanca, circa il 3% secondo alcune versioni.

ANDREA ORCEL CARLO MESSINA

 

Ma fonti vicine al dossier confermano che Unicredit non ha quote di Piazzetta Cuccia. In ogni caso Orcel ha deciso di entrare in partita, puntando ad essere determinante. Le sorprese, dicono i bene informati, non sono terminate.

philippe donnet